A poco più di due mesi all’inizio del Festival di Sanremo 2026 (quest’anno l’attesa sarà più lunga a causa delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina), l’atmosfera intorno al Teatro Ariston è già carica di aspettative. A scaldare l’attesa ci ha pensato Carlo Conti, che durante la serata Sarà Sanremo ha tracciato un primo ritratto dell’edizione in arrivo, definendola senza indugi “molto varia”. Una promessa che sembra trovare conferma nei titoli e nelle anticipazioni dei brani dei trenta big in gara: rock, contaminazioni latine, rap, pop classico, ballate, cantautorato e persino ironia intelligente.
I temi delle canzoni di Sanremo 2026
Al centro di molte canzoni c’è l’amore, declinato in forme diverse e mai scontate. Raf, con Ora e per sempre, porta sul palco un brano fortemente autobiografico, il racconto di una relazione che resiste al tempo e attraversa i decenni con la consapevolezza di chi ha vissuto. L’amore come ancora e come scelta quotidiana ritorna anche in I romantici di Tommaso Paradiso, una dedica alle persone che ama, compresa la figlia Anna: “Mi ha salvato la vita”, ha dichiarato l’ex frontman dei Thegiornalisti.
C’è poi l’amore come dialogo diretto e necessario in Qui con me di Serena Brancale, una lettera alla persona più importante della sua vita, e quello più istintivo di Naturale di Leo Gassmann, definito dallo stesso artista “un grido d’amore” e un invito ad andare oltre le apparenze. Levante, con Sei tu, parla invece il desiderio di vivere l’amore senza filtri, attraverso un flusso di sensazioni fisiche che restituiscono tutta la potenza di questo sentimento.
Gli altri testi del Festival
Tra sogno e memoria si muove invece Patty Pravo con Opera, una canzone nata letteralmente da un sogno, mentre Arisa affida a Magica favola il racconto di una vita che cambia, cresce e, inaspettatamente, ritrova l’innocenza dell’infanzia. Più delicata ma non meno intensa è Stella stellina di Ermal Meta, una storia di resistenza e speranza che guarda il mondo attraverso gli occhi di una bambina, osservata dal punto di vista di uno sconosciuto.
La notte, con le sue ombre e i suoi chiaroscuri, è la protagonista di Animali notturni di Malika Ayane, mentre Male necessario, il brano che unisce Fedez e Marco Masini, si presenta come un piccolo mantra contemporaneo: le tempeste della vita possono trasformarsi in occasioni di crescita. Sulla stessa linea introspettiva si colloca Francesco Renga con Il meglio di me, un brano che affronta paure e fragilità personali come tappa obbligata per diventare una versione più consapevole di sé. L’artista bresciano torna in gara come solista dopo l’avventura con Nek di qualche edizione fa.
A chiudere idealmente questo primo sguardo sui temi c’è J-Ax, per la prima volta da solo sul palco dell’Ariston, con Italia Starter Pack: un titolo ironico che gioca con i simboli e le contraddizioni del nostro Paese, affrontate con leggerezza ma senza superficialità. Se queste sono le premesse, Sanremo 2026 si prepara a raccontare il presente attraverso storie personali, emozioni e una pluralità di voci che si rivolge sempre di più a un pubblico trasversale.
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