Ganoderma: il fungo prodigioso dai tanti benefici per la salute

Noto anche come reishi, il ganoderma è un fungo medicinale dalle importanti proprietà e basilare per la medicina tradizionale cinese

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Caratterizzato da una superficie esterna lucida e da una trama legnosa, il ganoderma o reishi è utilizzato fin dall’antichità come rimedio nella medicina tradizionale cinese e giapponese.

Ma anche la scienza occidentale lo ha studiato e continua a farlo per capire il valore effettivo delle sue proprietà e dei benefici che apporta alla salute.

Il nome botanico è ganoderma lucidum o reishi in Giappone o ling-zhi (in Cina). L’etimologia di lucidum è latina e indica l’aspetto brillante, quasi verniciato, della superficie del cappello.

Nella cultura asiatica è considerato uno dei rimedi più efficaci per molte malattie. È considerato quindi “fungo miracoloso” per le sue proprietà.

Cos’è il ganoderma o reishi

È un fungo saprofita originario della Cina, cioè in natura si nutre di materia organica in decomposizione di alberi come la quercia e il castagno.

Il nome scientifico ganoderma lucidum deriva dal greco e dal latino: ganos e derma significano, rispettivamente, “luminosità” e “pelle”, mentre lucidum fa riferimento all’aspetto quasi laccato del fungo.

L’estratto del corpo fruttifero del fungo è presente in diversi rimedi fitoterapici dalle proprietà antinfiammatorie, immunostimolanti e antiossidanti, anche per il trattamento delle allergie.

Sono molte le leggende nate intorno al ganoderma. Tra queste c’è anche una storia d’amore che vede come protagonisti una giovane donna e un contadino. Il loro amore era ostacolato dalla famiglia. Il padre della ragazza voleva per lei un marito più ricco, ma la giovane no, quindi scappò di casa e morì durante la fuga nel bosco. A trovarla fu il suo amato, che pregò i monaci di riportarla in vita. L’unico modo era procurarsi il ganoderma che cresceva solo in una grotta custodita da un leone e un serpente. Il giovane contadino, senza pensarci un attimo, partì alla ricerca della grotta e, affrontando i terribili guardiani, riuscì a portare il fungo all’amata. E come in tutte le favole, i due vissero felici e contenti.

Secondo altre leggende, invece, furono i sacerdoti taoisti i primi a sperimentare gli effetti del reishi. Preparavano delle vere e proprie pozioni con le quali curavano gli ammalati.

Leggende a parte, l’assunzione di questo fungo sembrerebbe efficace contro moltissimi malanni. Per questo motivo, visto il diffuso utilizzo nei Paesi asiatici, dai primi anni Settanta sono nate le prime colture estensive di questo fungo.

Anche il mercato dei prodotti naturali occidentale è sempre più interessato a questo fungo, consumato come estratto, sotto forma di integratore o miscelato a bevande nutriceutiche.

A cosa serve il ganoderma?

Ma quali sono le proprietà benefiche del ganoderma? Approvato in Italia dal Ministero della Salute come integratore alimentare, è presente sul mercato in sotto forma di polvere o estratto spesso unito a miscele di tè o caffè e cioccolato.

Dal punto di vista biochimico, svolgerebbe un’azione preventiva dell’invecchiamento, favorendo l’attività di diversi enzimi dall’azione antiossidante, che proteggono le cellule dal danno ossidativo dei radicali liberi.

Inoltre, il fungo sembra essere un toccasana anche per il cervello, poiché ritarderebbe il deterioramento fisiologico delle facoltà cognitive (memoria, linguaggio, attenzione, percezione, ecc.).

È stato, infatti, osservato come la componente polisaccaridica del ganoderma lucidum determini un accrescimento delle capacità cerebrali. Nei test con animali da laboratorio, si è osservato un aumento della neurogenesi nell’ippocampo e un miglioramento delle prestazioni cognitive dopo il trattamento con gli estratti del fungo.

Ma il reishi agisce anche a livello del sistema nervoso. Si dice che “calmi la mente” ed è quindi prescritto per gli stati d’ansia, insonnia o nervosismo.

Possiede anche proprietà antinfiammatorie ed è ricco di magnesio, rame, zinco e ferro, nonché di preziose vitamine del gruppo B e vitamine E e D.

Grazie alla presenza dei betaglucani, inoltre, il fungo è in grado di rafforzare le difese immunitarie quando sono indebolite e di inibirle se sono particolarmente attive.

Ma esercitano anche un’azione protettiva nei confronti di malattie cardiache e rallentano l’invecchiamento cutaneo.

Inoltre, pare che riesca a migliorare l’attività dei linfociti contrastando le infezioni e accrescendo la resistenza a condizioni di stress.

Assumendo preparati a base di ganoderma è possibile poi accelerare il processo di rigenerazione delle cellule epatiche sane e favorire il rilascio dei radicali liberi che si sono accumulati nell’organismo.

Infine, favorisce l’efficienza del flusso sanguigno verso il cuore abbassando la pressione sanguigna e agendo con efficacia anche sul colesterolo cattivo (LDL).

Che cosa dice la scienza?

Sono davvero numerosi gli studi scientifici effettuati su questo fungo, sia in vitro, sia su modelli animali. Forse considerarlo la panacea per i tutti i mali è un po’ troppo. Ma le sue proprietà terapeutiche sono documentate da molte ricerche condotte in Cina, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito.

Gli studiosi hanno dimostrato che l’utilizzo del ganoderma è un aiuto concreto nel trattamento di molte patologie: dall’asma all’herpes, dall’ipercolesterolemia all’ipertensione e alle malattie cardiovascolari.

Si è visto poi che promuove il recupero del sistema immunitario dopo l’esposizione dell’organismo alle radiazioni gamma.

Sono state studiate anche le proprietà ipoglicemizzanti sul diabete mellito di tipo 2. I risultati condotto sui topi indicano che questo fungo abbassa la glicemia e che i suoi polisaccaridi possono essere utilizzati per prevenire disturbi intestinali e metabolici correlati all’obesità. Si tratta ovviamente di ricerche effettuate su cavie da laboratorio, quindi servono studi sull’uomo.

Come si usa il ganoderma

In Italia è commercializzato soprattutto come supplemento dietetico, disponibile in capsule o compresse monodose a base di polvere secca di reishi, oltre che in formulazioni standardizzate con una specifica concentrazione dei suoi componenti attivi.

In alcuni punti vendita specializzati e nelle erboristerie è possibile acquistare anche le lamelle essiccate o polvere di Reishi, ideali per la preparazione di infusi.

Basta immergere le lamelle essiccate in acqua bollente per almeno 20 minuti. Per mitigare il gusto amarognolo si può aggiungere un po’ di zucchero.

Ma il ganoderma si può usare anche in cucina, dopo averlo lavato accuratamente per rimuovere le impurità.

Prima dell’uso, è necessaria però la bollitura. Come i funghi champignon e pleurotus, anche il ganoderma è un ottimo ingrediente per zuppe o creme di funghi. È inoltre adatto per insaporire minestre e brodi e si abbina bene con zenzero, cavolo, miso e zucca.

Può essere anche aggiunto a verdure cotte al vapore o a stufati di seitan, soia o tofu.

Quanto costa il reishi e dove si compra

I prodotti contenenti ganoderma sono, come mille altri prodotti a base di sostanze naturali, disponibili anche per l’acquisto online, un canale però difficilmente controllabile. Il consumatore acquista senza una reale garanzia riguardo alla qualità del prodotto e senza avvalersi della consulenza di un medico.

È bene, quindi, fare attenzione al rischio di un utilizzo troppo prolungato o di possibili interazioni con i farmaci assunti.

Può essere ingerito in polvere, capsule, come estratto liquido o miscelato in bevande come il caffè e il tè. Ciò che è importante è non superare il dosaggio indicato nelle etichette.

Il prezzo oscilla dai 15 ai 30 euro e può essere abbinato a vitamine e sali minerali.

Quando e come assumere il ganoderma: gli integratori

Gli integratori alimentari che contengono questo fungo, disponibili sul mercato, si dividono in due tipi:

  • Estratti a base di fungo disidratato: ha una concentrazione molto elevata e il consumo consigliato è generalmente di 5 g al giorno, suddivisi in tre porzioni.
  • Estratti standardizzati: sono estratti a base etanolica, soluzioni alcoliche contenenti elevate quantità di terpenoidi, che si caratterizzano per un’alta concentrazione di polisaccaridi noti per il loro effetto benefico sul sistema immunitario. La dose consigliata per questi estratti e 6 milligrammi al giorno.

È comunque importante seguire le istruzioni riportate sulle etichette dei prodotti, ma soprattutto chiedere il parere del proprio medico prima di assumerli. Gli integratori, anche quelli naturali, sono comunque sostanze attive e il loro consumo non va preso a cuor leggero.

Botanica

Il Ganoderma lucidum si presenta con una superficie di forma rotondeggiante e disomogenea. Il suo stelo è nodoso con una superficie che brilla. La sua consistenza, inizialmente morbida e flessibile, con il tempo diventa più dura e simile a cuoio, con tendenza ad assumere un colore bruno ruggine.

Il profumo è delicato e piacevole, mentre il sapore ricorda il legno e il tannino.

Cresce in maniera isolata ed è piuttosto raro da trovare allo stato selvatico. Si sviluppa principalmente nella tarda primavera fino all’autunno, prediligendo ambienti caldi e umidi.

Ci sono due varianti: il ganoderma rosso e quello nero.

Il primo si riconosce per il suo cappello rosso, di forma circolare e bordi che virano verso un giallo brillante, diventando opachi con la maturazione e raggiungendo un diametro fino a 15 cm. Il suo gambo è nodoso e lucido, con una lunghezza che può arrivare a 30 cm, e la sua carne, elastica e coriacea, è caratterizzata da un aroma di tannino e un sapore legnoso. Questa varietà è reputata terapeuticamente superiore, grazie ad una maggiore concentrazione di principi attivi rispetto alla varietà nera.

Il ganoderma nero, infatti, è più comune in Cina ed è più piccolo del rosso. Il suo cappello, di colore marrone e forma irregolare, ha un diametro che varia da 6 a 10 cm. Questa tipologia è spesso utilizzata come alimento e venduta fresca come un fungo comune.

Nel corso del tempo, visti i tanti benefici terapeutici si è iniziato a coltivarlo replicando artificialmente il suo ambiente naturale.

Si usano due metodi principali:

  • In bottiglia, con l’introduzione delle spore in un composto di legno particolare, un metodo adatto alla coltivazione di funghi di piccola taglia.
  • In scatola, con le spore inoculate su frammenti di legno sistemati in contenitori dello stesso materiale, una tecnica più produttiva e indicata per coltivare funghi di dimensioni medio-grandi.

Controindicazioni

L’assunzione di dosi elevate di ganoderma potrebbe comportare rischi di sanguinamento per chi soffre di malattie emorragiche come la trombocitopenia. Inoltre, l’uso degli estratti può causare una significativa riduzione della pressione sanguigna in individui predisposti o più sensibili. Per questo è sconsigliato l’uso congiunto di ganoderma e farmaci antiipertensivi per prevenire una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa.

Non è raccomandato, invece, in gravidanza, durante l’allattamento e per i bambini.

Sembrerebbe anche alterare l’efficacia di alcuni trattamenti chemioterapici e influenzare i risultati di analisi di laboratorio finalizzate a rilevare marcatori tumorali nel siero.

È essenziale attenersi al dosaggio giornaliero consigliato, a meno che non siano fornite differenti indicazioni dal medico, a cui comunque è basilare chiedere consiglio prima di assumere prodotti a base di ganoderma.

Fonti bibliografiche