Un’alimentazione varia e bilanciata e un’adeguata attività fisica sono i migliori alleati del nostro sistema immunitario. Ma quando stili alimentari errati, ormai diffusi nella società moderna, possono comportare la comparsa di squilibri di varia natura, il ricorso a particolari integratori può venirci in aiuto.
Ecco, secondo Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, quali sono i migliori per sostenere il sistema immunitario. In estate, ma anche durante tutto l’anno.
Vitamina D
Una sua carenza – sostengono gli esperti - può contribuire ad aumentare il rischio di infezioni. La vitamina D viene prodotta al 90% attraverso l’esposizione ai raggi solari, ma una minima parte può essere introdotta attraverso l’alimentazione. Pesce, uova, burro, formaggi, funghi e avocado sono gli alimenti che contengono più.
Diverse meta-analisi recenti hanno concluso che l’integrazione può ridurre il rischio di infezioni del tratto respiratorio sia nei bambini che negli adulti. La vitamina D è stata recentemente studiata, anche se con esiti non conclusivi, anche in relazione ai suoi possibili effetti sull’infezione da SARS-CoV-2.
Vitamina C
Conosciuta per la sua azione di supporto alla crescita e alla funzionalità delle cellule responsabili del sistema immunitario, favorisce la risposta dei globuli bianchi alle infezioni e l’eliminazione dei microrganismi patogeni. Assicurare nella dieta la presenza di alimenti ricchi di vitamina C (contenuta in cibi quali agrumi, pomodori, kiwi, fragole, verdure a foglia verde e crucifere…), inoltre, sembra contribuire alla prevenzione delle infezioni respiratorie e a ridurne la durata e la gravità.
Vitamina B6
Con questa vitamina il nostro organismo è facilitato nella formazione di globuli bianchi e nell’assicurare il normale funzionamento dei linfociti. In natura si trova nella carne rossa e bianca, nelle patate e in altri ortaggi amidacei come le carote.
Vitamina E
È considerata tra le più potenti sostanze antiossidanti. La vitamina E non solo protegge le cellule dell’organismo dallo stress ossidativo, ma risultati clinici riconoscerebbero un suo ruolo anche nelle infezioni del tratto respiratorio. Ne è particolarmente ricco l’olio extravergine di oliva, ma anche frutta secca e semi oleosi.
Zinco, ferro, selenio e rame
Un’adeguata assunzione di zinco è essenziale per il normale sviluppo e funzione delle cellule che partecipano alla risposta immunitaria.
Per quanto riguarda il ferro, studi sull’uomo hanno rilevato come la sua carenza possa, tra l’altro, alterare l’equilibrio tra cellule antinfiammatorie e proinfiammatorie. Recentemente EFSA ha riconosciuto il ruolo del ferro anche nel sistema immunitario dei bambini, stabilendo l’esistenza di un’associazione di tipo causa-effetto tra l’apporto nutrizionale del minerale e il contributo alla normale funzione del sistema immunitario stesso fino ai 3 anni di età.
Secondo un recente studio, un aumento dell’assunzione di selenio da parte di soggetti sani, ma con livelli relativamente bassi delle concentrazioni plasmatiche del selenio stesso, migliora l’immunità cellulare.
Infine, un effetto favorevole sul mantenimento della funzione immunitaria è riconosciuto da EFSA anche al rame.
Omega 3
Gli acidi grassi omega-3 a lunga catena, EPA e DHA, giocano un ruolo importante nel controllare i fenomeni dell’infiammazione e il conseguente danno tissutale. Un’indagine globale sui livelli di EPA + DHA nel sangue basata su 298 studi ha inoltre rilevato una situazione di livelli “bassi” o “molto bassi” (associati ad un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare) di questi acidi grassi nella maggior parte dei paesi valutati. Carenze che potrebbero essere rilevanti anche nel contesto delle patologie che si manifestano, nei casi più gravi, come una reazione infiammatoria incontrollata.
Curcumina, liquirizia ed echinacea
La curcumina ha proprietà antinfiammatorie dimostrate da molti studi. Dati preliminari interessanti sono stati pubblicati anche per la quercetina. Tra gli altri botanicals ricordiamo la liquirizia e, in particolare il suo componente più noto, la glicirrizina, la cui attività anti-infiammatoria è ben documentata.
L’echinacea, originaria del Nord America, era usata dai nativi americani nella loro medicina tradizionale. Secondo la maggior parte dei dati disponibili, la sua assunzione sarebbe in grado di modulare favorevolmente il sistema immunitario.
Probiotici e prebiotici, per mantenere in efficienza il sistema immunitario
Secondo le più recenti evidenze, la somministrazione di probiotici apporta benefici per la salute riducendo le infezioni virali respiratorie, tra cui quelle dai virus dell’influenza.
Infine, anche i prebiotici possono modulare il microbiota intestinale e, quindi, i suoi potenziali ruoli immuno-modulatori. Tutti aspetti di interesse nell’attuale pandemia, alla luce dei dati recenti che indicano che dal 2 al 10% dei pazienti cinesi con SARS-CoV-2 hanno manifestato sintomi gastrointestinali all’inizio dell’infezione.