La serata delle cover si apre con un’immagine emblematica: Gianni Morandi ha raggiunto il palco del Teatro Ariston vestito da maratoneta e sulle note di Zitti e buoni. Il segnale è chiaro: questa sera ci sarà da correre. Amadeus, dopotutto, è sembrato prontissimo. Elegante e sempre impeccabile nella sua giacca tutta d’oro, il conduttore e direttore artistico non ha potuto fare a meno di accoglierlo con il suo solito entusiasmo.
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Il premio a Peppino di Capri
È uno dei grandi della nostra musica e, nella serata delle cover, è stato ospite per ritirare il meritatissimo premio alla carriera. Champagne, cantata al pianoforte con semplicità e con un velo di emozione, ha commosso l’intero teatro. Dopotutto, questo è il senso della nostra musica: unire tutti con la melodia, il trasporto e la bellezza delle nostre parole.
Il suo intervento era atteso per la terza serata, quella del 9 febbraio, ma un brusco abbassamento di voce gli ha impedito di essere presente. Promessa mantenuta: Peppino Di Capri non ha mancato all’appuntamento, per un premio a suggello della sua lunga carriera e ottenuto dalle mani del Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri. Dopotutto, quel palco lui lo conosce bene: è infatti il record man di presenze, con 15 partecipazioni all’attivo.
“Nati ai bordi di periferia”: Ramazzotti e Ultimo emozionano
Sono passati 37 anni. Eros Ramazzotti torna sul palco del Festival di Sanremo dopo quella vittoria incredibile, sulla quale in pochi avrebbero scommesso, e scende le scale dell’Ariston accompagnato al pianoforte da Ultimo. Un ragazzo che potrebbe essere suo figlio (è coetaneo della sua primogenita Aurora) e che è sulla giusta strada per diventare uno dei grandi della nostra musica.
Il duetto, attesissimo, era stato anticipato da una foto che Ultimo aveva postato sui social. A corredo dell’immagine, una didascalia che non ha bisogno di spiegazioni: “Nati ai bordi di periferia”. La periferia della loro città, Roma, della quale si portano addosso le fragilità e la bellezza che hanno impressa nella loro voce. Straordinari.
Chiara Francini, l’artista che fa la differenza
Dopo le rivelazioni Chiara Ferragni e Paola Egonu, unite all’eleganza di Francesca Fagnani, Chiara Francini era l’artista che mancava dal palco del Teatro Ariston. Scherza e si diverte, senza lasciarsi scappare l’occasione di una battuta con Gianni Morandi. Ride fragorosamente (e rumorosamente) senza timore di apparire inadeguata. Se ne frega, sì, ed è davvero meravigliosa fasciata nei suoi abiti Moschino.
Una donna di grande talento, non solo bellissima ma anche colta, sensibile, vicina alla conduzione di Amadeus non come spalla ma come autentico valore aggiunto. La migliore fino a questo momento.
Lorella Cuccarini, eterna ragazza in La notte vola
Ha accompagnato uno dei più giovani, Olly, ma non ha lasciato neanche che un frammento di palco la spaventasse. Alla sua bella età, Lorella Cuccarini è ancora meravigliosa e piena di energia. Il piccolo incidente sul palco, causato dai tacchi, non l’ha di certo fermata. Quale brano migliore, quindi, per riscaldare l’Ariston se non La notte vola? Di certo non si poteva scegliere altrimenti. E tutto, davvero tutto, ha funzionato alla grande.
Shari e Salmo, una coppia sul palco di Sanremo?
Su di loro si è detto tutto e il contrario di tutto. Sono una coppia? Forse sì, forse no. Le voci sono sempre state molto vicine a trovare conferma, ma comunque sul palco sono apparsi affiatatissimi. Salmo e Shari hanno portato un medley di brani di Zucchero, un genere lontanissimo dall’uno e dall’altro (lui urla un po’ troppo, ma centratissimo) lei è meravigliosa e finalmente valorizzata nel suo talento vocale.
Giorgia ed Elisa, la magia di due voci uniche
Primo e secondo posto al Festival di Sanremo 2001, l’ultimo condotto da Raffaella Carrà, il 10 febbraio insieme sul palco per la serata delle cover. E le canzoni sono proprio quelle, le due che hanno portato su quel podio con un unico comune denominatore: la penna di Adelmo Sugar Fornaciari, autore di Luce (Tramonti a Nord Est) e Di sole e d’azzurro.
Due voci straordinarie, non c’è bisogno di specificarlo, con Giorgia in gara quest’anno con Parole dette male ed Elisa forte di un secondo posto un anno fa con O forse sei tu. La musica si mescola in una melodia che incanta l’intera sala e il pubblico da sala, in un’esibizione senza sbavature e finalmente all’altezza della voce dell’artista romana.
La poesia di Marco Mengoni in Let it be con Kingdom Choir
Ha scelto la via più difficile, con un’esibizione poco pop se non fosse per la canzone arrangiata in maniera ultra moderna, ma Marco Mengoni non ne sta sbagliando una. Let it be – e la sua voce – riempiono l’Ariston e lasciano senza parole. Dopo le magistrali interpretazioni della sua Due vite, in testa alla classifica generale, l’artista di Ronciglione mette a segno un’altra grande prova che lo avvicina sempre di più alla vittoria finale.
Coma_Cosa a nozze, i Baustelle accompagnano
Sullo stesso palco che ha ospitato la reunion dei Ricchi e Poveri, appena qualche anno prima della scomparsa di Franco Gatti, a Sanremo torna l’iconica Sarà perché ti amo. Questa volta con i Coma_Cose, che hanno appena annunciato di doversi sposare dopo una breve separazione, e i Baustelle di Francesco Bianconi.
Un’accoppiata di certo vincente e inaspettata, soprattutto per la scelta del brano, abbastanza lontano dai mondi di entrambe le realtà. Il brano è efficace e diverte il pubblico, sebbene l’orario sia piuttosto avanzato. Bravi, freschi e divertentissimi.
Paola e Chiara, il medley che tutti aspettavamo
La reunion non è arrivata inaspettata ma vederle insieme sul palco del Teatro Ariston è stata una grandissima emozione. Paola e Chiara sono tornate insieme dopo aver trascorso moltissimi anni divise. E nella serata delle cover hanno portato un medley dei brani che le hanno rese grandi, con un’energia che ha risvegliato l’Ariston all’una e mezza di notte.
Il monologo di Chiara Francini
Arriva tardissimo, ma è un pugno nello stomaco. Il monologo di Chiara Francini è dedicato a se stessa, alla donna e alla madre che non è ancora diventata. Al tempo che passa ed è scandito proprio da quegli anni che la allontanano sempre di più da quel desiderio che con lo scorrere dei giorni è diventato una colpa.
Qui l’estratto finale del suo monologo, con la dedica al figlio che ha sempre immaginato: “Per favore non essere stupido. Vienimi su brillante, con la battuta pronta. Odia, odia, odia ciò che si deve odiare, il male, l’ingiustizia, perché è con quell’odio che si fa tutto. Non è vero che si fa con l’amore. Sì, con l’amore si fanno delle cose, ma il grosso si fa con quell’odio lì. Profondo, viscerale, instancabile. Non essere, ti prego, una di quelle creature indifese, troppo buone. Perché poi dovrei cercare di difenderti tutto il tempo. E c’è il rischio che tu venga su meno capace di guardare, di camminare. Io vorrei fare come mia madre che non mi ha mai preso nel suo lettone. Piangerai nel tuo letto. Spero di avere la forza di lasciarti piangere. Non devo essere debole”.
La classifica della serata cover
Marco Mengoni
Ultimo
Lazza
Giorgia
Mr Rain
La classifica generale
- Marco Mengoni – Due Vite
- Ultimo – Alba
- Lazza – Cenere
- Mr Rain – Supereroi
- Giorgia – Parole dette male
- Tananai – Tango
- Madame – Il bene nel male
- Rosa Chemical – Made in Italy
- Elodie – Due
- Colapesce Dimartino – Splash
- Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
- Coma Cose – L’addio
- Modà – Lasciami
- Articolo 31 – Un bel viaggio
- LDA – Se poi domani
- Leo Gassmann – Terzo cuore
- Paola e Chiara – Furore
- Ariete – Mare di guai
- Mara Sattei – Duemilaminuti
- Colla Zio – Non mi va
- Gianmaria – Mostro
- Cugini di Campagna – Lettera 22
- Levante – Vivo
- Olly – Polvere
- Anna Oxa – Sali
- Will – Stupido
- Shari – Egoista
- Sethu – Cause perse