Sanremo, “Una è stata la vera voce, quella di Marco Mengoni”: il commento del vocal coach

Il vocal coach Giancarlo Genise promuove a pieni voti Marco Mengoni nella prima serata di Sanremo 2023. "Blanco? Ah, quello lì"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

La 73esima edizione del Festival di Sanremo, che si conclude sabato 11 febbraio, è iniziata e nella prima serata si sono esibiti la metà dei Big in gara. In tutto 14. Giancarlo Genise, uno dei più importanti vocal coach italiani che ha lavorato coi grandi della musica, partecipando anche a importanti eventi e trasmissioni tv che comprendono oltre al Festival anche l’Eurovision, All Together Now, Name That Tune, solo per citare qualche nome.

Sanremo 2023, esordio col botto

Per noi commenta le serate di Sanremo 2023, dando i suoi giudizi di esperto sulle voci che si esibiscono sul palco dell’Ariston. Intanto, l’esordio della quarta volta di Amadeus è stato con grande successo, incollando al piccolo schermo ben 10.757.000 spettatori pari al 62.4% di share. Merito dei look di Chiara Ferragni, della magia dei Pooh e di Marco Mengoni che stando a Genise è l’unico tra i primi 14 Big ad essersi distinto con la sua voce, oltre che per il suo brano Due vite (LEGGI LA SCALETTA DELLA SECONDA SERATA). Ecco il commento tecnico di Giancarlo Genise sulla prima serata del Festival.

Il commento del vocal coach Giancarlo Genise

Qual è il tuo commento tecnico sulle voci dei 14 Big che si sono esibiti nella prima serata di Sanremo 2023?
Delle 14 voci che si sono esibite ieri, io fare un 13 +1. Nel senso che una è stata la vera voce che è quella di Marco Mengoni distaccandosi proprio da tutti gli altri.
Quello che ho notato è che su 14 esibizioni, almeno una decina avevano l’autoTune, questo significa una grande carenza tecnica soprattutto di intonazione, perché questo strumento si inserisce nel momento in cui il cantante non è perfettamente intonato. Quindi di base, le prime cose che ho osservato sono: primo, diversi artisti leggermente raffreddati, penso sia dovuto al continuo cambio di temperatura di questi giorni; secondo, le emotività del Festival emergono e si notano, soprattutto se non si ha una grande preparazione tecnica senza la quale non si è in grado di gestire tutti gli imprevisti. Non mi riferisco a Blanco, ma per imprevisti intendo la mancanza di fiato, il nervosismo. Si vede un lavoro fatto con vocal coach – o presunti tali – però fatto nel breve tempo, cioè hanno iniziato a prepararsi nel momento in cui hanno saputo che avrebbero partecipato al Festival di Sanremo. Invece il lavoro deve essere fatto molto tempo prima, sul lungo periodo, in modo da arrivare già pronti. Invece Marco Mengoni è una persona molto attenta a tutti gli schemi preparativi, a tutte le condizioni che ci vogliono per essere pronti e a focus sul palcoscenico. Infatti, ne ho parlato con lui dietro le quinte, Marco si estranea, va in una sorta di suo metaverso dove riesce tranquillamente a mettere emotività senza dover pensare alla tecnica che ormai è memorizzata, dunque può appunto concentrarsi sulla parte emozionale, perciò la sua è risultata la voce migliore.

Hai qualche consiglio da dare loro?
A tutti gli altri 13 Big [Mengoni escluso ndr] consiglio di fare un percorso con un vocal coach bravo e preparato, perché in alcuni casi si sentiva anche che è stata sbagliata la preparazione, ma questo non dipende dal cantante che non può sapere cosa è meglio in base alla situazione. Per il resto io consiglio di divertirsi un po’ di più. Certamente Sanremo è una gara, ma non sempre si è al Festival e bisogna pensare che non sempre si è al Festival e bisogna imparare a vivere tutte le emozioni che il pubblico sta dando.

Degli ospiti della prima serata cosa ci dici?
Per quanto riguarda gli ospiti, ho apprezzato tantissimo l’eleganza dei Pooh. È stato un momento molto emozionante ed è stato surreale vedere la storia della musica italiana che ha fatto divertire l’Ariston. I Pooh hanno regalato emozioni, sorrisi, nonostante ci fosse qualche imprecisione, però sono inattaccabile. E poi tutto rovinato dall’era moderna, del ventenne Blanco al quale già citarlo significa dargli ulteriore visibilità. Io credo che non necessiti più visibilità, se non dire “ah, quello lì”.

La classifica provvisoria

La classifica parziale emerge dalla votazione della Giuria della Sala Stampa (carta stampata e tv, radio e web).

Dal 14° al 6° posto

Anna Oxa – Sali
Olly – Polvere
gIANMARIA – Mostro
Ariete – Mare di guai
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
Mr Rain – Supereroi
Cugini di Campagna – Lettera 22
Colla Zio – Non mi va
Mara Sattei – Duemilaminuti

Dal 5° al 1° posto

Leo Gassman – Terzo cuore
Ultimo – Alba
Coma_Cose – L’Addio
Elodie – Due
Marco Mengoni – Due vite