Pitaya o frutto del drago: proprietà, benefici e come si mangia

La pitaya è un frutto tropicale dai colori sgargianti e dall’aspetto particolare, ricco di sostanze antiossidanti che apportano benefici alla salute

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

La pitaya o frutto del drago è il frutto della Hylocereus undatus, cactus tropicale originario di Centro e Sud America e appartenente alla famiglia delle Cactaceae. Questo frutto esotico, di dimensioni variabili, ha un aspetto decisamente particolare, soprattutto per quanto riguarda la colorazione. La parte esterna della pitaya può infatti essere gialla, rosa o rossa mentre la polpa può apparire bianca o intensamente colorata nelle sfumature del rosso e del viola, costellata da numerosissimi semi neri. I colori sgargianti della pitaya rendono questo frutto molto appariscente e poco convenzionale, ma che sapore ha la pitaya? La cremosa polpa della pitaya ha un gusto gradevole, dolce ma rinfrescante. Vale la pena assaggiarla, se la si trova in vendita fresco, non solo per il sapore ma anche e soprattutto per le sue proprietà e benefici. La pitaya è infatti considerata un superfood per via dei suoi valori nutrizionali.

Proprietà

La pitaya o frutto del drago è un alimento povero di calorie ma ricco di nutrienti benefici per l’organismo. Una porzione di pitaya fornisce infatti circa 130 kcal, date soprattutto da carboidrati, ma contiene elevate percentuali di fibra, vitamine e minerali. In particolare, nel frutto del drago troviamo buone quantità di vitamina C, vitamina E, ferro e magnesio e altre molecole benefiche per la salute come i polifenoli e i carotenoidi. Grazie alle sostanze in esso contenute, il frutto del drago o pitaya vanta proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e, inoltre, il suo consumo può contribuire a perdere peso più velocemente, regolare l’assorbimento di zuccheri e colesterolo e mantenere in salute l’intestino.

Benefici

La presenza di molecole dall’azione antiossidante fa sì che la pitaya o frutto del drago sia un alleato contro i danni dei radicali liberi. I polifenoli, i carotenoidi e la vitamina C, infatti, hanno la capacità di fermare le reazioni a catena dei radicali, proteggendo così le cellule da infiammazione, senescenza e danni. Un elevato consumo di sostanze antiossidanti attraverso alimenti come la pitaya può contribuire a ridurre il rischio di malattie croniche anche gravi come le patologie cardiovascolari, il diabete e diversi tumori. Oltre che per l’azione antiossidante, l’effetto preventivo sulle malattie dato da vitamina C, carotenoidi e polifenoli è dato anche da un aumento delle difese immunitarie.

Le fibre non digeribili contenute nella pitaya sono invece responsabili di un maggiore senso di sazietà, che può essere d’aiuto a perdere peso con più facilità quando si segue una dieta dimagrante e, soprattutto, migliorano e regolano il transito intestinale, la digestione e l’assorbimento di nutrienti e contribuiscono a mantenere in salute il microbiota intestinale. Inoltre, anche le fibre aiutano, insieme alle sostanze antiossidante, a prevenire alcune forme di cancro e diverse malattie croniche come quelle cardiache e metaboliche. Questo anche perché quando l’intestino lavora bene ed è in salute, tutto l’organismo ne trae benefici. L’intestino ospita diversi milioni di microrganismi differenti il cui equilibrio è associato a un miglior stato di salute generale. Il consumo regolare di alimenti ricchi di fibre aiuta a mantenere in equilibrio la flora batterica intestinale, promuovendo la crescita di batteri buoni, riducendo il rischio di infezioni del tratto gastrointestinali, prevenendo stitichezza e diarrea e diminuendo i sintomi legati a malattie infiammatorie dell’intestino.

Infine, la pitaya contiene ferro e magnesio, due minerali fondamentali per la salute dell’organismo. Il ferro, tra le altre cose, è responsabile del trasporto di ossigeno nei tessuti di tutto il corpo, mentre il magnesio è fondamentale per la salute delle ossa, oltre a essere coinvolto in numerose reazioni del metabolismo cellulare. Una dieta poco equilibrata può portare a deficit di sali minerali, inclusi il ferro e il magnesio che abbondano nel frutto del drago.

Come si mangia

La pitaya può essere gustata così com’è, al pari di qualunque altro frutto, oppure aggiunto a yogurt, frullati, macedonie o insalate miste di verdure a foglia, cereali, legumi e frutta. Il frutto del drago presenta una scorza abbastanza coriacea ma mangiare la pitaya non è così difficile come potrebbe sembrare. Per sbucciare la pitaya più facilmente è necessario scegliere un frutto maturo, riconoscibile dalla colorazione della buccia, rosso intenso. Quando la pitaya è matura, risulta inoltre morbida, come avviene per i kiwi. Se la scorza della pitaya è verde, significa che il frutto non è ancora abbastanza maturo; al contrario, macchie scure possono indicare che il frutto del drago è eccessivamente maturo. Una volta scelto il frutto, per sbucciarlo serve un coltello affilato, di modo da incidere la scorza e tagliare il frutto a metà, nel senso della lunghezza. A questo punto, la pitaya può essere gustata scavando il frutto con un cucchiaino oppure tagliandolo a dadini. I cubetti possono poi essere rimossi dalla scorza ripiegando la buccia e raccogliendo la polpa con un cucchiaio o anche semplicemente con le dita.