La dieta dell’amore o Love diet, ideata dalla dietista Connie Guttersen con la collaborazione di Mark Dedomenico, vuole aiutare a trovare le giuste risposte al dilemma alimentare che spesso caratterizza chi vuole perdere peso. Spazzare via il dubbio che forse non ne vale la pena e liberarsi dalla prigione del peso in eccesso, è il primo passo.
È importante quindi imparare a riconoscere il proprio valore per raggiungere la vita che si vuole e si merita.
Basandosi sulle loro ricerche, sulle ultime scoperte scientifiche nel campo della nutrizione e del dimagrimento, nonché sulle testimonianze di migliaia di persone, Guttersen e Dedomenico hanno sviluppato la dieta love.
Si tratta di un piano alimentare accessibile, pratico e, secondo loro, ideale per trasformare il tuo corpo, emotivamente, mentalmente e fisicamente, dall’interno verso l’esterno.
L’obiettivo è superare le cause delle diete fallite, le relazioni emotive con il cibo e le abitudini alimentari negative grazie a strategie nutrizionali utilizzate da oltre vent’anni presso la LifeStyles Clinic, una clinica americana per la perdita di peso.
La dieta love prevede ricette deliziose, nutrienti e facili da seguire, un piano alimentare personalizzabile in sette fasi, basato su strategie nutrizionali ottimali sia per le donne che per gli uomini, e alcune guide illustrate. Si tratta di strumenti utili per il controllo delle porzioni e per seguire piani nutrizionali bilanciati progettati per ridurre l’appetito, migliorare l’energia e promuovere la perdita di peso.
Si offrono consigli, passo dopo passo, per aiutare a trasformare le abitudini e la mentalità malsane e autodistruttive per mantenere uno stile di vita salutare e benefico.
Sarà tutto vero? Scopri allora cos’è e come funziona la dieta love per perdere peso, trasformando se stessi.
Indice
Che cos’è la dieta love e come funziona
La dieta love di Connie Guttersen si basa su un aspetto fondamentale: per riuscire a perdere peso, è necessario prima lavorare sulla propria autostima e riconoscere il proprio valore. In più, cambiare punto di vista riguardo alla relazione emotiva con il cibo, cercando di superare il senso di frustrazione che ci si porta dietro, spesso anche inconsciamente, per il fallimento delle diete passate.
Fondamentale è anche mettere nero su bianco un vero e proprio contratto con se stessi, impegnandosi a mangiare in modo salutare ogni giorno della settimana e a non trascurare l’esercizio fisico.
Il primo passo è eliminare del tutto dagli scaffali dalla propria dispensa tutti i cibi processati industrialmente e lo junk food, che notoriamente sono piuttosto nocivi alla salute, dalle patatine fritte, ai gelati o alle merendine.
Poi, Guttersen e Dedomenico sottolineano l’importanza di limitare fortemente l’assunzione di cibi ricchi di zuccheri, grassi e sale. Per quale motivo? Perché sono alimenti che agiscono sui circuiti neurali dopaminergici della ricompensa e che, nel tempo, inducono a mangiare anche quando non si ha fame, con conseguenze negative prevedibili sul mantenimento del peso.
La love diet non è una dieta particolarmente restrittiva con poche calorie, ma un programma alimentare di tre settimane, prevalentemente vegetariano e integrato con alimenti di origine animale per soddisfare le esigenze nutritive dell’organismo.
In particolare, per fornire nutrienti come le proteine ad alto valore biologico, cioè con i 9 aminoacidi essenziali, la vitamina B12 e sali minerali come calcio, ferro e iodio implicati in importanti processi organici.
Gli alimenti previsti però devono possedere un basso livello di grassi saturi, colesterolo e sodio.
Come dimagrire con la dieta love? Le 7 fasi
Per dimagrire con la dieta love è necessario attenersi a uno schema alimentare suddiviso in 7 fasi.
- Fase detox. Il percorso inizia con questa fase in cui bisogna assumere buone quantità di frutti di bosco, anche 4/5 volte al giorno, poiché sono alimenti ricchi di antiossidanti che aiutano a eliminare le tossine accumulate dall’organismo e possiedono proprietà antinfiammatorie naturali. Proteine e acidi grassi insaturi non possono mancare, perché nutrienti fondamentali per la salute del cuore. Tuttavia, non devono provenire da carni processate industrialmente (in questo caso, è bene controllare il contenuto di sodio che non deve essere superiore ai 500 mg per singola porzione). Sì, invece, agli acidi grassi insaturi contenuti nell’olio extra vergine di oliva e nell’avocado.
- Fase 2: dalla detox, si passa alla seconda fase in cui bisogna introdurre nella dieta e verdure non amidacee, come broccoli, zucchine, asparagi.
- Fase 3: in questo terzo step è necessario bilanciare proteine e carboidrati, con un rapporto che favorisce il doppio dell’assunzione di proteine rispetto ai carboidrati.
- Fase 4: in questo stadio della dieta love si stabiliscono le porzioni di frutta che non devono superare la mezza tazza al giorno. In questo modo si cerca di evitare e di prevenire i picchi glicemici causati da un eccessivo consumo di zuccheri semplici. Una regola che, però, non vale per i frutti di bosco che, invece, si possono mangiare senza specifiche restrizioni. In linea generale, il consumo di frutta dovrebbe essere accompagnata sempre da una fonte di proteine o di grassi sani.
- Fase 5: nel quinto step si possono introdurre gli alimenti quali latte scremato e yogurt alla frutta. È bene ricordare comunque che a ogni fase del percorso il cambiamento alimentare dovrebbe essere accompagnato da un cambiamento dello stile di vita, con l’attività fisica regolare e un sonno ristoratore.
- Fase 6: in questo momento della dieta si possono mangiare i legumi che conferiscono sazietà e sono ricchi di fibre. Si possono scegliere i legumi che si preferiscono, non ci sono particolari limitazioni. Tuttavia, se si opta per i fagioli, non bisogna aggiungere altre fonti di carboidrati al pasto.
- Fase 7: eccoci giunti all’ultimo stadio della dieta love in cui si può reintrodurre pane, pasta, riso (meglio se integrali) e tutte le verdure amidacee come patate, carciofi, cavoli, melanzane, peperoni, ecc.
Benefici della dieta love
La dieta love non è un regime alimentare troppo restrittivo o rigido, ma un programma che aiuta a prendersi cura di se stessi e della propria salute.
La possono seguire tutti, a patto di non soffrire di particolari disturbi o malattie. In questo caso, è necessario sentire il parere del proprio medico.
Prima di cominciarla però i due ideatori consigliano di valutare con attenzione i propri obiettivi per capire quanti kg si vogliono perdere.
Inoltre, sono consentiti diversi alimenti come i legumi, utili alla salute, che aiutano a sentirsi sazi e quindi a ridurre l’apporto calorico, oltre a essere particolarmente ricchi di fibre, necessarie per la corretta funzionalità intestinale.
Ma è anche una dieta che aiuta anche a superare la frustrazione e l’insuccesso delle diete passate per raggiungere importanti benefici per l’organismo e la salute in generale.
Controindicazioni
Questa dieta si svolge nell’arco di 21 giorni, durante i quali è consigliato anche di svolgere regolare attività fisica. Ma è davvero efficace?
Per prima cosa, è necessario evidenziare che non si tratta di un protocollo alimentare validato scientificamente.
Inoltre, secondo gli esperti in nutrizione è abbastanza fuorviante. Nelle prime fasi, infatti, si eliminano alcuni gruppi di alimenti per poi reinserirli gradualmente. Si tratta di un aspetto restrittivo non efficace, se si vogliono considerare le emozioni legate al cibo. Infatti, è difficile tenere conto delle proprie sensazioni quando si eliminano interi gruppi di alimenti e non si consente di lavorare sui propri comportamenti alimentari. In definitiva, è una dieta restrittiva con un bel nome, ma che non aiuta più di tanto chi ha bisogno di perdere peso.
La parola chiave in ogni dieta è bilancio calorico negativo, cioè si mangia meno rispetto al fabbisogno calorico. Solo in questo modo, conservando comunque una dieta bilanciata che prevede tutti i gruppi alimentari, si può indurre l’organismo a intaccare le riserve di grasso. Non servono fasi o altri espedienti, occorre mangiare meno, fare attività fisica e mantenere un regime nutrizionale equilibrato e salutare, rinunciando ai cibi industriali, troppo grassi e ricchi di zuccheri e sale.
Ogni dieta poi, poiché si tratta di un atto terapeutico vero e proprio, soprattutto se si devono perdere diversi kg, va personalizzata e redatta da un esperto. A maggior ragione, se si soffre di particolari disturbi o malattie, è necessario sentire il parere del proprio medico prima di avventurarsi in una dieta. Il fai-da-te può essere controproducente e perfino dannoso per la salute.
I principi di una sana alimentazione
Se si vuole perdere qualche kg di troppo o mantenere il peso forma, è importante seguire alcune semplici regole, senza imbarcarsi in diete strane dai nomi accattivanti che spesso ti fanno perdere peso in poco tempo per poi recuperarlo tutto, se non di più, altrettanto rapidamente non appena ricominci a mangiare normalmente.
Una sana alimentazione è il pilastro su cui si costruisce il benessere a lungo termine, capace di influenzare positivamente non solo il peso corporeo ma anche lo stato di salute generale.
I principi di un’alimentazione salutare si possono sintetizzare in alcuni concetti chiave.
- Varietà alimentare: è essenziale includere nel proprio regime nutrizionale una vasta gamma di cibi, affinché l’organismo riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Questo implica l’integrazione di frutta e verdura di diversi colori, cereali integrali, fonti proteiche magre e grassi sani.
- Equilibrio: ogni pasto dovrebbe essere bilanciato tra carboidrati, proteine e grassi. I carboidrati forniscono energia, le proteine sono essenziali per la riparazione e la crescita dei tessuti, mentre i grassi sani, come quelli presenti nell’olio d’oliva, nei pesci e nelle noci, supportano la salute del cuore e del cervello.
- Porzioni controllate: quote moderate aiutano a mantenere il peso corporeo desiderato e a prevenire il sovraccarico del sistema digestivo. È importante imparare ad ascoltare i segnali di fame e sazietà per evitare sia l’iperalimentazione, sia le restrizioni eccessive.
- Cibi poco processati: prediligere alimenti genuini, il meno processati possibile, consente di ridurre l’assunzione di additivi, conservanti e sostanze potenzialmente dannose per la salute. Gli alimenti integrali e non trasformati conservano un maggior numero di nutrienti essenziali.
- Diminuzione di zuccheri e sale: limitare zuccheri aggiunti e sale aiuta a prevenire diverse malattie come il diabete, l’obesità e l’ipertensione. Optare per dolcificanti naturali come la frutta e utilizzare erbe e spezie per insaporire i piatti, può essere un’ottima alternativa salutare.
- Idratazione: l’acqua è fondamentale per tutte le funzioni corporee. Bere a sufficienza durante la giornata è decisivo. Meglio scegliere l’acqua o bevande e tisane non zuccherate.
- Regolarità dei pasti: mangiare a orari regolari aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a regolare l’appetito.
Fonti bibliografiche
- Love Diet, Connie Guttersen
- Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, CREA