Spezie: elenco, proprietà, benefici e usi

Conosciute fin dall’antichità, le spezie hanno proprietà benefiche e curative, utili per contrastare piccoli malesseri e perfette per la dieta

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Gustose e preziose per insaporire ogni piatto, le spezie sono l’ideale per perdere qualche kg di troppo senza rinunciare al gusto. Sono, infatti, alleate ideali in cucina per eliminare o ridurre il sale, contrastando la ritenzione idrica e dando sprint al metabolismo.

Nella tradizione culinaria italiana sono molto diffuse e utilizzate e spesso sono la base per piatti conosciuti proprio per la spezia che li caratterizza. Uno per tutti: il risotto alla milanese, dal colore giallo e dal profumo inconfondibile dello zafferano.

Se associate a una dieta equilibrata e a una regolare attività fisica, inoltre, le spezie sono perfette per tenere sotto controllo il peso corporeo.

Le spezie sono anche degli ottimi rimedi naturali in grado di alleviare diversi disturbi e noti rimedi naturali fin dall’antichità.

Quante sono le spezie e quali sono le spezie più usate? Scopriamolo insieme.

Che cosa sono le spezie

Si tratta di un’ampia varietà sostanze di origine vegetale che fanno parte della tradizione gastronomica di tutto il mondo. Si usano soprattutto per insaporire piatti e perfino bevande, ma nell’antichità erano impiegate come rimedio naturale per curare molti disturbi e malattie.

La medicina Ayurvedica ancora oggi ne sfrutta le tante proprietà curative date dai composti bioattivi che contengono.

I loro benefici per la salute sono tanti, ma in particolare consentono di ridurre l’uso del sale, nemico numero 1 dell’ipertensione e quindi delle malattie cardiovascolari. Il sale è anche nocivo per la funzionalità renale e può portare alla ritenzione idrica nei tessuti, causando gonfiore, soprattutto alla gambe, e la tanto temuta cellulite.

Usare le spezie in cucina consente quindi di abbassare il consumo di sale senza rinunciare al gusto delle pietanze.

Spezie: benefici

Le spezie e le erbe aromatiche sono utilizzate da secoli sia per scopi culinari, sia medicinali. Non solo migliorano il sapore, l’aroma e il colore di cibi e bevande, ma possono anche proteggere da alcune malattie.

Sono ormai diverse le prove scientifiche che attestano che le spezie possiedono attività antiossidanti, antinfiammatorie e ipoglicemizzanti, nonché proprietà che influenzano le attività cognitive e l’umore. La ricerca dell’ultimo decennio ha riportato la vasta gamma di proprietà salutari che possiedono i loro costituenti bioattivi, inclusi composti contenenti zolfo, tannini, alcaloidi, diterpeni fenolici e vitamine, soprattutto flavonoidi e polifenoli.

Spezie ed erbe come chiodi di garofano, rosmarino, salvia, origano e cannella, ad esempio sono eccellenti fonti di antiossidanti proprio per il loro alto contenuto di composti fenolici. Tuttavia, per avallare l’effettivo ruolo delle spezie nel mantenimento della salute, in particolare per quanto riguarda la protezione contro lo sviluppo di malattie croniche, occorrono altre ricerche.

Le caratteristiche nutrizionali sono diverse per ogni spezia, ma restano comunque una buona fonte di sali minerali, vitamine, fibre e appunto antiossidanti.

Ciò le rende particolarmente utili per curare piccoli disturbi quotidiani, dai mali di stagione come il raffreddore, ai dolori mestruali o alle difficoltà digestive.

Quali sono le spezie più usate: elenco delle principali spezie

Aneto

L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta annuale o biennale della famiglia delle Apiaceae. Originaria dei Paesi del Mediterraneo e dell’Europa sud-orientale, ha un sapore avvolgente e leggermente aspro che ricorda in qualche modo il cumino. L’intera pianta è aromatica e le foglie, i piccoli steli e i fiori sono utilizzati freschi o essiccati per insaporire zuppe, insalate, salse, pesce e sottaceti. È una spezia particolarmente popolare nella cucina dell’Europa orientale e della Scandinavia. I semi interi e l’olio di semi di aneto hanno proprietà carminative (favorisce cioè l’eliminazione dei gas da stomaco e intestino) e sono usati nel trattamento delle coliche e della flatulenza.

L’infuso di aneto dà anche sollievo in caso di problemi digestivi e se bevuto prima di andare a dormire concilia il sonno.

È uno degli ingredienti tipici della salsa Tzatziki, a base di yogurt greco e cetriolo.

Anice

L’anice (Pimpinella anisum) è una pianta annuale della famiglia delle Apiaceae, coltivata principalmente per i suoi frutti, il cui sapore ricorda quello della liquirizia. Originario dell’Egitto e della regione del Mediterraneo orientale, l’anice è coltivato in Europa meridionale, Medio Oriente, Nord Africa, Pakistan, Cina, Messico e Stati Uniti.

L’anice stellato, una pianta simile ma non della stessa famiglia, ha un aroma molto simile.

L’anice è molto utilizzato in pasticceria per aromatizzare i dolci o per creare liquori, ma si usa anche in piatti di carne e verdure. Le sue proprietà lenitive sono conosciute fin dall’antichità.

Cannella

La cannella, (Cinnamomum verum), chiamata anche cannella di Ceylon, è un albero sempreverde della famiglia dell’alloro (Lauraceae); la spezia deriva dalla corteccia. È originaria dello Sri Lanka e del Myanmar, ma è coltivata anche in Sud America e nelle Indie occidentali . La spezia, costituita dalla corteccia interna essiccata, è di colore bruno e ha un aroma delicatamente profumato e un sapore dolce e caldo. La cannella è usata per aromatizzare vari tipi di cibi, dai curry, alle bevande, ed è presente in parecchi prodotti da forno. L’olio essenziale trova impiego anche nei liquori e profumi.

Un tempo era più preziosa dell’oro. In Egitto era molto richiesta per l’imbalsamazione e per le pratiche religiose. Anche nell’Europa medievale si adoperava durante i riti religiosi. È stata la spezia più redditizia del Commercio della Compagnia Olandese delle Indie Orientali.

Chiodi di garofano

I chiodi di garofano (Syzygium aromaticum) derivano da albero tropicale sempreverde della famiglia delle Myrtaceae; i suoi piccoli boccioli di fiori color bruno-rossastri sono usati come spezia. Hanno un aroma molto deciso e gusto caldo e pungente. Si usano per insaporire molti cibi, in particolare carni e prodotti da forno; in Europa e negli Stati Uniti è un aroma utilizzato nei piatti delle feste natalizie.

Le sue origini sono antiche. Sembra che già nel 200 a.C. gli inviati alla corte cinese della dinastia Han portavano chiodi di garofano da masticare per profumare l’alito durante le udienze con l’imperatore. Nel tardo Medioevo erano invece usati in Europa per conservare, insaporire e guarnire il cibo.

È una spezia dal gusto pungente a causa dell’eugenolo, presente nell’olio estratto per distillazione. È molto usato come anestetico locale per il mal di denti, ma è anche un ingrediente per germicidi, profumi e collutori.

In cucina si abbina con carni di selvaggina ed è l’ingrediente base del Vin brulé.

Cumino

Il cumino (Cuminum cyminum) è una pianta annuale della famiglia delle Apiaceae. Originario della regione mediterranea, il cumino è coltivato anche in India, Cina e Messico ed è utilizzato per aromatizzare molti cibi. I suoi semi, simili a quelli del finocchio, sono ottimi alleati dell’apparato gastrointestinale. Stimolano il metabolismo, riducono la pancia gonfia e migliorano la digestione, arginando gli effetti negativi di lieviti, carboidrati e zuccheri.

È un ingrediente essenziale per il curry in polvere ed è particolarmente popolare nella cucina asiatica, nordafricana e latinoamericana.

I frutti simili a semi possono essere usati interi o macinati come spezia. Un tempo il cumino era ampiamente usato come rimedio naturale nella medicina tradizionale. L’olio è anche utilizzato in profumeria e per aromatizzare i liquori.

Curcuma

La curcuma (Curcuma longa) è una pianta erbacea della famiglia delle Zingiberaceae.

Originaria dell’India meridionale e dell’Indonesia, anticamente era usata come profumo oltre che come spezia. Ha un aroma simile al pepe e un sapore caldo, un po’ amaro, e una colorazione giallo-arancio. È utilizzato in polvere nel curry, per piatti a base di pesce e carne. Nota per le sue proprietà antinfiammatorie, la curcuma è talvolta consumata come tè o come integratore per una varietà di disturbi, tra cui artrite e problemi intestinali. Le sue proprietà benefiche derivano dalla sua elevata concentrazione di antiossidanti, in particolare della curcumina, un pigmento giallo-arancio della famiglia dei polifenoli responsabile del suo colore.

Secondo la medicina ayurvedica, contribuisce a favorire il buon funzionamento del fegato. È anche molto usata per la cura della pelle.

Curry

Il curry è una miscela di spezie, una delle più famose e utilizzate in cucina, soprattutto quella indiana, ma diffusa un po’ in tutto il mondo.

Gli ingredienti fondamentali sono: curcuma, coriandolo, cumino, cannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, pepe nero e peperoncino.

Le miscele di curry sono tantissime, si stima che ne esistano oltre 600 varianti. Questo mix eredita i benefici delle spezie che lo compongono, in particolare l’azione antiossidante e antinfiammatoria della curcuma, l‘effetto digestivo del cumino, le proprietà depurative del coriandolo.

Ginepro

Il ginepro (Juniperus L.) è una pianta della famiglia delle Cupressaceae. Le sue bacche sono una delle spezie più diffuse nella cucina italiana. Si usano per insaporire carni, zuppe e stufati ed è l’ingrediente base per la produzione del Gin.

È utilizzata a scopo terapeutico fin dall’antichità per la sua azione diuretica, antibatterica e nel trattamento dei problemi gastrointestinali. Il suo olio possiede anche un’azione antiossidante e ipoglicemizzante, nonché protettiva del sistema nervoso e del fegato.

Noce moscata

La noce moscata (Myristica fragrans) si ricava dal seme di un albero della famiglia delle Myristicaceae, originario dell’Indonesia. Ha un caratteristico profumo pungente e un sapore caldo e leggermente dolce; è usata per aromatizzare molti cibi, dai dolci alla carne e insaccati. Storicamente, i romani la usavano come incenso. È una delle spezie più usate, sia per i suoi utilizzi in cucina, sia per le sue proprietà terapeutiche.

Gli oli sono hanno proprietà carminative, digestive e lassative, mentre gli unguenti a base di noce moscata sono usati anche nel trattamento dei reumatismi. Se consumata in grandi quantità, ha effetti psicoattivi. L’avvelenamento da noce moscata è raramente fatale ma può causare convulsioni e palpitazioni.

Origano

L’origano (Origanum vulgare) è un’erba perenne, della famiglia della menta (Lamiaceae), nota per le sue foglie essiccate saporite e le sommità fiorite. L’origano è originario dei Paesi del Mediterraneo e dell’Asia occidentale. È un ingrediente essenziale della cucina mediterranea per il suo profumo molto intenso.

Tuttavia agisce come un vero e proprio medicinale naturale ed è per questo molto usato in fitoterapia, sotto forma di infuso o di olio essenziale.

Contiene fenoli, vitamine, sali minerali ed è un antibiotico naturale, utile, specie sotto forma di tisana o decotto, per prevenire influenza e malattie respiratorie.

Paprika

La paprika è una spezia ricavata dai baccelli di Capsicum annuum, un arbusto annuale appartenente alla famiglia delle Solanaceae e originario delle aree tropicali, tra cui Sud America e Indie occidentali .

È coltivata in gran parte del mondo per i suoi baccelli. Nota per il suo gusto piccante, nel tempo sono state introdotte anche varietà dolci. È caratterizzata da interessanti proprietà benefiche, spesso poco conosciute rispetto a quelle di altre spezie. I suoi effetti positivi dipendono dall’elevato contenuto di antiossidanti che contribuiscono a difendere l’organismo dall’azione dei radicali liberi.

Pepe nero

Il pepe nero (Piper nigrum) è una pianta rampicante perenne della famiglia delle Piperaceae. È originario della costa indiana del Malabar ed è una delle prime spezie conosciute. Ampiamente usato come insaporitore in tutto il mondo, il pepe è anche un rimedio naturale come carminativo (per alleviare la flatulenza) e stimolante delle secrezioni gastriche.

Era considerata una spezia preziosa, tanto che, nell’antica Grecia e a Roma, i tributi erano riscossi in pepe.

Usato per dare un pizzico di piccante a ogni piatto, è però anche ricco di proprietà benefiche. Questa spezia, infatti, contiene la piperina, che stimola la termogenesi, favorendo il dimagrimento. È anche antinfiammatorio, antibatterico e aiuta la digestione.

Peperoncino

Il peperoncino fa parte della famiglia delle Solanacee, è originario delle Americhe, ma è coltivato nei climi caldi di tutto il mondo. Grazie alla capsaicina, l’alcaloide che lo rende piccante, il peperoncino è benefico per la salute, ma anche per la dieta. Questa sostanza, infatti, stimola il metabolismo e agisce sui depositi di grasso attraverso il processo della termogenesi.

Sono tanti gli effetti benefici del peperoncino: svolge un’azione vasodilatatrice, ottima per la salute cardiovascolare, è antinfiammatorio, digestivo e rinforza il sistema immunitario.

Senape

La senape si ottiene dai semi di una delle due piante principali appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae. I tipi più noti sono senape bianca o gialla (Sinapis alba), di origine mediterranea, e senape bruna o indiana (Brassica juncea), di origine himalayana. I semi, polverizzati, sono l’ingrediente base di una delle salse più famose al mondo.

L’uso dei semi di senape come spezia è noto fin dall’antichità: è descritto in testi indiani e sumeri risalenti al 3000 a.C., citati negli scritti greci e romani e usato in medicina da Ippocrate.

Come condimento, la senape è venduta in tre forme: come semi, come polvere secca e come una pasta mescolata ad altre spezie o erbe. I differenti gusti della senape bianca e marrone sono usati per creare diversi condimenti: la marrone, dal sapore pungente, è usata nelle mostarde di tipo francese, mentre quella bianca è usata nelle salse americane o tedesche. Entrambi i tipi sono comunque usati per arricchire salumi, salsicce e condimenti per insalata. Oltre ad essere la base per la salsa di senape, i semi possono essere assunti sotto forma di infuso contro il raffreddore oppure di cerotti da applicare sempre contro i sintomi del raffreddore.

Zafferano

I semi di zafferano (Crocus sativus) sono essiccati e usati come spezia per insaporire i cibi e come tintura per colorare alimenti e perfino tessuti. Lo zafferano ha un forte aroma esotico e un sapore amaro ed è usato aromatizzare molti piatti mediterranei e asiatici, in particolare riso, pesce e pane, soprattutto nei Paese scandinavi e nei Balcani.

È una spezia molto preziosa. Infatti, per ricavarne un solo grammo, servono ben 200 fiori di zafferano, il che che spiega il suo costo piuttosto elevato. In vari periodi storici valeva perfino più dell’oro ed è ancora la spezia più costosa al mondo.

È ricco di antiossidanti per l’alto livello di carotenoidi che possiede e che gli conferisce proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive.

Lo zafferano è, infatti, indicato anche per il trattamento della depressione. Sembra svolgere poi un’azione protettiva sul fegato e sui bronchi.

Zenzero

Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberaceae, con un pungente rizoma aromatico (radice sotterranea) usato come spezia.

Il nome deriva dal greco zingiberis, che deriva dal nome sanscrito della spezia, singabera. Il suo uso in India e in Cina è noto fin dall’antichità per il suo caratteristico sapore, fresco e pungente.

È utilizzato, solitamente essiccato e macinato, per insaporire pane, salse, piatti al curry, dolciumi, sottaceti, ecc. In Giappone, le fette di zenzero si mangiano tra un piatto e l’altro per “pulire” il palato. Lo zenzero è usato anche in medicina per trattare la flatulenza e le coliche. Sotto forma di infuso poi favorisce la digestione, è antinfiammatorio e allevia i dolori mestruali.

Spezie: controindicazioni ed effetti collaterali

Ci sono alcune spezie che è bene utilizzare con moderazione, perché un loro consumo eccessivo potrebbe avere effetti collaterali; oppure sono controindicate se si assumono determinate terapie farmacologiche.

È dunque consigliabile usare le spezie, sia in cucina, sia come rimedio fitoterapico, consultando preventivamente il medico o l’erborista se si soffre di patologie, si stanno assumendo farmaci o in caso di gravidanza.

Fonti bibliografiche