Infiammazioni, perché nascono e quali sono le più frequenti

Quali sono le infiammazioni più frequenti, come riconoscere le reazioni del nostro corpo e quale prevenzione possiamo fare

Foto di Tatiana Maselli

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cause dell’infiammazione

L’infiammazione si ha quando le cellule e i tessuti subiscono un danno. Tale danno determina la nascita dell’infiammazione e può dipendere da svariate cause. L’infiammazione può essere infatti di due tipi, acuta e cronica. L’infiammazione acuta si verifica ad esempio in seguito a traumi come ferite, fratture, strappi muscolari, slogature, infezioni provocate da virus e batteri. L’infiammazione acuta può trasformarsi in infiammazione cronica se non trattata. Nell’infiammazione cronica si ha a seguito di danni più importanti o irreversibili come quelli che coinvolgono le cartilagini e in generale le articolazioni oppure quando un’infiammazione viene trascurata o non è possibile trattarla, come avviene nelle malattie autoimmuni. Si ha infiammazione anche quando si sottopone il corpo a eccessivo stress o ad abitudini che danneggiano progressivamente cellule e tessuti anche attraverso l’eccessiva produzione di radicali liberi, come quando si esagera con lo sport e lo sforzo fisico oppure quando ci si espone regolarmente a fumo di sigaretta, alcool, sostanze irritanti o alimenti che aumentano l’infiammazione generale dell’organismo.

Sintomi dell’infiammazione

Le infiammazioni sono condizioni in cui si verifica un danno alle cellule e, di conseguenza, al tessuto coinvolto dal danno. I sintomi dell’infiammazione sono:

  • arrossamento dell’area
  • aumento della temperatura
  • dolore
  • gonfiore
  • perdita della funzionalità.

Quando si verifica l’infiammazione, infatti, si verifica vasodilatazione così da poter aumentare l’afflusso di sangue alla zona colpita. Una maggiore irrorazione sanguigna fa sì che l’area infiammata venga raggiunta da tutte quelle sostanze coinvolte nella riparazione del danno. La vasodilatazione porta ad arrossamento della parte infiammata e si possono verificare un aumento della temperatura e gonfiore, dovuto a un aumento dei liquidi che dalla circolazione sanguigna vengono riversati tra le cellule. L’accumulo di liquidi è responsabile del gonfiore che a sua volta contribuisce a maggior dolore; edema e dolore possono portare alla perdita di funzionalità dell’area infiammata, insieme al danno a monte dello stato infiammatorio.

Conseguenze

L’infiammazione acuta, causata da traumi, può essere trattata in modo efficace grazie al riposo e all’uso di antinfiammatori, anche naturali, in grado di ridurre edema e dolore e velocizzare la guarigione. In base al tipo di infiammazione e alla sua localizzazione si sceglieranno i rimedi migliori: se l’infiammazione riguarda la pelle, si useranno rimedi lenitivi a livello cutaneo, mentre in caso di infiammazioni alle articolazioni si potrà ricorrere ad artiglio del diavolo e integratori di omega 3; le infiammazioni date da malanni di stagione si potranno alleviare invece con rimedi come il salice o la spirea.

L’infiammazione cronica è invece più difficile da trattare: se il danno è permanente, infatti, si potrà agire solo cercando di mitigare i sintomi dolorosi con antinfiammatori e antidolorifici, che però non possono ripristinare il danno. Poiché l’infiammazione cronica è legata alla comparsa di numerose malattie, tra cui i tumori, è sempre meglio prevenire gli stati infiammatori. Come? Evitando il più possibile eccessivi stress fisici e cercando di ridurre l’azione dannosa dei radicali liberi sia evitando l’esposizione a tutti quei fattori che contribuiscono a generare radicali (come il fumo di sigaretta) sia aiutando l’organismo a combatterli. Il miglior modo per prevenire le infiammazioni è dunque quello di seguire una dieta equilibrata, con alimenti il più possibile naturali e poco o per nulla trasformati, e avere uno stile di vita il più possibile sano.

Come prevenirle e curarle

Le infiammazioni vengono comunemente trattate con farmaci antinfiammatori non steroidei, noti come FANS, oppure con farmaci corticosteroidi come il cortisone e altri antinfiammatori steroidei. I FANS agiscono inibendo la produzione di prostaglandine e si utilizzano principalmente in caso di infiammazioni acute, quindi per somministrazioni occasionali. Gli antinfiammatori steroidei sono invece più adatti per trattare le infiammazioni croniche, dunque per periodi prolungati.

Poiché tali farmaci presentano alcuni effetti collaterali, molte persone ricorrono ad antinfiammatori naturali come la spirea olmaria e il salice, che hanno un meccanismo d’azione simile ai FANS ma meno effetti secondari. Tali rimedi possono aiutare a contrastare i sintomi sia dell’infiammazione acuta – ad esempio in caso di influenza e febbre – sia l’infiammazione cronica, come i dolori articolari.

In caso di infiammazioni localizzate a carico di muscoli e articolazioni, sia acute che croniche, si può intervenire anche con pomate, unguenti, gel, cerotti medicati e altri prodotti da applicare direttamente sull’area infiammata. Questi prodotti possono contenere estratti antinfiammatori naturali come l’arnica o l’artiglio del diavolo, oppure principi attivi antinfiammatori di sintesi che vengono assorbiti dalla pelle agendo in loco, senza essere assorbiti a livello sistemico. Il vantaggio di questi prodotti è quello di presentare meno effetti collaterali rispetto ai FANS assunti per via orale, proprio perché i principi attivi non entrano nel circolo sanguigno. Ovviamente il rimedio giusto deve essere scelto chiedendo consiglio al medico, al farmacista o all’erborista e in relazione al tipo di infiammazione.

È possibile prevenire le infiammazioni croniche? In parte sì, attraverso una corretta alimentazione, l’esercizio fisico e l’astensione ad abitudini e comportamenti dannosi come il fumo di sigaretta, il consumo di bevande alcoliche e alimenti eccessivamente trasformati. Uno stile di vita sano sicuramente mette l’organismo in condizioni di difendersi meglio e guarire più velocemente in caso di danni cellulari e tissutali ma in alcuni casi la prevenzione non è sufficiente; esistono ad esempio numerose malattie autoimmuni che causano infiammazioni articolari e reumatismi.

Le infiammazioni più frequenti

Tra le infiammazioni più frequenti e diffuse troviamo le infiammazioni muscolari e articolari che colpiscono soprattutto le persone con più di 45 anni. Spesso alla base di questi disturbi c’è un eccesso di attività sportiva, che infiamma il tessuto muscolare e danneggia le articolazioni, oppure uno stile di vita eccessivamente sedentario. Per mantenere muscoli e articolazioni in salute è dunque importante svolgere attività fisica, ma è anche importante saper scegliere il tipo di attività corretta per sé. A incidere in modo negativo su muscoli e scheletro è anche il peso, poiché un eccesso di massa grassa grava sulle articolazioni, mentre una buona muscolatura sostiene meglio tutto il corpo. Molto rilevanti anche la postura e l’uso delle scarpe giuste: chi trascorre diverso tempo in posizione seduta o in piedi può soffrire di infiammazioni muscolari e articolari proprio a causa di movimenti o posizioni scorrette assunte durante la giornata, oppure per colpa di scarpe sbagliate. Questo tipo di infiammazioni possono provocare dolori a carico delle articolazioni di tutto il corpo come mal di schiena, cervicale, ma anche dolori a ginocchia, caviglie, spalle; se trascurate, è possibile che l’infiammazione diventi cronica e decisamente più difficile da trattare.

Altre infiammazioni frequenti sono quelle a carico delle mucose orali, come afte e gengiviti, che si presentano però come infiammazioni acute, spesso legate a cattiva igiene orale o conseguenza di una dieta carente di vitamine e minerali. Molte persone soffrono anche di infiammazioni gastrointestinali che danno disturbi digestivi, gonfiore addominale e problemi legati all’assorbimento dei nutrienti. In questo caso, in genere è possibile ristabilire il benessere grazie a una dieta corretta, facendosi seguire da un/una nutrizionista per individuare il miglior approccio in baso alla propria situazione.

Nel periodo autunnale e invernale aumentano poi le infiammazioni a carico delle vie aeree, conseguenza di infezioni virali tipiche della stagione. Quando si hanno questo tipo di problematiche, l’infiammazione provoca mal di gola, esacerbato dalla presenza di tosse, congestione nasale, aumento di muco o catarro e altri sintomi tipici legati ai malanni di stagione. Si tratta di infiammazioni transitorie, che si risolvono una volta che l’organismo supera l’infezione. Infiammazioni croniche a carico del sistema respiratorio riguardano invece le persone che sono esposte regolarmente a sostanze irritanti, ad esempio per lavoro ma non solo: il fumo di sigaretta, ad esempio, irrita e infiamma tutto l’apparato respiratorio causando mal di gola, bruciore, tosse e gola gonfia, sintomi che possono regredire anche del tutto se si smette di fumare.