Bambini che si ammalano sempre in estate: cosa fare e motivi

Quali sono le più comuni patologie di cui soffrono i bambini in estate? E come organizzarsi per prevenirle o gestirle con efficacia?

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

ll sistema immunitario dei più piccoli si trova ancora in uno stadio di immaturità. Infatti, deve ancora venire in contatto con i virus e i batteri presenti nell’ambiente e ha, quindi, tempi di reattività agli agenti infettanti più lenti rispetto a quelli degli adulti.

Per questo, qualsiasi bambino sano in età scolare (ovvero il periodo in cui inizia ad avere una vita di comunità) tende ad ammalarsi spesso, con una frequenza anche di un episodio al mese, specialmente durante la stagione invernale. Questa frequenza è piuttosto normale e non deve allarmare, a meno che non si manifestino sintomi gravi.

Tendenzialmente gli episodi di febbre, malattie respiratorie, infezioni intestinali o altre patologie causate da batteri e virus si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni e necessitano di un intervento medico solo quando sono particolarmente serie o complicate. Inoltre, anche se si ritiene che queste problematiche siano tipicamente invernali, possono comparire anche durante i mesi estivi.

Ogni bambino ha tempistiche diverse per la formazione del suo scudo immunitario e mentre alcuni sono molto reattivi, altri hanno bisogno di più tempo per arrivare a uno sviluppo completo dello stesso.

Perché i bambini si ammalano spesso? I fattori predisponenti

Nella formazione del sistema immunitario va considerato anche il fattore ereditario: i figli di genitori che tendevano ad ammalarsi spesso da piccoli, sono facilmente soggetti allo sviluppo di patologie frequenti.

Inoltre, i figli di genitori che fumano sono più spesso soggetti a patologie respiratorie e a episodi infettivi, a causa del fatto che il fumo di sigaretta, anche passivo, può compromettere lo sviluppo e il funzionamento dell’apparato respiratorio dei più piccoli. Anche l’inquinamento atmosferico può minare la resistenza del sistema immunitario, insieme a quello domestico esercitato da camini, umidità, muffe e simili fattori.

Ovviamente, i bambini nati prematuri possono andare incontro a una più lenta e difficoltosa reazione alle minacce esterne, così come i piccoli pazienti che manifestano difetti immunitari congeniti o la fibrosi cistica.

Rafforzare il sistema immunitario dei bambini

Esistono alcuni rimedi in grado di favorire uno sviluppo sano del sistema immunitario e di guidarlo a reagire in maniera tempestiva ed efficace agli stimoli esogeni pericolosi, come le infezioni, producendo adeguati anticorpi. Quali sono i rimedi per rinforzare la risposta immunitaria dei bambini ed evitare che si ammalino spesso in estate e in inverno?

  • Sicuramente un’alimentazione varia e ricca di vitamine è essenziale. È importante l’apporto di tutti i nutrienti necessari all’organismo, di sostanze antiossidanti e di vitamine come la A o la D, ma anche di quelle del gruppo B e della vitamina C, nota per la sua azione protettiva.
  • Utili sono anche probiotici e prebiotici, ovvero sostanze naturali che agiscono sulla flora batterica intestinale favorendo la presenza di specie preziose per l’organismo e impedendo ai batteri pericolosi di proliferare.
  • L’assunzione di minerali può essere altrettanto importante nella lotta alle patologie e fondamentale è un buon apporto, ad esempio, di zinco, potassio e magnesio.
  • L’allattamento al seno, ove possibile, è importante per fornire ai più piccoli nutrimento e anticorpi materni, che possono aiutarli a combattere le potenziali infezioni nei primi mesi di vita.

Se un bambino si ammala molto spesso, è sempre indispensabile consultare il pediatra di riferimento, per impostare un’adeguata terapia in caso di patologia, ma anche per promuovere uno stile di vita che possa aumentare le difese e abbassare le probabilità di malattia.

In caso di bambini che si ammalano sempre, soprattutto in estate, è importante rivolgersi al proprio pediatra di fiducia, che possa gestire al meglio sia gli episodi di malattia, sia l’evoluzione del sistema immunitario del piccolo paziente.

Se gestire un bambino che si ammala spesso può essere stressante, un eccessivo stato di ansia a livello familiare potrebbe gravare sull’equilibrio psicofisico dei genitori e del bambino stesso, innescando una spirale viziosa. È importante, quindi, individuare prontamente il problema, farsi aiutare da supporto specializzato e imparare a organizzare le giornate e le vacanze con adeguata pazienza, flessibilità e prontezza d’azione, per contrastare le patologie più comuni.

Le infezioni respiratorie più ricorrenti, anche in estate

Tra le patologie più comuni in estate ci sono senza dubbio le cosiddette IRR o Infezioni Respiratorie Ricorrenti. Quali sono? Ad esempio, raffreddori, faringiti, tonsilliti, otiti, bronchiti e broncopolmoniti. Tale problema riguarda il 6% circa dei bambini che si trovano in età prescolare e tende a diminuire, per gravità e frequenza, attorno ai 4/6 anni, quando il sistema immunitario inizia a essere sufficientemente formato.

Quali sono le cause delle infezioni del tratto respiratorio, in estate?

Innanzitutto, virus e batteri non vanno certo in vacanza e sono presenti nella vita di tutte le famiglie. Oltre a diffondersi attraverso le vie respiratorie, possono annidarsi anche nella sabbia, nell’acqua del mare o delle piscine e, in generale, negli ambienti caldi e umidi. Se durante i mesi primaverili o l’inizio dell’estate è più probabile che il bambino sia soggetto a infezioni da streptococco (come tonsilliti, faringiti o scarlattina), in piena estate non mancano le tipiche infezioni virali, come quelle da adenovirus, accompagnate da febbre e, in alcuni casi, da esantemi.

L’aria condizionata, per quanto piacevole e a volte indispensabile per gestire il clima indoor, anche in appartamento o in hotel, è spesso causa di raffreddamenti e sbalzi termici, e aumenta il rischio di sviluppare infezioni. È importante, infatti, sia utilizzarla in maniera oculata e parsimoniosa, sia occuparsi con frequenza regolare della pulizia e dell’igienizzazione degli impianti, all’interno dei quali possono nascondersi virus o allergeni che verrebbero facilmente diffusi nell’aria. A contatto con le alte vie respiratorie potrebbero causare otiti o raffreddori, mentre se riescono a raggiungere le vie respiratorie inferiori possono essere causa di bronchiti o polmoniti.

Sempre causati dall’aria condizionata, quando usata in modo improprio, sono anche gli sbalzi termici. La differenza tra l’ambiente esterno e interno non dovrebbe mai superare i 5 o 6 gradi al massimo, per non causare problemi di adattamento all’organismo e per non interferire con il lavoro delle mucose respiratorie e delle loro ciglia: la clearance mucociliare è quel processo che consente di tenere pulite le vie respiratorie ed espellere gli agenti patogeni, ma con il freddo il processo può bloccarsi e favorire l’insorgere di malattie. A generare shock termici eccessivi possono essere anche bagni al lago o al mare in acque troppo fredde e l’assenza di un adattamento graduale del corpo alla differente temperatura esterna.

La disidratazione, tipica dei mesi più caldi, è un altro dei fenomeni più diffusi. Anche in questo caso, la secchezza delle mucose può comprometterne il lavoro di pulizia e lubrificazione, lasciando una porta aperta ai virus e ai batteri che popolano gli ambienti.

A causare la disidratazione possono essere l’aria condizionata, i deumidificatori

oppure anche l’azione dei raggi solari. Il suggerimento è quello di controllare sempre l’umidità di casa o dei luoghi di villeggiatura, mantenendo il bambino sempre idratato e invitandolo a bere anche prima che manifesti la sensazione di sete.

In estate è possibile anche che si manifesti la cosiddetta “febbre da caldo”: diffusa nei neonati, i cui meccanismi di termoregolazione sono ancora in via di sviluppo, è una reazione del corpo all’eccessivo caldo esterno e alla secchezza dell’aria.

Come gestire questi piccoli ma fastidiosi malanni estivi? Innanzitutto, chiedendo sempre consiglio al pediatra, ma anche lavorando durante tutto l’anno per rafforzare efficacemente il sistema immunitario del bambino. Inoltre, è opportuno portare con sé un piccolo kit di farmaci per facilitare la gestione dell’emergenza (da avere con sé un termometro, paracetamolo, ibuprofene e ogni altro farmaco che il bambino tollera ed è solito assumere in caso di febbre e raffreddamento).

Bambini in vacanza: le malattie intestinali più frequenti

Che sia un luogo esotico o la collinetta dietro casa, tra gli inconvenienti più frequenti in estate ci sono le infezioni intestinali. Il cambiamento di luogo, lo stress da viaggio o la variazione della temperatura, sono alla base di fastidiosi disturbi intestinali per gli adulti e per i bambini.

Il veicolo più potente per questi disturbi è quasi sempre il cibo: è statisticamente provato che durante i mesi estivi si registrano il maggior numero di infezioni causate dall’assunzione di alimenti. Si parla di infezioni alimentari o tossinfezioni che, fortunatamente, per quanto si manifestino con sintomi particolarmente fastidiosi come dolori addominali, vomito, diarrea e talvolta febbre, sono quasi sempre facilmente curabili e possono arrivare a essere causa di una ospedalizzazione solo se non trattati per tempo e in modo adeguato.

Campylobacter, Salmonella ed Escherichia Coli sono i batteri che più frequentemente causano le tossinfezioni alimentari e possono essere responsabili della cosiddetta “diarrea del viaggiatore”. L’esordio dei sintomi è solitamente acuto. Già dopo 24-48 ore d’incubazione compare una diarrea acquosa accompagnata da crampi addominali e talvolta vomito e febbre.

I rimedi per un’infezione intestinale

Il principale rimedio da utilizzare dopo i primi sintomi è la reidratazione. Il consiglio è di somministrare piccole quantità di soluzioni contenenti dei sali minerali che vengono persi con le feci e il vomito. La quantità contenuta in un cucchiaino, somministrato ogni 5 minuti, garantirà di non stimolare il vomito del bambino: è necessaria una buona dose di pazienza, ma il risultato è garantito.

La somministrazione di liquidi in flebo sarà necessaria solo al rifiuto di assunzione orale da parte del bambino, mentre si deve parlare di trattamento antibiotico soltanto previa indicazione da parte di un medico e nei casi in cui la sintomatologia persista, prolungandosi oltre i 3-4 giorni, nonostante la somministrazione, con posologia pediatrica, di farmaci appartenenti al genere dei diosmectiti, che bloccano la diarrea.

Come prevenire un’infezione intestinale

In vacanza, soprattutto se in luoghi esotici, è bene mettere in atto tutte le precauzioni necessarie per evitare questi spiacevoli inconvenienti, in primo luogo, mantenendo una buona igiene. Bisogna far bere ai bambini solo da bottiglie sigillate, non somministrare cibi crudi, non dare loro frutta non sbucciata, evitare uova poco cotte, salse fatte in casa, gelati artigianali, formaggi freschi e latte, a meno che non sia stato bollito.

Altre patologie estive da imparare a conoscere

Pericolosi per i più piccoli sono anche i colpi di calore, che si manifestano quando la

la temperatura del corpo subisce un innalzamento rapido e scarsamente gestibile dall’organismo in formazione di neonati e bambini. In questi casi si possono manifestare febbre, nausea, vomito, debolezza e vertigini e la situazione richiede un intervento immediato per spostare il bambino in una zona fresca e riparata e farlo reidratare. Occorre allertare il personale dei servizi di emergenza per scongiurare l’instaurarsi di complicanze potenzialmente anche gravi.

L’eritema solare è un altro dei fastidi più tipici dell’estate, causato dall’esposizione ai raggi UV (che, ricordiamolo, sono sempre presenti sia al mare, sia in montagna). Ad essere colpite, sono le zone maggiormente esposte, come il viso, le braccia o le gambe del bambino e la prevenzione, in questo caso, gioca un ruolo cruciale. Infatti, i più piccini dovrebbero sempre essere adeguatamente schermati dalle radiazioni UV tramite indumenti leggeri e traspiranti, nonché con l’uso di creme dal fattore di protezione solare 50+. Inoltre, non devo mai essere esposti al sole nelle ore più calde della giornata e, in ogni caso, vanno tenuti preferibilmente all’ombra e idratati costantemente.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Quali sono le malattie infettive dei bambini?

Tra le principali malattie infettive dei bambini ci sono quelle esantematiche, come il morbillo, la rosolia, la varicella, la scarlattina, la quinta e sesta malattia e la mani-piedi-bocca. Comuni sono anche la parotite e la pertosse.

Quando smettono di ammalarsi i bambini?

Quando il loro sistema immunitario è sufficientemente strutturato da rispondere in fretta ai patogeni. Solitamente, all’inizio dell’età scolare, quando il bimbo ha incontrato i principali virus e batteri e dispone di un apparato immunitario maturo.

Quante volte all'anno si ammalano i bambini?"

Durante la stagione autunnale-invernale non sono inusuali anche 6/8 episodi di malattia (sostanzialmente un episodio al mese circa), ma i piccoli malesseri possono essere anche più frequenti, anche se di gravità lieve.