Malattie dei bambini: a volte nascondono dei significati diversi

Quante volte ci preoccupiamo delle malattie dei bambini, con il dubbio che siano sintomatiche di un malessere piscologico: la parola alla pediatra

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Mal di testa, mal di pancia, febbre, nausea, quante volte questi sono sintomi di malattie che nascondo, nei bambini, disagi più profondi. Le malattie dei bambini sono frequenti e normali, nonostante noi genitori ci preoccupiamo, soprattutto quando sono particolarmente piccoli, il loro sistema immunitario deve rafforzarsi e le malattie fanno capolino, nelle nostre case, anche per questo motivo.

C’è chi corre al pronto soccorso perché il figlio ha 38,5 di febbre e chi ha più calma e sangue freddo, monitorando e chiamando il pediatra di base, se la situazione non migliori. Le malattie dei bambini, a volte nascondono significati diversi ed un mal di testa non è necessariamente prodromo di un’influenza, ma di un disagio che si può far fatica a decifrare.

Per questo, al di là della nostra reazione, quando nostro figlio o nostra figlia ci dica di non sentirsi bene, il faro deve essere la medicina. Contattare la nostra pediatra od il nostro pediatra sarà importante non solo per rassicurarci o per avere la ricetta di un antibiotico, ma soprattutto per capire se quella malattia nasconda un malessere di natura diversa.

La dottoressa Pilar Nannini, medico chirurgo specialista in pediatria, dall’attiva pagina Instagram amicapediatra, ci aiuta a capire quando dobbiamo preoccuparci, nel caso il nostro bambino manifesti una malattia e cosa fare.

Malattie dei bambini: dietro potrebbe esserci un disagio

Non è raro che noi genitori siamo attanagliati da un dubbio su quel mal di pancia costante od intermittente che, da tempo, nostra figlia ci dice di sentire. Sarà vero oppure la verità è qualcosa di brutto che è capitato a scuola? Nostro figlio che sembra aver mal di testa o essere particolarmente stanco, sta male davvero o la verità è che non vuole fare i compiti?

Queste ed altre domande sono frequenti, quando le malattie dei bambini sembrano essere continue, non passare mai. Ma, se da un lato non dobbiamo spaventarci, dall’altro non dobbiamo neanche essere superficiali, prendere sotto gamba quel sintomo che il bambino dice di provare.

Per questo, abbiamo chiesto alla dottoressa Pilar Nannini, quando dietro un malessere fisico dei bambini, si possa nascondere un disagio di natura psicologica.

“I bambini, frequentemente, possono manifestare un disagio attraverso il proprio corpo, e questo non deve destare immediata preoccupazione. Quando il bambino è piccolo, ad esempio, può avere delle difficoltà verbali per raccontare il cosa non lo fa stare bene, ed utilizza un linguaggio non verbale per manifestare il suo malessere. Noi dobbiamo sempre prendere in considerazione ogni sintomo che il bambino asserisce di avere, dal più comune  mal di pancia, a dolori muscolari, ossei, mal di testa, inappetenza associata a nausea, per elencare i sintomi più comuni. Questi possono essere l’ allarme che lancia il loro corpo, per una patologia organica ma anche di un disturbo o disagio emotivo. Non si può generalizzare, per questo occorre sempre una visita pediatrica, per contestualizzare e porre una diagnosi”.

Bambino malato
Fonte: iStock
Quando le malattie dei bambini nascondono altro

Malattie dei bambini: come capire che si tratta di altro

Nostro figlio, quando si parla della scuola, o la mattina quando deve andarci, dice non sentirsi bene, forse accaldato, forse gli gira la testa. Se si tratta di un episodio sporadico, non ci preoccupiamo, forse è l’influenza che gira in classe. Se diventa una costante, la nostra testa pensa al peggio: forse un episodio di bullismo fra ragazzini? Ma non possiamo esserne certi. Ecco cosa ci ha risposto la dottoressa Pilar, su come capire se si tratti di malattia o di un problema di altra natura.

“Per prima cosa è necessario sempre eseguire una visita pediatrica. In assenza di febbre, alterazioni organiche, malattie infettive, e normalità delle funzioni dell’organismo, se la situazione o il disturbo, o il sintomo si ripropongono con una certa regolarità, è utile approfondire il lato emotivo. È bene sempre avere il focus sul disagio e su ogni sintomo riportato dal bambino: a volte può accadere che i bambini tornino dalla scuola materna con un fastidio riportato con regolarità, ad esempio mal di pancia oppure inappetenza, oppure mal di testa, ed in tal caso è giusto chiedere al bambino, e poi approfondire chiedere con la maestra che se ne occupa durante le ore di scuola, quali sono le dinamiche di relazione con gli altri bambini,  se sono presenti delle criticità. Questo può succedere anche i primi anni delle elementari, quando i bambini sono ancora relativamente piccoli, e potrebbero non sapere dare la giusta voce, come anche il giusto valore, ai nuovi equilibri e relazioni sociali.

Anche all’interno del nucleo familiare situazioni di stress, condizioni lavorative stressanti dei genitori, cambiamenti di routine, traslochi, conflitti, la separazione dei genitori, l’assenza di uno dei due, possono determinare nei bambini dei disturbi emotivi, che possono essere fraintesi con malattie fisiche”.

Dunque se, come famiglia, stiamo affrontando un momento delicato, drammatico o anche solo un cambiamento, potrebbe essere più semplice capire che non si tratta di una malattia tout court, se, invece, avessimo il dubbio che qualcosa a scuola potrebbe non andare, il primo passo è chiedere un colloquio con chi ha una visione più distaccata e migliore della nostra, sul contesto scolastico.

È difficile ed anche pericoloso generalizzare, prendere alla leggera un mal di pancia, pensando che sia una scusa per non mettere in ordine la camera, non è saggio. Lo ripetiamo, nel dubbio, è necessario parlare con il / la pediatra. Potremmo, riassumere, alcun sintomi che potrebbero nascondere altri significati ma, con la consapevolezza che ci sono figure professionali che possono collaborare con il pediatra per capire ed aiutare le famiglie, quando una certa malattia sia di natura psicologica.

Bambino malato
Fonte: iStock
Quando le malattie dei bambini nascondono altro

Malattia come uno stato patologico

“La febbre, in genere, è un segno di infezione o di uno stato patologico. Quindi, quando presente, è più probabile che si tratti di una malattia infettiva o organica. Se la febbre è assente, ma ci sono altri sintomi, come ad esempio dolore addominale, mal di pancia, diarrea, nausea, vomito, è necessario capire se anche a scuola sono presenti gastroenteriti, perché  è molto probabile che si tratti di un’infezione gastrointestinale.

Allo stesso modo, se il bambino manifesta dolori muscolari, intermittenti, è utile capire se è presente un impedimento alla deambulazione, o se i sintomi sono presenti con una certa regolarità. Se il bambino dice di avere mal di testa, brividi di freddo, potrebbe essere in corso un virus influenzale o para influenzale. In tutte queste situazioni, fare da soli è impossibile, e il pediatra sarà la figura di riferimento per discriminare patologie organiche o disagi emotivi. È altrettanto importante non sottovalutare mai sintomi nei bambini, perché può accadere che anche un banale sintomo, possa sempre essere spia di allarme di un problema più serio”.

Malattia come necessità di un riequilibrio

Al rientro da una vacanza che ci ha visti mangiare di tutto, senza limitazioni a quello che definiamo junk food, ed in modo molto disordinato, può capire che i bambini avvertano e riferiscano di avere mal di pancia o nausea.
La soluzione potrebbe essere ripristinare le regole, rimettere il bambino ad una dieta più sana. Spesso, accade anche il giorno dopo aver fatto molto tardi, quando il bambino è piccolo e non abituato ad un ritmo da adulti.

Malattia come richiesta di riposo

Avere qualche linea di febbre può aiutare a ricaricare le pile. Ci sono bambini che amano la quiete domestica, i ritmi più rilassati, ed invece hanno agende troppo fitte di impegni, per quanto interessante. Lo sport scelto dalla mamma o dal papà, il corso di musica, la spesa al chiassoso centro commerciale, e la sua potrebbe essere solo un modo in cui il corpo si esprime a causa dello stress. In questi casi, da un lato si cerca di assecondare i bisogni del bambino ma, dall’altro, bisogna fargli capire che ci sono delle regole: ad esempio, se il genitore non può lasciarlo a nessuno di fiducia, il figlio dovrà accompagnare la mamma od il papà a fare le commissioni necessarie.

Malattia come richiesta di attenzione

Un bambino che desidera trascorrere un po’ più di tempo in compagnia della mamma, del papà o del fratello/sorella maggiore, quando vorrebbe sentirsi più coccolato, ascoltato, potrebbe enfatizzare una piccola linea di febbre che gli abbiamo riscontrato. Quante volte ci dicono “Non voglio andare a scuola, voglio stare a casa con mamma e papà”. Purtroppo, anche in questo caso, con dolcezza ed empatia, sarà necessario fargli capire che ci sono impegni importati, che non possono essere saltati. Dall’altro canto, potremo cercare di ritagliarci del tempo prezioso solo per lui/lei.

Malattia come espressione di un disagio profondo

La perdita di una persona cara, ma che di un animale domestico cresciuto con lui, la crisi insanabile dei propri genitori, la perdita di stabilità, di sicurezza di cui ogni bambino ha bisogno ed ha il diritto di avere. In questi casi, è importante montatore i nostri figli per capire come si sentano, che sintomo abbiano e confrontarsi con figure professionali che possano curarlo sotto molteplici aspetti.