Riso viola: proprietà e come cucinarlo

Avete mai assaggiato il riso viola? Oltre a portare colore e gusto in tavola, è un riso ricco di proprietà e benefici. Ecco come cucinarlo

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

Bello da vedere e ricco di benefici, il riso viola è un antica varietà di riso originario delle regioni asiatiche. Come tutte le specie di riso, anche quello viola proviene da coltivazioni giapponesi che risalgono intorno al 2500 prima di Cristo. Un tempo molto raro, il riso viola è ancora oggi considerato pregiato e non facilmente reperibile in commercio, sebbene esistano coltivazioni del riso viola anche nel nostro paese. Da crudo, il riso viola si presenta in realtà nero come il riso venere ma, dopo la cottura sprigiona stupende sfumature viola, porpora. La particolare colorazione potrebbe essere dovuta a una mutazione del riso data da incroci spontanei avvenuti in natura e dipende dalla presenza di molecole note come antociani, dalle proprietà davvero notevoli. Oltre che per il colore, il riso viola o riso violet o purple è apprezzato per il gusto aromatico.

Proprietà e benefici

Il riso viola colpisce per il suo aspetto ma il suo vero valore riguarda le proprietà e i benefici dei suoi chicchi. Il colore del riso viola è infatti dato da pigmenti noti come antociani, che troviamo in svariati vegetali con sfumature simili come mirtilli, prugne nere, uva nera, melanzane. Gli antociani hanno azione antiossidante, antinfiammatoria e antitumorali e la loro presenza nella dieta è associata a una riduzione di svariate patologie, tra cui quelle cardiovascolari.

Oltre agli antociani, il riso viola contiene fibre, vitamine e minerali. Le fibre aumentano la sensazione di sazietà: consentono di mangiare pasti meno abbondanti e di ridurre la fame nervosa, aiutando così a mantenere il proprio peso forma. In più, le fibre non digeribili nutrono la flora intestinale e questo ha ripercussioni sulla funzionalità dell’intestino ma anche sul sistema immunitario e sulla regolazione dell’umore. Vitamine e minerali sono indispensabili per il funzionamento di tutto l’organismo: il riso viola ha, in particolare, un buon contenuto di ferro.

Il riso viola, come anche altri tipi di riso, una volta cotto fornisce all’incirca 100 calorie, è ricco di carboidrati e fibre e non contiene glutine. Può quindi rappresentare un ottima fonte di carboidrati nella dieta delle persone celiache, intolleranti al glutine, ma anche per il resto della popolazione. I carboidrati sono fondamentali per il nostro corpo perché sono nutrienti preferiti dall’organismo ricava energia. Consumare alternative al grano per coprire il fabbisogno di carboidrati è una buona norma per tutti ed esistono molti cereali, con e senza glutine, che possono essere consumati al posto della pasta per variare la propria alimentazione e il riso viola è uno di questi. Inoltre, il riso viola rappresenta anche una buona fonte di proteine, quasi 10 grammi ogni 100 di prodotto, e questo lo rende un alimento adatto a raggiungere il fabbisogno proteico quotidiano nella dieta di vegetariani e vegani, che più di altre categorie possono far fatica a coprire la quota proteica di cui l’organismo ha bisogno.

Come si cucina

Il riso viola può essere cucinato come la maggior parte delle varietà di riso. Un primo metodo per cucinare il riso viola è quello di farlo bollire in acqua salata per circa venti minuti o fino a quaranta, se si tratta di riso viola integrale. Un altro metodo consiste nel sistemare una parte di riso in un pentolino, aggiungere due parti di acqua e un pizzico di sale e lasciar cuocere con il coperchio e a fuoco basso fino a che l’acqua non è completamente stata assorbita dai chicchi. Dopodiché si spegne il fuoco e si lascia riposare per altri cinque minuti, sempre con il coperchio. In alternativa all’acqua si possono utilizzare brodi, vegetali o di carne e anche acqua di cocco per conferire un sapore dolce e aromatico.

Altra variante è quella di preparare prima un soffritto con burro o olio, cipolla o aglio e successivamente aggiungere il riso, l’acqua o il brodo e procedere con la cottura a fuoco basso e con il coperchio. Il riso viola cotto con queste modalità viene poi servito in piatti composti in modo simile alla poké bowl, dunque accompagnato da una fonte proteica, una o più verdure ed eventualmente salse. Il riso viola si può ad esempio abbinare a pollo, gamberi, salmone, ceci o tofu e alle proprie verdure di stagione preferite; il piatto può essere reso più gustoso usando salse allo yogurt come la salsa tzaziki, a base di yogurt al naturale e cetriolo oppure con salse arricchite con limone, coriandolo, peperoncino o altre spezie.

Con il riso viola si può anche preparare il risotto, più vicino alla nostra tradizione culinaria. In questo caso, si prepara prima un soffritto con olio o burro e cipolla o scalogno, dopodiché si unisce il riso viola e si lascia tostare per alcuni minuti. Successivamente si sfuma con il vino e, quando tutto l’alcool è evaporato, si aggiunge brodo vegetale caldo a poco a poco, fino a completare la cottura. In base alla ricetta scelta si possono aggiungere verdure all’inizio o durante la cottura oppure formaggi al termine della cottura.

Il riso viola si utilizza anche per tutte le preparazioni per cui si impiegano altre varietà di riso come polpette, crocchette, minestre. A prescindere dal metodo di cottura adoperato, si consiglia di risciacquare il riso viola in acqua fredda tre o quattro volte prima di procedere, così che perda parte dell’amido.