Kumquat per fare il pieno di antiossidanti e proteggere il sistema immunitario

Conosciuti anche come mandarini cinesi, hanno un sapore aspro inconfondibile e sono dei preziosi alleati della salute

Detti anche mandarini cinesi, i kumquat sono degli agrumi contraddistinti da una buccia commestibile e da una polpa dall’inconfondibile sapore aspro. Originariamente coltivati in Cina, oggi si possono trovare anche in altri Paesi del mondo, come per esempio la Florida. Quando si parla dei loro benefici, è cruciale fare riferimento all’importante contenuto di antiossidanti.

I mandarini cinesi sono contraddistinti dalla presenza di flavonoidi e fitosteroli. Quando si parla di questi ultimi in particolari, è il caso di ricordare che hanno una struttura simile a quella del colesterolo. Questo significa che possono aiutare a bloccarne l’assorbimento. Il profilo nutrizionale dei kumquat è da tempo al centro dell’attenzione scientifica. Tra i tanti lavori di ricerca che hanno visto ‘protagonisti’ i mandarini cinesi, è possibile citare uno studio pubblicato nel 2016 e condotto presso l’Università Nazionale di Ilan di Taiwan.

Gli esperti che l’hanno gestito si sono concentrati sul monitoraggio dei composti fenolici del kumquat e di un altro agrume di piccole dimensioni, noto come calamondino. Cosa hanno riscontrato? Che, in questi casi, i flavonoidi e il glicoside C risultano i composti fenolici dominanti, a differenza di quello che accade in altri agrumi.

I mandarini cinesi sono stati spesso impiegati nella medicina popolare come rimedi naturali per trattare tosse, raffreddore e altre affezioni del tratto respiratorio. Nel corso degli anni, con l’evoluzione della scienza moderna, è stato possibile scoprire che diversi composti dei kumquat sono in grado di supportare in maniera efficace le funzioni immunitarie dell’organismo umano.

Questa proprietà è stata più volte approfondita dalla scienza. Interessante a tal proposito è uno studio pubblicato nel 2015, che ha visto impegnata un’equipe dell’Università di Miyazaki (Giappone).

Gli esperti in questione hanno scoperto, grazie a osservazioni in vitro in vivo, che il pericarpo del kumquat – ossia la parete del frutto che avvolge e protegge il seme – è caratterizzato da composti come la beta-criptoxantina, in grado di attivare le cosiddette cellule natural killer, aventi un ruolo cruciale ai fini dell’efficienza del sistema immunitario e utili soprattutto nel riconoscimento e nella distruzione delle cellule tumorali o di quelle colpite da virus. Concludiamo facendo presente che prima di introdurre i kumquat nella dieta è il caso di chiedere consiglio al proprio medico curante.