Dieta con equiseto per combattere la ritenzione idrica

Nota fin da tempi molto antichi per le sue proprietà, questa pianta è una portentosa alleata della forma fisica e non solo

Nei giorni che seguono le festività natalizie può capitare di avere a che fare con un aumento della ritenzione idrica. In questi casi, può rivelarsi congeniale l’introduzione nella dieta dell’equiseto. Questa pianta è nota per il fatto di non produrre fiori e per le modalità di riproduzione affini a quelle dei funghi (avviene tutto grazie alle spore).

Tra le sue proprietà, conosciute fin da tempi molto antichi, è possibile citare l’efficacia diuretica. Il beneficio in questione è dovuto soprattutto alla presenza di flavonoidi. Da non dimenticare è anche la carica antinfiammatoria che, come ricordato dagli esperti di Humanitas, rende l’equiseto una valida alternativa per la prevenzione delle infezioni a carico dell’apparato urinario.

A dimostrazione del ruolo che l’equiseto ha nella massimizzazione dell’efficienza del sistema immunitario è possibile citare anche questo studio del 2014, portato avanti da un’equipe scientifica dell’Università di Friburgo (Germania). Gli esperti in questione hanno sottolineato l’influenza immunomodulante dell’estratto della pianta.

Proseguendo con i motivi per cui vale la pena introdurla nella dieta quotidiana è possibile citare la presenza di silicio, fondamentale per l’eliminazione delle scorie metaboliche. Degne di nota sono anche le proprietà rimineralizzanti di questa pianta, considerata una valida alleata naturale per l’accrescimento delle ossa e per l’ottimizzazione della crescita di unghie e capelli.

Quali sono le alternative utili per assumere l’equiseto? La principale è senza dubbio la tisana, che si prepara utilizzando le foglie della pianta essiccate e ridotte in polvere. In commercio si può reperire anche la tintura madre, così come l’estratto secco e gli integratori sotto forma di capsule.

L’assunzione di equiseto può avere diverse controindicazioni. La principale è senza dubbio l’ipersensibilità ai principi attivi della pianta. Questa pianta dovrebbe essere evitata anche in caso di problemi di cuore o di patologie renali. In generale, prima di provarla è opportuno consultare il proprio medico curante.

Se non sussistono controindicazioni non resta che provare questa straordinaria pianta, conosciuta anche con i nomi di coda di cavallo, coda cavallina e argilla verde. Quest’ultimo appellativo è legato alla presenza di numerosi minerali importanti per la salute. Tra questi è possibile citare il calcio, il già ricordao silicio, così come i sali di potassio.