Piantaggine per combattere le infiammazioni e migliorare la digestione

Pianta erbacea spontanea, è nota da tempo immemore per i suoi numerosi benefici

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Redazione

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Pianta erbacea spontanea, la piantaggine si contraddistingue per benefici che vale la pena approfondire. Prima di entrare nel vivo di questi ultimi, ricordiamo che stiamo parlando di una pianta perenne originaria dell’Europa e di alcune zone dell’Asia. Per essere precisi, è necessario specificare che, con il termine “piantaggine”, si inquadra una vera e propria famiglia di erbe con foglie e semi commestibili.

Per quel che concerne i benefici, tra i principali è il caso di citare la capacità di ridurre gli stati infiammatori. La scienza ha più volte approfondito questa proprietà. Tra i tanti studi che sono stati effettuati nel corso degli anni, è possibile chiamare in causa un lavoro di ricerca del 2015. Lo studio in questione, condotto da un team di esperti attivi presso la Universiti Kebangsaan Malesia di Kuala Lumpur, ha monitorato le condizioni di un campione di 30 ratti maschi.

Gli studiosi hanno scoperto che, a seguito della somministrazione di estratto di Plantago maggiore, risultavano ridotti i marcatori infiammatori causati da un danno epatico a sua volta indotto dal paracetamolo. Doveroso è specificare che la maggior parte degli studi sugli effetti antinfiammatori della piantaggine sono stati effettuati su modelli animali e che sono necessari ulteriori accertamenti sull’uomo.

Proseguendo con l’elenco dei benefici di questa pianta erbacea, è il caso di soffermarsi sulla sua influenza positiva relativa al buon funzionamento dei processi digestivi. In questo caso, bisogna dire grazie alla presenza di diversi composti dei semi e delle foglie. Anche in tale frangente, si può parlare di una forte attenzione da parte della scienza.

Degna di nota a tal proposito è una recensione risalente al 2018 e grazie alla quale è stato possibile confermare la capacità, da parte delle foglie di piantaggine, di favorire la regolarità intestinale e di contribuire alla risoluzione della diarrea. Esistono inoltre diversi studi animali che parlano dell’efficacia della piantaggine contro la malattia infiammatoria intestinale (IBD).

A questo punto, è naturale chiedersi come assumere la piantaggine. Le alternative sono diverse e comprendono gli integratori in capsule e gli infusi. Da non dimenticare è ovviamente la possibilità di assumere le foglie fresche, sia crude sia cotte. Prima di introdurre la piantaggine nella dieta, è ovviamente il caso di chiedere consiglio al proprio medico curante.