Acerola: fai il pieno di vitamina C e di magnesio

Questa pianta, originaria dell'America centrale, ha frutti noti per il loro straordinario contenuto di acido ascorbico e considerati tra i migliori alleati naturali del sistema immunitario

Conosciuta anche con il nome latino di Malpighia punicifolia, l’acerola è una pianta originaria del centro America e dai frutti caratterizzati da proprietà portentose per la salute. Dal momento che a vedersi sono molto simili alla ciliegia, vengono spesso chiamati “ciliegia del Brasile” o “ciliegia delle Barbados”.

Tra i motivi per cui vale la pena introdurli nella dieta è possibile ricordare la concentrazione elevata di vitamina C. Per rendersi conto del notevole apporto è bene ricordare che l’acerola è contraddistinta da un contenuto di acido ascorbico 50 volte superiore rispetto a quello dell’arancia.

Alla luce di questo aspetto, l’assunzione del succo dei frutti di acerola viene spesso consigliato quando sussiste la necessità di ottimizzare le difese immunitarie dell’organismo (p.e. nei mesi più freddi dell’anno, quando si è particolarmente vulnerabili a raffreddori e influenze).

I benefici dell’acerola sono stati più volte indagati dalla scienza. Degna di nota a tal proposito è una revisione risalente al 2018 e portata avanti da un team attivo presso il Central Food Technological Research Institute di Mysore (India).

Gli studiosi in questione hanno confermato l’alto contenuto di vitamina C, sottolineando altresì che l’acerola è unottima fonte di antociani, polifenoli e flavonoidi. In virtù di questo vero e proprio serbatoio di fitonutrienti, i frutti dell’acerola possono essere considerati degli eccellenti antiossidanti.

Nominarli significa, per forza di cose, citare anche la presenza di vitamine del gruppo B, fondamentali per l’efficienza del metabolismo e per la trasformazione in energia di quello che mangiamo. L’acerola è inoltre nota per il suo contenuto di provitamina A e di diversi minerali importanti per la salute. Tra questi spicca il magnesio, conosciuto per la sua capacità di combattere in maniera naturale il fastidio dei dolori mestruali e per la sua portentosa azione energizzante.

L’assunzione dei frutti di acerola è controindicata in caso di diagnosi di calcolosi renale (la vitamina C favorisce infatti la formazione degli ossalati, a partire dai quali hanno origine i calcoli). Da evitare anche in caso di acidità gastrica, l’acerola può interferire con l’azione di componenti noti come glucosidi idrochinonici (grazie ad essi, l’uva ursina concretizza la sua nota efficacia disinfettante a livello delle vie urinarie). Alla luce di quanto appena ricordato, prima di introdurre l’acerola nella propria dieta è opportuno chiedere consiglio al proprio medico curante.