Acetosa per fare il pieno di vitamina C, depurarsi e proteggere il cuore

Apprezzata fin dai tempi degli antichi Egizi, questa erba è un'alleata preziosa della nostra salute

L’acetosa è una pianta apprezzata fin da tempi molto antichi e appartenente alla famiglia delle Poligonaceae. Quando la si nomina è necessario chiamare in causa diversi benefici. Tra questi è possibile considerare la presenza di vitamina C, potente antiossidante utile per tenere sotto controllo l’attività dei radicali liberi, con vantaggi concreti per la prevenzione dei tumori e per l’ottimizzazione dell’efficienza del sistema immunitario.

Detta anche pianta di Carlo Magno – il motivo di questo appellativo è legato al fatto che, nel corso del suo regno, il celebre imperatore ne ha intensificato la coltivazione – l’acetosa si contraddistingue anche per una notevole efficacia drenante. Per questo beneficio bisogna dire grazie alla presenza di sostanze note con il nome di antrachinoni. Classe di composti appartenenti ai glicosidi legati a uno zucchero, si trovano in diversi pianti e sono noti per i loro effetti sulla peristalsi intestinale.

Proseguendo con i motivi da ricordare quando si parla dei benefici dell’acetosa – che deve il suo sapore tendente all’acido alla presenza di ossalato di calcio – è il caso di ricordare le proprietà relative al benessere cardiovascolare. La scienza ha più volte approfondito questa peculiarità dell’acetosa, nota anche come erba brusca.

Degno di nota a tal proposito è un recentissimo studio congiunto coreano, condotto da team attivi presso diverse realtà accademiche e sanitarie (tra queste è possibile citare la Kyungpook National University della città di Deagu). Gli esperti sono partiti con l’intenzione di approfondire gli effetti della pianta sul sistema cardiovascolare e sull’attività antipiastrinica.

Per monitorare la situazione appena ricordata, gli studiosi hanno preso in considerazione un campione di ratti. Al follow up, è stato possibile scoprire che, a seguito della somministrazione di estratto di acetosa, risultava inibita l’aggregazione piastrinica, il che rappresenta un risultato molto importante per quanto riguarda la prevenzione delle patologie cardiovascolari.

L‘acetosa – che può essere consumata senza problemi fresca dopo averla aggiunta a delle salutari insalate miste ma anche sotto forma di decotto – è controindicata in caso di problemi ai reni, in primis nell’eventualità di calcoli renali. La sua assunzione è sconsigliata pure in caso di artrite o gotta. Prima di assumerla, è opportuno chiedere consiglio al proprio medico di fiducia.