Crisi di pianto: le possibili cause e cosa fare per calmarsi

Perché a volte si piange all’improvviso e non si riesce a smettere? Vediamo le possibili cause delle crisi di pianto e cosa si può fare per calmarsi

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Piangere all’improvviso

Piangere è sicuramente un’esperienza universale e a tutte le persone succede di versare almeno qualche lacrima in alcune situazioni. Alcuni di noi piangono pochissimo, altri decisamente di più, altri possono avere delle vere e proprie crisi di pianto, magari senza motivi apparenti e scollegate da avvenimenti esterni. In questi casi casi il pianto può scoppiare all’improvviso e può essere incontrollabile; oltre a non capire la ragione per cui si piange, non si riesce nemmeno a smettere. Queste crisi di pianto si possono scatenare quasi in modo imprevisto e inatteso, oppure dopo aver sperimentato ansia, angoscia, nodo allo stomaco o alla gola. Si tratta generalmente di pianti in cui le lacrime scendono abbondanti, accompagnate anche da singhiozzi, lamenti e ovviamente da un sentimento di profonda tristezza.

Possibili cause

Piangere è un fenomeno che, per quanto diffuso, non risulta ancora del tutto chiarito, così come non è noto perché alcune persone piangano meno e altre abbiano il pianto facile. Spesso il pianto è una valvola di sfogo che aiuta a scaricare tensioni e dopo una crisi di pianto ci si sente meglio. Si può piangere da soli ma il pianto può essere anche uno strumento per comunicare agli altri la propria condizione emotiva e mostrare i propri sentimenti alle persone intorno. Non è un caso che difficilmente si pianga di fronte a persone con cui non si ha intimità o non ci si sente a proprio agio nel mostrare apertamente le proprie emozioni.

Le persone piangono mediamente da una a dieci volte al mese: gli uomini adulti si assestano intorno alle due volte al mese, mentre le donne in età adulta piangono circa tre-quattro volte al mese. Le donne tendono dunque a piangere con più frequenza, commuoversi o sperimentare crisi di pianto più degli uomini.

Una possibile causa delle crisi di pianto potrebbe dunque essere legata alla produzione di ormoni e dal diverso equilibrio ormonale che c’è tra un individuo e un altro. Per quanto riguarda la differenza tra uomini e donne, ad esempio, le donne presentano maggiori livelli di prolattina, ormone che può favorire il pianto, mentre negli uomini risulta più alto il testosterone che, al contrario, può inibire il pianto.

Gli ormoni determinano gran parte delle funzioni dell’organismo e i loro livelli possono influenzare una vasta gamma di processi biologici. I livelli dei diversi ormoni sono a loro volta influenzati da stress, sonno, terapie farmacologiche, dunque le loro fluttuazioni possono determinare crisi di pianto improvvise e incontrollabili. Proprio a causa delle fluttuazioni ormonali, le donne in gravidanza o in prossimità delle mestruazioni tendono a commuoversi o a piangere di più, di gioia o per sentimenti di sconforto. Le crisi di pianto in gravidanza possono essere facilitate anche dal vedere il proprio corpo che si modifica, dallo stress legato ai preparativi per la nascita e dalle ansie e paure per il futuro e per il cambiamento.

Dietro alle crisi di pianto non ci sono però solo cambiamenti ormonali ma possono nascondersi disturbi dell’umore più o meno gravi. I pianti frequenti, improvvisi e incontrollabili possono essere una reazione allo stress eccessivo. Lo stress è una normale reazione dell’organismo agli impegni giornalieri e serve a far rimanere mente e corpo vigili e pronti a fronteggiare la quotidianità. L’eccesso di stress può però portare a sviluppare ansia, condizione che non consente di vivere a pieno e in modo soddisfacente le proprie giornate. L’ansia infatti fa sentire agitati, poco concentrati, tesi e portare a sviluppare paure e preoccupazioni esagerate, problemi del sonno e della digestione e crisi di pianto. L’ansia fa infatti sentire stanchi e con poche energie e contemporaneamente, disturba il sonno. In una situazione del genere è facile che si arrivi all’esaurimento, con crisi di pianto più intense e frequenti.

Altra condizione che porta ad avere crisi di pianto è senza dubbio la depressione. Essere depressi non significa essere tristi: si tratta di una malattia che viene diagnosticata da un medico e che determina una serie di sintomi più o meno lievi, a seconda che si soffra di depressione lieve o depressione maggiore. Oltre all’ansia, all’irritabilità e alla scarsa concentrazione, la depressione porta ad apatia, mancanza di interesse anche verso le cose piacevoli, pensieri ricorrenti di morte o suicidio, cambiamenti dell’appetito e del sonno. Se si teme di soffrire di depressione è fondamentale rivolgersi ad uno psicoterapeuta senza pensare che possa passare tutto spontaneamente: dato che la maggioranza delle persone depresse ha grandi miglioramenti grazie ai trattamenti, meglio non aspettare e parlarne il prima possibile.

Infine, un’altra causa di crisi di pianto può essere il disturbo bipolare, una condizione che però porta a sviluppare anche altri sintomi più gravi come allucinazioni, sbalzi d’umore estremi e imprevedibili in cui si alternano momenti o periodi di grande energie a momenti e periodi di sconforto e tristezza profondi.

Cosa fare per calmarsi

Come abbiamo visto, le possibili cause delle crisi di pianto possono essere differenti e molto diverse tra loro. Per valutare il motivo per cui si piange all’improvviso e in modo incontrollabile bisogna dunque valutare nel modo più oggettivo possibile la propria situazione, chiedendosi e analizzando i sentimenti che accompagnano la crisi, cosa succede prima e dopo, con quale frequenza accade e se si hanno altri sintomi oltre al pianto. Se non si riesce a capire l’origine delle proprie crisi di pianto o non si riescono a valutare eventuali altri sintomi, un consulto con uno specialista può sicuramente aiutare a fare chiarezza.

Ma cosa fare nel frattempo, quando ci si ritrova a piangere e non si riesce a smettere? La prima cosa da fare è respirare profondamente, inspirando per circa tre secondi ed espirando per altri tre. Questo aiuta a rallentare il battito cardiaco, calmare la tempesta di emozioni e di conseguenza anche le lacrime. A questo punto si può bere un bicchiere d’acqua e cercare di rilassare il corpo: da seduti o sdraiati, si allentano i muscoli della testa, del collo, del viso e poi di tutto il corpo dalle spalle ai piedi, lasciandosi letteralmente andare.

Questi piccoli accorgimenti possono bastare a calmarsi quando non si riesce a smettere di piangere ma la crisi potrebbe tornare pochissimo dopo, quindi non è sufficiente. Per allontanare pensieri ed emozioni negative bisognerebbe distrarsi, anche semplicemente pensando a qualcosa di banale o a un episodio divertente. Sembra impossibile, eppure dopo una crisi di pianto non è difficile sorridere o ridere, ridimensionare pensieri ed emozioni e rasserenarsi. Attenzione però a non sottovalutare le possibili cause che scatenano il pianto: per risolvere in modo definitivo o comunque duraturo il problema, è necessario analizzare i motivi alla base e lavorare su quello. Stress eccessivo, stanchezza, ansia, depressione e altre situazioni devono essere affrontate per poter star bene e smettere di avere crisi di pianto.