Ortopanoramica: che cos’è e a cosa serve

L'ortopanoramica è una radiografia che fornisce un'immagine completa della dentatura, delle ossa della mandibola e del viso

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 3 Maggio 2024 09:23

L’ortopanoramica o ortopantomografia rappresenta una tecnica diagnostica radiografica panoramica, attraverso la quale si ottiene una visione complessiva delle arcate dentarie, delle strutture ossee mandibolari e mascellari, oltre a fornire un’immagine parziale dell’articolazione temporo-mandibolare.

Questo tipo di indagine è particolarmente efficace nell’individuare anomalie quali carie dentali, alterazioni dei tessuti periapicali, come i granulomi, e nel rilevare alterazioni delle strutture ossee, come cisti o neoformazioni. L’ortopantomografia è inoltre uno strumento diagnostico essenziale per visualizzare denti non erotti, come i terzi molari, comunemente noti come denti del giudizio, e per valutare la salute della mucosa dei seni paranasali, che può essere compromessa da condizioni patologiche di interesse odontoiatrico o otorinolaringoiatrico.

Cos’è l’ortopanoramica

L’esame di ortopanoramica è un esame radiografico dentale bidimensionale che cattura l’intera bocca in un’unica immagine, inclusi i denti, la mascella superiore e inferiore, le strutture circostanti e i tessuti.

L’ortopantomografia è particolarmente utile per la diagnosi di una varietà di condizioni dentali e maxillofacciali. Questa tecnica di imaging consente di identificare:

  • La presenza di carie, attraverso l’analisi della densità dell’osso dentale che, se compromessa, può indicare una decomposizione.
  • La parodontite, ovvero l’infiammazione e la malattia del parodonto, riconoscibile dalla visualizzazione dei livelli di osso intorno ai denti.
  • Danneggiamenti interni ai denti, quali lesioni endodontiche, esemplificate da granulomi apicali, che sono aree di tessuto infiammato all’apice delle radici dentali.

Inoltre, l’esame evidenzia lesioni ossee mascellari, come cisti o nuove formazioni, offrendo una vista d’insieme utile per la pianificazione chirurgica o terapeutica.

Non meno importante è il rilievo di denti inclusi, che non sono emersi nella loro posizione prevista nella dentatura, spesso i denti del giudizio. Questo fenomeno può portare a vari problemi, inclusi dolore, infezione o disturbi dell’allineamento dentale.

Infine, l’esame può rivelare patologie dei seni mascellari, come mucocele, cioè cisti riempite di muco, o sinusite, l’infiammazione dei seni stessi, che possono manifestarsi con sintomi come dolore facciale o cefalea.

L’ortopantomografia è dunque uno strumento diagnostico di ampio spettro che fornisce informazioni vitali per molteplici condizioni odontoiatriche e maxillofacciali.

Come si esegue l’ortopanoramica

L’ortopantomografia si avvale di un dispositivo chiamato ortopantomografo, che presenta un’architettura bipartita. Su un lato è installato un tubo emettitore di raggi X, mentre sul lato opposto si trova il sistema di cattura delle immagini, che può essere costituito da una pellicola tradizionale o da un rilevatore digitale.

Durante l’esame, il paziente è posizionato in modo preciso all’interno del macchinario: il mento, la fronte e le parti laterali del capo sono supportate da appositi sostegni. Al paziente viene fornito un morsetto di stabilità, il blocca-morso, per mantenere una lieve apertura della bocca, essenziale per ottenere immagini nitide e dettagliate.

In genere, non sono necessarie misure di preparazione specifiche prima dell’esecuzione dell’ortopantomografia. È tuttavia consigliabile rimuovere qualsiasi elemento metallico, come gioielli, occhiali da vista o accessori, che potrebbero compromettere la qualità delle immagini.

Per le donne in età fertile, è di fondamentale importanza comunicare al proprio dentista o chirurgo orale una possibile gravidanza, a causa dei rischi associati all’esposizione a radiazioni ionizzanti. Se una radiografia è indispensabile, verranno adottate misure protettive per minimizzare l’esposizione del feto.

L’intero procedimento dell’ortopantomografia è rapido, generalmente completato in pochi minuti, e fornisce un risultato immediato utile per la valutazione odontoiatrica e maxillofacciale del paziente.

L’ortopanoramica offre una visione d’insieme di alcune strutture della bocca ma spesso non offre un dettaglio preciso. Di conseguenza gli odontoiatri potrebbero richiedere indagini più accurate, come le radiografie endorali o le TAC (Dentascan, Cone Beam).

Quando fare l’esame di ortopanoramica

Questa tipologia di esame è richiesta ed eseguita nel quotidiano da dentisti e chirurghi orali.

Sono loro eventualmente a richiederla. Rispetto a una radiografia intraorale convenzionale copre sicuramente un’area più ampia e offre allo specialista informazioni molto importanti sui seni mascellari, sul posizionamento dei denti e su altre anomalie ossee.

Questo esame viene utilizzato anche per pianificare il trattamento di protesi totali e parziali, apparecchi ortodontici, estrazioni e impianti.

L’ortopanoramica è dolorosa?

L’ortopanoramica non è un esame doloroso. Non comporta alcun contatto invasivo con i tessuti e si limita a richiedere che il paziente rimanga immobile per alcuni minuti mentre il macchinario cattura l’immagine radiografica panoramica della mandibola e dei denti. La parte più scomoda può essere l’utilizzo del blocca-morso, che serve a mantenere la bocca aperta in una posizione fissa, ma anche questo non è tipicamente doloroso, solo leggermente fastidioso per alcuni pazienti.