Pancreatite acuta e cronica, cos’è e quando si sospetta

Il sintomo principale della pancreatite è un forte dolore addominale. Che differenza c'è tra acuta e cronica e come intervenire

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 10 Febbraio 2025 14:54

Il pancreas è un organo fondamentale per il corpo. Sia perché secerne enzimi che consentono la digestione dei cibi, sia perché produce l’insulina e il glucagone, i due ormoni che con azioni opposte tengono sotto controllo il tasso di glucosio nel sangue, e il glucagone. E per fortuna non si ammala troppo spesso.

Ma se qualcosa non funziona il pancreas, che si trova nell’addome ed ha la forma di un pesce con una grande testa ed una lunga coda, può andare incontro ad infiammazioni particolarmente serie. A volte entra in “tilt” per il blocco della circolazione all’interno dei canali che portano i succhi pancreatici necessari per digerire completamente ed assimilare le proteine, gli zuccheri ed i grassi.

In questo caso si può avere una pancreatite acuta, perché gli enzimi, invece che “dedicarsi” al cibo da poco passato attraverso lo stomaco, si scatenano contro le cellule pancreatiche. Arrivando quasi a “digerirle” e questa la dice lunga sulla potenza di questi enzimi, e quindi a distruggerle. Se invece il quadro si mantiene nel tempo si parla di pancreatite cronica. la cura deve essere indicata, caso per caso, dal medico.

Pancreatite acuta, come si manifesta e perché viene

La pancreatite acuta può assumere modalità diverse di presentazione. Ma c’è un sintomo che deve mettere in guardia. È un forte dolore addominale che si distribuisce soprattutto sulla parte superiore dell’addome, quasi a tracciare una sorta di “rettangolo” sotto il diaframma. In molti casi il dolore arriva a protrarsi anche alla schiena, come un anello.

A questa condizione si possono associare sintomi e segni più generali, come la febbre, la nausea o conati di vomito. Nelle forme più serie, una volta giunti alla diagnosi la situazione si può complicare portando addirittura ad uno stato di shock. Va anche detto che questa modalità di presentazione con condizioni di maggiori gravità è meno frequente rispetto ai quadri più diffusi, ma in ogni caso occorre sempre preoccuparsi e parlare con il medico in caso di insorgenza di un dolore di questo tipo.

Anche perché in ospedale bastano pochi esami, a partire dalla valutazione di specifici enzimi prodotti dal pancreas, per comprendere l’infiammazione dell’organo. In termini generali il quadro tende a manifestarsi soprattutto nella popolazione femminile o dopo abuso di alcolici, ma ci sono altre condizioni che possono facilitare l’insorgenza del quadro.

Per ora, purtroppo, non si conoscono con precisione gli elementi che pongono a maggior rischio. L’abuso prolungato di alcolici facilita l’insorgenza della pancreatite, così come sicuramente anche il fumo di sigaretta può risultare dannoso per l’organo.

Pancreatite cronica, come si riconosce

La pancreatite cronica presenta come sintomo principale il dolore. Si tratta di una forma abbastanza tipica, con il dolore che si presenta con la tipica costituzione a barra sull’addome e compare sia lontano dai pasti che poco dopo l’assunzione di cibo e si associa frequentemente a nausea. Ma se nelle fasi iniziali di malattia il dolore rappresenta una costante, col tempo può anche tendere a diminuire lasciando spazio a sintomi come meteorismo, dispepsia, crampi addominali e dimagrimento spiccato.

La storia clinica della malattia in questa fase può essere caratterizzata dalla presenza di steatorrea, cioè perdita di grassi con le feci e da diabete mellito, per il danno indotto alla secrezione di insulina da parte dell’infiammazione cronica. Nella genesi di questa situazione possono anche agire altre patologie, come la fibrosi cistica, oppure blocchi al passaggio nei canali che fanno scendere i succhi pancreatici verso l’intestino.