Endoscopia nasale: cos’è, quando farla e come prepararsi

L'endoscopia nasale è un esame diagnostico che utilizza un endoscopio sottile per esaminare l'interno del naso e dei seni paranasali, identificando infiammazioni, infezioni o anomalie

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Le patologie nasali interessano prevalentemente il naso e i seni paranasali, con la sinusite che emerge come una delle condizioni più comuni. La cavità nasale è una struttura complessa e delicata, suscettibile anche a malattie quali poliposi nasale, ipertrofia dei turbinati e disturbi neoplastici.

È essenziale che, di fronte a anomalie o sintomi specifici legati alla cavità nasale, ci si affidi ad uno specialista per un’accurata valutazione clinica e per indagini diagnostiche che possono includere metodiche radiologiche o endoscopiche.

L’endoscopia nasale rappresenta una delle procedure diagnostiche più comuni per investigare la cavità nasale e identificare malattie croniche o acute. Questo intervento diagnostico gioca un ruolo chiave non solo nella diagnosi, ma anche nella prevenzione, contribuendo significativamente al mantenimento della qualità della vita del paziente. È importante ricordare che disturbi nasali possono avere un impatto non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere psicologico.

Con un esame clinico semplice e privo di dolore, si possono diagnosticare e trattare diverse malattie nasali.

Cos’è l’endoscopia nasale

Utilizzata per analizzare le strutture e le superfici interne della cavità nasale, l’endoscopia nasale è una procedura clinica mininvasiva, effettuabile in regime ambulatoriale, per l’esaminazione e la diagnosi di alcune patologie.

Attraverso questo esame, l’otorinolaringoiatra, il professionista incaricato di effettuare l’esame, può avere una visione dettagliata dell’anatomia delle cavità nasali e delle vie aeree. L’endoscopia nasale viene inoltre utilizzata a scopo diagnostico in pazienti sottoposti ad interventi delle vie lacrimali.

Come si effettua l’endoscopia nasale

La procedura di endoscopia nasale prevede l’inserimento di una sonda ottica flessibile nelle cavità nasali. La fibra ottica possiede un sondino, con una fonte luminosa, che permette allo specialista di visualizzare sul monitor le immagini provenienti dall’interno della cavità nasale.

Il video è a colori e in alta definizione. La fibra flessibile permette di raggiungere facilmente diverse aree del naso, tra cui:

  • il setto nasale;
  • i turbinati medi e inferiori;
  • osti dei seni frontali, sfenoidali e mascellari.

Le ottiche utilizzate sono in parte rigide, in parte flessibili per poter garantire la massima visibilità interna del naso. Oltre ad essere utilizzata a scopo diagnostico, l’endoscopia nasale è utilizzata anche per effettuare biopsie o per la ricerca di oggetti estranei all’interno del naso.

Si tratta di un esame indolore, che provoca solo in alcuni casi un fastidio e pertanto, non è richiesta alcun tipo di anestesia o preparazione specifica.

Quando effettuare un’endoscopia nasale

L’endoscopia nasale è un esame diagnostico cruciale e si rende necessaria in varie circostanze cliniche. È particolarmente indicata nei pazienti che presentano sintomi persistenti o ricorrenti come ostruzione nasale cronica, rinorrea, epistassi (sanguinamento dal naso), dolore facciale o cefalea, che suggeriscono patologie dei seni paranasali o della cavità nasale.

È anche essenziale nel monitoraggio di condizioni preesistenti come la poliposi nasale o per valutare l’ipertrofia dei turbinati che può causare difficoltà respiratorie. Viene inoltre impiegata per esaminare la funzionalità delle vie aeree superiori in pazienti con apnee notturne e per valutare le condizioni delle vie aeree dopo interventi chirurgici o traumi. In caso di sinusite cronica, l’endoscopia nasale può identificare osti meatali ostruiti o altre anomalie strutturali, offrendo informazioni preziose per piani di trattamento mirati, inclusi interventi di chirurgia endoscopica nasale. Infine, è un esame fondamentale per chi soffre di disturbi olfattivi, fornendo dettagli sui potenziali ostacoli meccanici al flusso dell’aria che potrebbero interferire con il senso dell’olfatto.

Inoltre, l’endoscopia è utile nella diagnosi di patologie neoplastiche, permettendo la visualizzazione diretta di lesioni sospette e la possibilità di eseguire biopsie mirate. Viene anche utilizzata nei pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia delle vie lacrimali, sia nella fase pre-operatoria, sia nel post-operatorio.

Nella fase pre-operatoria l’endoscopia permette di monitorare la presenza di alterazioni morfologiche o patologiche, inoltre permette di fare una valutazione preliminare dell’anatomia di questo distrutto, diminuendo il rischio di complicazioni durante l’intervento.

Nella fase post-operatoria, invece, permette di monitorare l’esito dell’intervento e di rimuovere lo stent sotto guida endoscopica.

Non c’è un limite di età per l’endoscopia nasale, si tratta di un esame clinico adatto a tutti.

Strumenti e preparazioni all’endoscopia nasale

Per effettuare l’esame viene utilizzato l’endoscopio nasale, composto da fibre ottiche rigide e flessibili: si tratta di uno strumento molto semplice, adatto ad un uso ambulatoriale e di dimensioni contenute.

Non sono richieste particolari preparazioni: non provocando dolore infatti, può essere effettuato anche da bambini e ragazzi.

In caso di anomalie nasali, può causare un po’ di fastidio e possono essere utilizzati dei decongestionanti locali o un blando anestetico locale, che diminuisce il fastidio e la sensibilità della zona esplorata.

Fonti bibliografiche: