Microbiota e salute delle gengive, frutta e verdura? Meglio il frullato del succo

Per il benessere del microbiota, meglio preferire frutta e verdura frullate ai succhi, perché si conservano le fibre che svolgono un ruolo fondamentale

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 6 Febbraio 2025 10:18

Con l’estrattore, o più semplicemente con un frullatore, siamo tutti pronti a consumare estratti, frullati e succhi. È un valido modo per introdurre vitamine, oligoelementi e sali minerali, oltre che fornire liquidi all’organismo. Ma attenzione. Se possibile, è meglio ricordare che i vegetali non sono composti solo di elementi che possono essere resi liquidi.

Per il corpo umano sono formidabili fornitori di fibra alimentare. E questo aspetto non va sottovalutato, anche perché proprio le fibre possono diventare uno strumento utilissimo per il benessere dell’intestino e della bocca, contribuendo a mantenere un microbiota sano in questi distretti dell’organismo.

A ricordarlo è uno studio condotto da esperti dell’Università Northwestern pubblicato su Nutrients, che rivela un altro segreto per chi ama i succhi di frutta e verdura e i centrifugati: se possibile, associate la bevanda ad un alimento ricco di fibre, proprio per mantenere in salute la popolazione di batteri che abita nel nostro tubo digerente.

Studiate tre popolazioni di adulti

La ricerca mostra che una dieta a base di soli succhi di frutta e verdura, anche solo per tre giorni, potrebbe favorire lo sviluppo di ceppi batterici che causano l’infiammazione nel cavo orale e nell’intestino. Come si è arrivati a questa conclusione?

Gli studiosi hanno analizzato tre gruppi di adulti sani. Un gruppo ha consumato solo succhi, un altro ha assunto succhi con cibi integrali e un terzo ha mangiato solo cibi vegetali integrali. Gli scienziati hanno raccolto saliva e campioni di feci (oltre ad effettuare tamponi nella parte interna delle guance) prima, durante e dopo le diete per analizzare i cambiamenti batterici utilizzando tecniche di sequenziamento genetico.

Cosa è emerso? Come riporta una nota dell’ateneo nel gruppo che ha consumato solo succhi si è osservato l’aumento più significativo di batteri associati all’infiammazione e alla permeabilità intestinale, mentre il gruppo che ha consumato cibi integrali vegetali ha visto variazioni più idonee in tema di salute. Associando succhi ad alimenti integrali si sono avuti mutamenti nel microbiota, ma meno significativi.

Cosa emerge? Sostanzialmente che l’assunzione di succhi senza fibre può nel tempo favorire mutamenti della flora batterica all’interno delle vie digerenti. Come rileva l’autore principale della ricerca Melinda Ring: “consumare grandi quantità di succhi con poche fibre può portare a squilibri del microbiota che potrebbero avere conseguenze negative, come infiammazione e ridotta salute intestinale”.

L’importanza delle fibre

Quando estraiamo un succo, purtroppo, anche le fibre vegetali presenti nella frutta e nella verdura intere tendono a scomparire. E questo può influire sullo stimolo allo sviluppo di particolari ceppi batterici, come quelli che producono composti ad azione antinfiammatoria.

Al contempo, in assenza di fibre, tendono a svilupparsi batteri che risentono della presenza di zuccheri, con conseguente impatto sulla popolazione invisibile dell’intestino e della bocca. Per questo diventa fondamentale il consumo di fibre: grazie a questi costituenti infatti si può mantenere più facilmente la popolazione batterica dell’intestino, che peraltro tende a stabilizzarsi e a mutare con maggior difficoltà.

Diversa è la situazione per il microbiota orale, che tende a differenziarsi più facilmente, ed in tempo breve, con mutamenti delle abitudini alimentari. In particolare a questo livello gli esperti hanno riscontrato dopo il consumo di soli succhi una riduzione dei ceppi ad azione protettiva come i batteri del genere Firmicutes e un aumento dei Proteobacteria, più direttamente correlati all’infiammazione.

Consiglio finale: attenzione a non esagerare consumando succhi come sostituti della frutta o affidandovi solamente a centrifugati totalmente liquidi. In attesa di ulteriore studi che confermino quanto emerso, intanto, è  fondamentale studiare strategie specifiche. In primo luogo, ad esempio conviene frullare per mantenere comunque quota di fibra alimentare.

Ma soprattutto, è importante ricordare di consumare i succhi insieme ad alimenti ricche in fibre, come ad esempio i cereali integrali o appunto frutti e verdure intere. Il benessere del microbiota, un “amico” invisibile che regola la salute, può solo migliorare!