Non li troviamo tutti i giorni tra i banchi del supermercato, ma non per questo sono meno importanti (e buoni) di altri. Alcune varietà di frutti infatti sono poco conosciute perché non particolarmente produttive, e quindi fuori dal circuito della grande distribuzione, anche se, in quanto a sapore e proprietà benefiche per il nostro organismo non hanno davvero niente da invidiare ai “colleghi” più famosi.
Sono chiamati “frutti minori” o “frutti dimenticati”, proprio perché non è facile trovarli quando andiamo a fare spesa, e spesso per gustarli dobbiamo affidarci a un mercato locale o di filiera corta, oppure andarli a cercare nelle campagne e nei boschi vicino alle nostra abitazioni.
Oltre ad essere gustosi e saporiti, alcuni di questi sono un vero e proprio toccasana per la nostra salute. Ad esempio, avete mai sentito parlare delle sorbe? Sono i frutti del sorbo domestico e maturano in autunno, ricchi di acido malico e vitamina C.
L’espressione “andare in brodo di giuggiole” invece deriva proprio dalla bontà della giuggiola, un frutto che si trova nelle zone collinari e in montagna, resistente al freddo e usato anche per la preparazione di sciroppi e marmellate. Ha proprietà lenitive e antinfiammatorie.
Gli alberi di gelso venivano usati per gli allevamenti dei bachi da seta (ghiotti delle foglie di questa pianta), mentre i suoi frutti, le more di gelso, sono ricchi di principi nutritivi e hanno proprietà lassative e antibatteriche, così come le pere e le mele cotogne, particolarmente indicate come antinfiammatorio per i bruciori stomaco.
Molto salutare anche il corbezzolo, pianta mediterranea che si trova facilmente soprattutto in Sardegna. I suoi frutti rossi hanno proprietà antisettiche e sono consigliati per la purificazione del fegato e delle vie urinarie.
Se invece cercate un frutto dissetante e allo stesso tempo ottimo per i disturbi del metabolismo provate le corniole, piccoli frutti rossi dalla forma simile alle olive che maturano in estate.
