Come usare e appendere i ferri di cavallo portafortuna

Perché il ferro di cavallo è considerato un portafortuna? Scopriamo il significato e le tradizioni legate ad esso, e come appenderlo in maniera corretta

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Il ferro di cavallo è probabilmente uno dei simboli portafortuna più noti, tanto da apparire fin nell’iconografia egiziana. Si narra che la nave dell’ammiraglio Nelson, chiamata “Victory”, avesse un ferro di cavallo portafortuna inchiodato all’albero maestro. Spesso vediamo questo oggetto appeso sulla porta di una casa o indossato come gioiello perché, secondo tradizioni e leggende, si pensa abbia il potere di proteggere dal male.

Esistono diverse storie sul perché persone di tutto il mondo credano nella fortuna di un umile e semplice oggetto come il ferro di cavallo. Scopriamo quali sono le leggende più curiose nate attorno a questo simbolo portafortuna, e in che modo appenderlo correttamente affinché ci regali tutti i suoi poteri.

Ferro di cavallo, il significato

Fin dai tempi più remoti l’uomo ha creduto che la forma a U, o a mezzaluna, fosse un potente simbolo di protezione. In Irlanda una sposa portava un vero ferro di cavallo al suo matrimonio come portafortuna, mentre gli antichi greci lo regalavano alle coppie per augurargli una vita felice. Antiche leggende raccontano di come le streghe avessero così paura di questo oggetto che, piuttosto di galoppare sui cavalli, decisero di prendere il volo sui manici delle scope.

Nell’antica tradizione celtica, i gioielli a ferro di cavallo erano usati per allontanare le fate cattive che rapivano i bambini. Invece, secondo una credenza croata, un ferro di cavallo sopra un letto tiene lontani incubi e favorisce sonni tranquilli. Sono dunque moltissime le storie che hanno trasformato questo semplice oggettoin un portafortuna. Ma da dove nasce questa idea che affonda le radici così indietro nel tempo?

L’origine del suo potere probabilmente proviene da una leggenda, quella di Saint Dustan, che nel 959 divenne arcivescovo di Canterbury. Prima della sua vita religiosa, l’uomo era un importante fabbro. Si narra che un giorno stesse lavorando come sempre nella sua bottega, forgiando ferri di cavallo, quando gli apparve il diavolo chiedendogli di ferrare il suo animale. Lui, da fervente cristiano, inchiodò invece il ferro rovente allo zoccolo del diavolo che non poté più muoversi.

Provando un dolore atroce giurò a Saint Dustan che, se lo avesse liberato, avrebbe risparmiato dalle sue maledizioni tutte le case con un ferro di cavallo appeso alla porta. Nacque così la tradizione di appenderlo sopra l’ingresso di una casa per allontanare gli spiriti malvagi. Tutte le persone superstiziose concordano sul fatto che, posizionare un ferro di cavallo sopra la porta della propria abitazione, la protegga e sia in grado di attirare la fortuna per la famiglia che ci vive.

Oltre alle leggende, anche il numero di buchi presenti in un ferro di cavallo intervengono per aumentare la sua fama di oggetto fortunato. Hanno sette fori per inchiodarli sullo zoccolo del cavallo, e molte culture ritengono il sette un numero magico, perché appare frequentemente nel nostro mondo: sette mari, sette continenti, sette giorni della settimana, sette colori dell’arcobaleno, e così via.

Senza dover per forza ricorrere alle leggende, c’è un altro motivo per cui il ferro di cavallo viene considerato un portafortuna. In passato, il ferro era un materiale molto apprezzato e costoso. Se un pover’uomo aveva l’occasione di passare per la strada in cui un cavallo al galoppo aveva perso uno dei suoi ferri, si poteva ritenere davvero molto fortunato: dalla sua vendita poteva ricavare un bel guadagno, oppure semplicemente poteva impiegarlo per realizzare qualcosa di utile e resistente per se stesso.

Ferro di cavallo, quando porta fortuna

Attorno al ferro di cavallo come simbolo portafortuna, come abbiamo visto, ci sono infinite leggende e tradizioni. Non sorprende dunque che, in diverse parti del mondo, questo stesso oggetto venga considerato come portafortuna in condizioni diametralmente opposte. Ad esempio, secondo alcune tradizioni la buona o la mala sorte legata al ferro di cavallo può coinvolgere solo il suo proprietario: se dunque l’oggetto viene perduto e successivamente trovato da un’altra persona, sarà comunque colui che lo aveva in possesso in origine a beneficiare dei suoi poteri (o al contrario ad essere soggetto a sfortuna, se il ferro venisse usato nel modo scorretto).

Al contrario, molte altre culture ritengono che il ferro di cavallo esplichi i suoi poteri solamente se viene trovato per caso: sarebbe dunque il fortunato che ne entra in possesso a poterlo sfruttare per auspicarsi una buona sorte. E se il ferro di cavallo venisse rubato? In alcune tradizioni, il proprietario che non lo ha più tra le mani potrebbe ugualmente averne buona o cattiva sorte, a seconda dell’uso che ne fa il ladro. Per altre, invece, l’oggetto perderebbe immediatamente i suoi poteri in quanto sottratto in malafede.

Perché regalare un ferro di cavallo

Un po’ ovunque, tuttavia, si ritiene che un ferro di cavallo regalato porti tanta fortuna a chi lo riceve. Per questo è diventato ben presto un’ottima idea per sorprendere le persone care, con un gesto volto ad augurare buona sorte o ad invocare la protezione dalla sfortuna. Generalmente, viene regalato sotto forma di gioiello o di spilla, in modo da poter essere indossato per portare con sé un po’ di fortuna. Il ferro di cavallo può essere offerto in dono, tradizionalmente, in alcune occasioni speciali:

  • per un fidanzamento o un matrimonio;
  • per un pensionamento;
  • per un compleanno;
  • per l’inaugurazione di una nuova casa o di un negozio;
  • per affrontare esami o competizioni.

Come si appende il ferro di cavallo

In passato, i marinai erano soliti inchiodare un ferro di cavallo all’albero della loro nave come amuleto, per protezione dalle tempeste. Normalmente lo inchiodavano con le estremità rivolte verso l’alto, per catturare tutta la fortuna che cadeva dal cielo; al contrario, i pescatori lo mettevano a testa in giù per aver successo in mare con una pesca fruttuosa. Sin dai tempi più antichi, c’è grande disaccordo sul modo “giusto” in cui appendere il ferro di cavallo.

Alcune tradizioni fanno valere entrambi i metodi: se il ferro viene appeso con le estremità in alto diventerebbe simbolo di ricchezza (simboleggia infatti una ciotola piena), mentre al contrario verrebbe considerato un talismano contro le forze del male. Nei Paesi dell’est Europa, generalmente viene inchiodato a testa in giù, in modo che la fortuna si riversi in basso, sulle persone che abitano nella casa. Esattamente al contrario, in Gran Bretagna viene appeso con le estremità rivolte verso l’alto, perché la fortuna rimanga all’interno del ferro e non possa uscirne.

Qual è dunque il modo giusto per appendere il ferro di cavallo? L’unica risposta è che non ne esiste una univoca: tutto dipende dalla tradizione di appartenenza, da quella alla quale ci sentiamo più legati. È una questione strettamente personale, perciò ciascuno di noi si sentirà più protetto dalla sfortuna inchiodando il ferro nel modo che ritiene più opportuno.