Dieta dei vichinghi: cos’è e perché si chiama così

La dieta dei vichinghi ha sicuramente un nome tutto da scoprire, così come è utile capire di cosa si tratta: cos'è e da dove nasce il nome

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Quando si parla di dieta dei vichinghi, in realtà, in modo un po’ fantasioso, si vogliono descrivere le abitudini alimentari tipiche dei Paesi del Nord Europa.

Gli alimenti alla base di questo approccio alimentare sono pesce, cereali integrali, verdura, pochi zuccheri e il consumo sporadico di alcol.

Sembrerebbe l’ideale per chi vuole perdere peso ma cosa dice la scienza? E ha senso considerare una dieta così lontana nel tempo?

Cos’è la dieta dei vichinghi

La dieta dei vichinghi è un’espressione spesso utilizzata per riferirsi a una presunta dieta tradizionale seguita dalle popolazioni vichinghe, vissute tra l’VIII e il XII secolo.

Non esiste, infatti, una dieta vichinga specifica con schema, calorie e alimenti da pesare.

Ciò che sappiamo delle abitudini alimentari dei vichinghi si basa su fonti storiche, ma si tratta di informazioni limitate e incomplete che, di fatto, non forniscono i dettagli sulla loro alimentazione quotidiana.

Di sicuro tra le fonti alimentari dei vichinghi presumibilmente si possono includere la carne, compresa la cacciagione, il pesce, i prodotti lattiero-caseari, i cereali come l’orzo e il grano saraceno (dai quali sembra producessero pane e birra), verdure, frutta e bevande alcoliche a base di miele (idromele).

Certamente si trattava di un regime nutrizionale influenzato dalla località geografica e dalle risorse disponibili nelle zone nordiche, in cui l’alimentazione era adattata al clima e alla disponibilità di cibo stagionale.

Resta comunque accertato che i vichinghi avevano una dieta varia e ricca di nutrienti grazie ai cibi che potevano coltivare, raccogliere o cacciare.

In qualche modo sorprende sapere che la loro dieta era molto più bilanciata e corretta rispetto ad altre parti dell’Europa medievale.

Il clima della regione scandinava, lo stile di vita e i lunghi periodi di isolamento hanno poi contribuito in modo significativo a nutrirsi in un certo modo. La sopravvivenza agli inverni lunghi, bui e freddi dipendeva, infatti, principalmente dalle scorte di cibo messe da parte durante le stagioni più calde.

Hanno dovuto diversificare l’alimentazione per sopravvivere, facendo affidamento su una dieta ad alto contenuto proteico grazie all’allevamento del bestiame, alla caccia e alla pesca lungo le loro coste.

I contadini di altre zone europee, invece, avevano un’alimentazione ad alto contenuto di carboidrati grazie alla raccolta del grano. Vivevano nell’entroterra, quindi avevano meno accesso al pesce e meno possibilità di andare a caccia, attività riservata ai nobili. La minore diversità alimentare rispetto agli scandinavi li rendeva più vulnerabili alle carestie, poiché potevano accedere a una dieta complessivamente molto più povera di proteine.

Gli studiosi hanno ipotizzato che i vichinghi avessero una dieta composta per circa il 30-35% da proteine, per il 35-40% da grassi e per il 30% da carboidrati. Si tratta nel complesso di uno schema alimentare molto vicino alle diete dei body builder di oggi che sono mirate alla crescita e alle prestazioni muscolari.

Chi erano i vichinghi

Noti anche come “Nordici” o “Norreni”, i vichinghi erano un popolo marittimo e guerriero originario delle regioni settentrionali dell’Europa tra l’VIII e il XI secolo. Questi antichi popoli scandinavi provenivano principalmente da quelle che oggi sono Norvegia, Svezia e Danimarca. Erano conosciuti per le loro audaci incursioni e i viaggi in altri territori con le loro imbarcazioni chiamate “drakkar”.

La società vichinga si basava sulla cultura e tradizione orale e le loro leggende e saghe sono studiate ancora oggi. Erano bravi artigiani, producevano non solo armi, ma anche gioielli, navi e opere d’arte dalle complesse decorazioni. La scrittura era utilizzata per documentare eventi importanti, quindi gran parte della storia vichinga è stata tramandata attraverso i racconti epici.

Come guerrieri erano piuttosto temibili. Le loro incursioni in Europa, in particolare in Inghilterra, Irlanda e Francia, infatti, hanno seminato il terrore tra le popolazioni locali. Tuttavia, sono anche ricordati come esploratori coraggiosi e navigatori esperti, raggiungendo terre lontane come l’Islanda, il Groenlandia e persino la costa nordamericana, lungo quella che oggi è conosciuta come la “Rotta Vichinga”.

La loro religione si basava sulla mitologia norrena, con dei e dee come Odino, Thor e Freyja, cui erano molto devoti. Credevano in un aldilà abitato da eroi e guerrieri caduti in battaglia.

Con l’avvento del cristianesimo, molti si convertirono e il periodo di incursioni e conquiste arrivò alla fine.

La loro eredità culturale sopravvive ancora oggi nelle lingue scandinave, nelle tradizioni folkloristiche e nella memoria collettiva grazie alle saghe vichinghe, che continuano a ispirare l’immaginario moderno.

Benefici della dieta dei vichinghi

La cosa incredibile è che un team di scienziati finlandesi ha indagato suoi benefici di questa dieta. Parliamo di uno studio del 2017 pubblicato sulle pagine della rivista Journal of the American Medical Directors Association. Strano ma vero, hanno reclutato un campione di 962 individui (età media 61 anni) in salute, somministrando un questionario con 128 voci e finalizzato a capire le loro abitudini alimentari.

Al follow up di dieci anni, gli esperti hanno riscontrato che tra le persone che avevano aderito alla dieta dei vichinghi durante il periodo di osservazione risultava più bassa l’incidenza di malattie o disturbi che limitassero la mobilità e il prendersi cura di sé in età avanzata.

In realtà un fondamento di verità c’è. Gli alimenti base della dieta vichinga erano soprattutto pesce, carne, frutta e verdura e cereali come segale e orzo. In pratica non mancava nulla dal punto di vista nutrizionale. La carne garantiva le proteine necessarie per sostenere l’apparato muscolare, mentre il pesce dei mari del Nord assicurava un’ottima quota di grassi buoni come omega-3 e omega-6 che garantiscono diversi benefici al nostro organismo.

La dieta vichinga tradizionale, quindi presentava alcune caratteristiche che oggi sono considerate vantaggiose per la salute. Tuttavia, è importante notare che i vichinghi seguivano questa dieta per necessità geografiche e storiche, non per ragioni di salute o benessere.

Ecco alcuni dei potenziali benefici associati alla dieta vichinga:

  • Alimenti integrali come cereali, verdure e frutta, che forniscono una buona quantità di fibre, vitamine e minerali essenziali.
  • Proteine magre. I vichinghi consumavano carne magra come il pesce e il pollame, che sono fonti di proteine di alta qualità con meno grassi saturi rispetto alle carni rosse.
  • Grassi salutari. La dieta vichinga includeva alimenti come il pesce, un’ottima fonte di acidi grassi omega-3, noti per i loro benefici per la salute cardiovascolare.
  • Latte e prodotti lattiero-caseari come il formaggio e il burro, fornivano una fonte di calcio e proteine.
  • Alimenti fermentati, ad esempio l’idromele, una bevanda alcolica a base di miele, e altri prodotti fermentati che aiutavano a fornire probiotici benefici per la salute dell’intestino.

Nondimeno, è importante notare che la dieta vichinga presentava anche delle limitazioni. Ad esempio, non includeva una vasta scelta di frutta e verdura e il consumo della carne era spesso stagionale e limitato dalla disponibilità.

I potenziali benefici associati alla dieta vichinga, pertanto, si basano su congetture e sulla conoscenza delle abitudini alimentari dell’epoca.

Oggi, le raccomandazioni alimentari moderne si basano su una comprensione più avanzata della nutrizione e si tende a seguire diete più equilibrate e personalizzate per raggiungere obiettivi specifici di salute e benessere.

In altre parole, è meglio tenere presente le raccomandazioni dei nutrizionisti “odierni”, se stai cercando di migliorare la tua salute, anziché tentare di imitare una dieta che non esiste più e che è influenzata dalla storia e dalla geografia.

Si tratta di una dieta persa nel tempo.

Cosa si mangia nella dieta vichinga

La coltivazione più importante era l’orzo, ma si coltivavano anche grano, segale e grano saraceno, da cui si otteneva la farina usata nella maggior parte dei piatti: nel porridge, negli stufati o come contorno per la carne e nel pane.

Anche la carne delle balene spiaggiate costituiva una parte significativa della dieta vichinga.

Si è scoperto, analizzando i resti di queste civiltà, che i vichinghi non arrostivano la carne, ma la bollivano. Inoltre, facevano uso di carni fermentate, procedimento che per alcuni prodotti tradizionali scandinavi è ancora utilizzato. In Islanda, ad esempio, si mangia l’hakarl (squalo fermentato), mentre il surströmming (aringa fermentata) è tipico nella Svezia settentrionale.

Lo squalo, infatti, è velenoso e può essere mangiato solo dopo un’elaborata lavorazione.

Anche le verdure erano coltivate localmente, come piselli, fave, aglio, luppolo, pastinaca e carote. Uova, latte, carne e grassi per il pasto quotidiano si ottenevano da uccelli e bovini.

I cereali non erano solo bolliti nel porridge o macinati in farina. Gran parte si usavano sotto forma di birre. Le saghe e le poesie tramandate parlano di birra e idromele tracannati dai corni di animali negli eventi sociali o sorseggiati accanto al focolare.

L’idromele era una bevanda tipica preparata con miele fermentato e acqua. Si consumava quotidianamente ed era disponibile in diverse varianti. Ogni famiglia aveva le proprie ricette e le utilizzava per le diverse occasioni.

Controindicazioni

Parlare di controindicazioni di un regime alimentare che non esiste più forse non è del tutto utile ma ciò che può essere interessante sapere è che, ovviamente, non mancavano limitazioni e carenze anche nella dieta vichinga.

Era limitata nella varietà di alimenti disponibili e quindi carente di alcune vitamine e minerali essenziali, come la vitamina C (che è abbondante nelle verdure fresche).

Inoltre, anche se i vichinghi consumavano alimenti integrali, la loro dieta era probabilmente più povera di fibre rispetto alle raccomandazioni dietetiche moderne. Poche fibre possono influire negativamente sulla salute dell’intestino e della digestione.

La disponibilità di cibo per i vichinghi dipendeva poi dalle stagioni e dalla geografia. Ciò vuol dire che affrontavano periodi di magra alimentare.

Le conoscenze sulla sicurezza alimentare erano molto limitate nel Medioevo, quindi, anche l’igiene passava in secondo piano, aumentando il rischio di malattie intestinali.

Infine, nonostante la dieta vichinga includesse carne magra, prevedeva anche cibi ad alto contenuto di grassi saturi come il burro, nemici della salute del cuore.

Insomma, la dieta vichinga era adatta al loro stile di vita e alle condizioni ambientali dell’epoca. Oggi, le nostre esigenze alimentari sono molto diverse, così come le condizioni di vita, anche ambientali, perciò seguire una dieta basata esclusivamente sulla tradizione vichinga potrebbe, anzi non è, una buona idea.

Fonti bibiografiche

Aspetti principali della dieta