Problemi di transito intestinale? Prova il porridge

Il porridge rappresenta una colazione completa che può aiutarti anche a perdere qualche chilo di troppo. Scopri tutte le proprietà e la ricetta

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Cosa c’è nel porridge

Avena, latte, frutta fresca e a guscio, semi oleosi vari e il gioco è fatto! Sono questi gli ingredienti base del porridge, una antica ricetta inglese risalente al XVII secolo, ideale per accelerare il transito intestinale, depurare l’intestino e perdere magari qualche chilo di troppo. Negli ultimi anni, complice una maggiore attenzione alla salubrità dei cibi che si portano in tavola, la preparazione è divenuta molto famosa anche in Italia. 

Le proprietà benefiche

Alla base della sua azione salutare ci sono le fibre contenute in tutti gli ingredienti della ricetta (in particolare l’avena è ricca in beta glucani e avenantramide, sostanze che facilitano il transito intestinale dolcemente) utili per depurare l’intestino dalle tossine accumulate, ma anche per stimolare la sazietà, permettendo così a chi fa uso del porridge nel primo pasto della giornata di arrivare a pranzo senza avvertire i morsi della fame.

Come spiegato in questo articolo, inoltre, l’avena è un cereale amico del cuore, poiché non interferisce con la produzione di colesterolo buono e limita al tempo stesso la produzione di LDL, per un fisiologico benessere del sistema cardio-circolatorio. In più, si rivela utile per vegetariani e vegani, poiché introduce un supporto proteico utile a coloro che non introiettano proteine provenienti da carni animali, aumenta il senso di sazietà ed è un ottimo alimento per chi pratica sport o è sottoposto a ritmi incalzanti, poiché è un cereale che apporta energia, a lenta cessione.

Inoltre, scegliendo un’avena certificata senza glutine, la preparazione è perfetta anche per chi è allergico o intollerante a questa proteina. Chi non digerisce il latte può scegliere una bevanda HD senza lattosio oppure optare per il latte vegetale di avena. 

Avena: il super cereale

Gli studi dimostrano che è il cereale contenente più proteine (fino a 17 grammi su 100 di alimento) e meno carboidrati. Ricca di sali minerali – soprattutto di calcio, magnesio, potassio, silicio e ferro – è anche un ottimo rimineralizzante e contiene una molecola simile all’adrenalina che agisce sul tono dell’umore. Ma ciò che fa dell’avena un alimento amico anche della dieta è la sua capacità di lipolisi: contribuisce a sciogliere il grasso presente nelle cellule adipose, quindi a mettere in atto il dimagrimento.

La ricetta

Preparare il porridge è semplicissimo: basta mettere a bollire una tazza di fiocchi d’avena con 2 tazze e mezzo di acqua (o latte, vaccino o vegetale). Aggiungere qualche fetta di mela, uvetta e un cucchiaio di zucchero di canna integrale. Lasciare bollire a fiamma bassa per circa 10 minuti (i fiocchi grossi ci mettono un po’ di più). Si può arricchire la preparazione con datteri e giuggiole, crema di sesamo o di mandorle, mandorle macinate, melassa nera di canna da zucchero, cannella, zenzero secco oppure cardamomo. 

Esiste poi una versione del porridge senza cottura. In questo caso basta lasciare i chicchi di avena mescolati preventivamente con una bevanda vegetale in ammollo per tutta la notte e tenuti in frigorifero. In questo modo si reidrateranno da soli e non avranno bisogno di essere bolliti.

Gli abbinamenti della colazione ideale

Per favorire ulteriormente il transito intestinale, si può iniziare la colazione con una bevanda calda. Perfetto è l’orzo, ricco anch’esso di fibre (betaglucani). L’alternativa è bere un bicchiere d’acqua tiepida con succo di limone (drenante e disintossicante) dolcificato con un cucchiaino di miele che, nella stagione fredda, ci aiuta anche a proteggerci dal raffreddore e dal mal di gola. La bevanda calda consumata al mattino ha il potere di rilassare il piloro, favorendo il riflesso gastro-colico e permettendo, in questo modo, di liberare l’intestino.