Dieta, le migliori della settimana dal 10 al 16 aprile

Dopo una Pasqua all'insegna del piacere a tavola (ma con un occhio alla dieta), è tempo di rimettersi in riga: ecco i migliori consigli dei nostri esperti

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Le vacanze di Pasqua ci hanno concesso una piacevole occasione per soddisfare il palato senza pensare alla dieta, godendoci semplicemente una buona tavola e la compagnia di amici e parenti. Ma adesso, lasciati alle spalle gli eccessi delle feste, dobbiamo rimetterci in riga: questo è il momento migliore per una breve dieta detox, così da “ripulire” l’organismo dalle ultime abbuffate. Ecco i consigli dei nostri esperti.

Dieta detox, come funziona

Si sente sempre più spesso parlare di dieta detox, un regime alimentare speciale volto a disintossicare l’organismo e a ripulirlo dall’interno. Ma che cosa significa davvero? E soprattutto, funziona? È bene precisare che, se si vuole seguire un programma di questo tipo, è importante affidarsi a mani esperte ed evitare il fai da te: digiuni troppo lunghi, un’alimentazione prevalentemente liquida e in generale eccessive restrizioni possono compromettere la salute. Se ben impostata, tuttavia, una dieta detox può rivelarsi davvero efficace.

Adottare uno schema alimentare salutare aiuta l’organismo a depurarsi: in quest’ottica, bisogna integrare principalmente quei cibi che favoriscono la digestione, che migliorano il transito intestinale e che supportano la funzione epatica. Via libera dunque ad alimenti poveri di grassi e di proteine, quelli ricchi di fibre e quelli contenenti molecole epatoprotettive (come i carciofi e i cardi mariani). Inoltre, è importante bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, eliminando – o quantomeno riducendo notevolmente – il consumo di bevande gassate e di alcol.

Caffellatte, un toccasana contro l’infiammazione

L’importanza di un’abbondante colazione mattutina è ormai ben consolidata nella letteratura scientifica (e anche nelle abitudini degli italiani), ma un nuovo studio fa luce in particolare sui benefici di quello che è un piacevole “peccato di gola”: il caffellatte. I ricercatori dell’Università di Copenaghen hanno scoperto che il mix di caffè e latte, alla base di un delizioso cappuccino, crea un’interessante combinazione di proteine e sostanze antiossidanti, in grado di rafforzare il sistema immunitario e di combattere l’infiammazione.

Nella ricerca, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, si evidenzia principalmente il ruolo dei polifenoli (contenuti nei chicchi di caffè) in combinazione con particolari aminoacidi che costituiscono le proteine (di cui il latte è ricco). Le cellule immunitarie trattate con questo prezioso mix hanno dimostrato un’efficacia doppia nel contrastare gli stati infiammatori, rispetto a quelle che avevano ricevuto solamente i polifenoli. Insomma, se questi primi risultati dovessero trovare conferma, avremmo nel caffellatte molto più che una bevanda dal gusto ricco.

I mille benefici dei polifenoli

A proposito di polifenoli, anche se non in combinazione con gli aminoacidi sono sostanze preziosissime. Contenuti in molti alimenti vegetali, sono importanti alleati per la nostra salute. Particolarmente note sono le loro proprietà antiossidanti: si comportano come “spazzini”, neutralizzando i radicali liberi e contrastando i loro effetti negativi, che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiache, diabete e alcune forme di cancro. Per questo motivo dovremmo fare attenzione ad inserire nella nostra dieta alimenti che ne siano ricchi.

Nella categoria dei polifenoli rientrano tantissime sostanze bioattive come i flavanoli, gli isoflavoni e le antocianine. Ciascuna di esse è presente in particolari cibi, tutti di origine vegetale. I flavanoli, ad esempio, sono contenuti in alcuni tipi di frutta come la mela e l’uva nera, ma anche nel tè, nella cioccolata e nel vino. La soia è invece ricca di isoflavoni, mentre le antocianine, responsabili del colore rosso o violaceo, sono presenti nei frutti di bosco, nelle melanzane, nelle ciliegie e nelle fragole.