La dieta della luna, lo dice il nome stesso, segue le fasi lunari e inizia, con la luna nuova, con il digiuno. Sarebbe un approccio “detox”, che prevede una fase di digiuno, in cui si possono assumere solo liquidi. Nello specifico, il digiuno si comincia quando inizia la fase lunare e continua per 24 ore. Durante questo periodo niente cibi solidi, ma solo liquidi, come frullati o centrifughe.
Si può cominciare la fase depurativa con l’arrivo della luna nuova, ma anche del primo quarto di luna oppure dell’ultimo quarto, consultando con attenzione un calendario lunare.
Secondo i fantasiosi ideatori di questa dieta, sarebbe proprio la luna, o meglio le fasi lunari, a influenzare la perdita del peso grazie all’acqua contenuta nell’organismo.
Ma è fantasia o realtà?
Indice
Cos’è e come funziona la dieta della luna
Durante le 24 ore di digiuno che coincidono con la luna piena è fondamentale bere molta acqua, insieme a succhi di frutta naturali, senza zuccheri aggiunti e centrifughe di verdura. Nella fase di luna calante invece si segue uno schema alimentare ipocalorico, mentre con l’arrivo della Luna nuova occorre bere solo tè verde e infusi o tisane. Infine, durante la luna crescente è necessario bandire i dolci e non mangiare dopo le 18.
È facile intuire che si tratta di un approccio dietetico detox non scientificamente riconosciuto o basato su evidenze. Chi l’ha pensato, sostiene che la luna e le sue fasi possono influenzare il peso corporeo o il processo di perdita di peso, senza alcun supporto della scienza o da parte di esperti della nutrizione.
Sin dai tempi antichi si credeva che la luna potesse esercitare un’influenza su diversi aspetti della vita: dal raccolto nei campi alla crescita dei capelli, dal flusso delle maree al ciclo mestruale femminile. Può influenzare perfino l’umore di alcune persone. Nasce da qui, infatti, l’espressione “sei lunatico”. È tipo di dieta seguito in molte religioni, come l’induismo. Del resto la pratica del digiuno è molto antica e praticata dalle medicine tradizionali.
Nutrirsi solo di liquidi per alcuni giorni, consentirebbe di eliminare le tossine e rigenerare il fegato e l’organismo, poiché il nostro corpo è costituito per più del 70% di acqua.
Quindi, la luna attirerebbe tutti i liquidi in eccesso nell’organismo, favorendone l’eliminazione.
Per seguirla è necessario avere a portata di mano un calendario che riporti le diverse fasi lunari durante l’arco dell’anno. Questo perché la dieta si comincia all’inizio della fase lunare scelta, rispettando l’ora del cambio lunare, che è il momento in cui cambia il campo magnetico delle fasi lunari sulla Terra. Durante questo periodo, bisogna evitare completamente il cibo solido per 24 ore.
Durante la dieta ci si può dedicare alle consuete attività quotidiane senza difficoltà, tuttavia sarebbe l’ideale restare una giornata a riposo per facilitare il digiuno. Dopo il digiuno di uno o tre giorni, invece, è preferibile ricominciare gradatamente a mangiare cibi solidi che devono essere leggeri e di facile digestione, onde evitare shock fisiologici.
I nutrizionisti che approvano il digiuno indicano che una dieta liquida non può essere seguita per più di una volta al mese, perché una mancanza prolungata di proteine e carboidrati può avere gravi ripercussioni sulla salute.
In sintesi quindi per seguire la dieta lunare occorre:
- Ridurre le dimensioni delle porzioni ed evitare di mangiare cibi solidi dopo le 18:00 nella fase di luna crescente.
- Bere molta acqua per migliorare e accelerare il processo.
- Aggiungere succhi di frutta freschi, ma senza bevande gassate o zuccherate.
- Evitare alcol, latte e latticini per l’intero periodo.
Cosa si mangia?
La dieta della luna o delle fasi lunari prevede principalmente il consumo di liquidi, compresi centrifugati, frullati, succhi di frutta, brodo di verdura, tisane e acqua. Il digiuno dai cibi solidi per un solo giorno (o tre giorni, se si sceglie la versione più lunga) ha un suo obiettivo: far riposare l’apparato digerente e di aiutare fegato, reni e intestino a eliminare le sostanze tossiche accumulate. Durante questo periodo, sono assolutamente vietati alcol e latte.
La fase di luna piena è il momento del rinnovamento cellulare, mentre durante la luna calante si punta agli effetti di depurazione e disintossicazione, anche inserendo una leggera attività fisica. Per rafforzare l’effetto drenante del digiuno, oltre all’acqua, si possono bere tisane depurative, come quelle al finocchio, al carciofo, al tarassaco o del tè verde. È importante però che l’acqua sia a basso contenuto di sodio.
Come funziona nel concreto?
- risveglio: si beve un bicchiere d’acqua con il succo di mezzo limone
- metà mattina: come spuntino, una spremuta non zuccherata di due pompelmi
- pranzo: si può scegliere tra una tazza di tisana o il tè
- cena: si può optare per una spremuta non zuccherata con un limone e un’arancia.
Potenziali benefici
Sempre secondo chi l’ha ideata, è un regime dimagrante con diversi vantaggi. Per prima cosa aiuta a depurare l’apparato gastro-intestinale e il fegato, eliminando le tossine in eccesso. Disintossica e rigenera l’organismo e contrasta la cellulite e la ritenzione idrica.
Inoltre, poiché prevede una drastica riduzione di nutrienti come proteine, grassi e carboidrati, di sicuro consente di dimagrire ma non è adatta a tutti, soprattutto per chi soffre di pressione bassa o diabete.
La dieta poi fa perdere dai 2 ai 4 kg e dura uno o tre giorni.
Insomma, i presunti vantaggi di questo approccio sarebbero:
- perdere peso
- migliorare la digestione
- disintossicarsi
- più energia e miglioramento dell’umore.
Ma siamo sicuri che si tratta di un vero dimagrimento? In realtà no, poiché ciò che si perde inizialmente sono liquidi e massa muscolare, non grasso. Pertanto, il peso perso si riprende in un batter d’occhio appena si ricomincia a mangiare normalmente.
Questo tipo di approccio alimentare è ideale se ci si sente in connessione con la luna a livello spirituale, oppure per chi sente la necessità di disintossicarsi con un digiuno.
Controindicazioni
Iniziamo subito con il dire che si sta parlando di pseudoscienza o di religione. Non ci sono prove scientifiche dell’influenza delle fasi lunari sull’attività dell’organismo, così come non esistono cibi o bevande detox. Il digiuno o semi digiuno è previsto da diverse diete e da diversi esperti della nutrizione ma sempre sotto stretto monitoraggio medico e in determinate condizioni.
Le controindicazioni per questa dieta non sono poche. Innanzitutto espone a rischio di carenze nutrizionali soprattutto se il digiuno è prolungato. Non educa a una sana alimentazione ma propone un modello alimentare che potrebbe predisporre alcune persone a una relazione malsana con il cibo.
Se proprio si vuole tentare questa dieta, è importante avvicinarsi al digiuno lunare con una mentalità equilibrata e farsi aiutare da un nutrizionista.
Riducendo drasticamente l’apporto di nutrienti si creano degli squilibri nel corpo, inoltre, è una dieta da escludere per tutta una fascia di persone, come le donne in gravidanza o che allattano, i bambini, gli adolescenti e gli anziani. In pratica, la possono seguire solo gli adulti che godono di buona salute e per poco tempo.
Lo sbilanciamento che determina, oltre che a livello nutrizionale, incide anche nel metabolismo, perché portare un organismo ad assumere cosi poche calorie, lo porterà di conseguenza ad adattarsi e a bruciarne sempre meno, con un adattamento al deficit calorico che può portare a un blocco metabolico. Che vuol dire? Che poi non si perderà più peso ma si rimarrà stabile e si avranno solo squilibri nutrizionali.
Quindi, evitare il fai da te e rivolgersi a un nutrizionista o al proprio medico prima di seguire questa dieta, soprattutto se non si è in perfetto stato di salute, si soffre di qualche disturbo o si segue una terapia farmacologica.
Ripetiamo poi la controindicazione più importante, cioè la totale mancanza di prove scientifiche. La dieta della luna, infatti, si basa su credenze tradizionali e aneddoti. La ricerca scientifica disponibile a supporto della sua efficacia è praticamente nulla.
In quella che è definita letteratura scientifica, c’è un solo riferimento del 1995, un articolo pubblicato su Physiology & Behavior che esaminò le variazioni lunari nell’assunzione di nutrienti e nei modelli alimentari umani, rianalizzando dati precedentemente raccolti su un campione di 694 adulti che mantennero un diario alimentare di 7 giorni di tutto ciò che mangiavano, soprattutto in relazione all’alcool. I dati ricavati però non sono scientificamente significativi.
Scienza e digiuno
Secondo il dottor Valter Longo, l’ideatore della dieta della longevità, il digiuno presenta una vasta gamma di benefici per la salute. Saltare il pasto, anche per brevi periodi di tempo, stimola dei benefici a lungo termine. Altri studi dimostrano che quando si mangia, i livelli insulinici salgono e l’organismo è bloccato nella modalità di accumulo dei grassi. Solo dopo alcune ore di digiuno, l’organismo smette di accumulare grasso e attiva i meccanismi per smaltire il tessuto adiposo. Ciò vuol dire che la restrizione calorica offrirebbe diversi vantaggi per la salute e aiuterebbe a perdere peso. Non solo, il digiuno migliorerebbe l’umore e proteggere il cervello dal declino cognitivo.
Tuttavia non tutti i ricercatori sono d’accordo nel valutare il digiuno funzionale al benessere e alla salute.
Secondo il nostro esperto, il dott. Biagio Flavietti, nutrizionista e farmacista, il digiuno intermittente in fondo appartiene alla tradizione contadina che si basava su una scansione molto diversa della giornata rispetto a oggi. Era previsto un pasto abbondante la mattina e uno molto più leggero nel pomeriggio, quando finiva il lavoro ai campi. Ciò vuol dire anticipare l’orario della cena di qualche ora. Quindi, quando andavano a dormire (molto più presto di noi), si aveva un ciclo notturno di digiuno che durava molto più del nostro.
Partendo da quest’abitudine e necessità del mondo contadino, è nato il digiuno intermittente ma che ha senso solo se eseguito all’interno di una schema alimentare preciso.
Per creare una nuova abitudine cui il corpo si deve adattare, tale consuetudine deve però prevedere tutti i nutrienti nei pasti quotidiani. In questo modo allora è salutare, perché promuove un rinnovamento delle cellule a livello della mucosa gastrica e può avere dei vantaggi secondo recenti studi. Spesso però è utilizzato in modo sbagliato o in modo arbitrario. In questo caso non ha nessun senso logico e non presenta vantaggi.
Fonti bibliografiche
- Intermittent Fasting and Metabolic Health, Nutrients
- Nutrition, longevity and disease: From molecular mechanisms to interventions, Cell.
- Lunar rhythms of the meal and alcohol intake of humans, Physiology & Behavior