Dieta con semi di annatto, dalle proprietà antimicrobiche

Ricchi di antiossidanti, i semi di annatto sono un ottimo rimedio per molti problemi di salute

L’annatto è conosciuto per i suoi molteplici usi: si estrae dai semi della pianta di achiote e trova ampio impiego in cucina, sia come spezia che sotto forma di colorante alimentare naturale. In antichità veniva utilizzato molto come cosmetico per la tradizionale pittura del viso di alcune popolazioni indigene e come rimedio naturale per vari disturbi.

Questi piccoli semi a forma di cuore sono di un caratteristico colore rosso, il quale deriva dall’abbondante presenza di carotenoidi – pigmenti di cui sono ricchi alimenti quali carote e pomodori. Il loro sapore dolce e leggermente pepato li rende ideali per dare un tocco in più a molti piatti: la spezia prodotta a partire dai semi di annatto viene infatti utilizzata come condimento.

Come già accennato, l’annatto è un’ottima fonte di carotenoidi e di altri importanti antiossidanti quali i flavonoidi e i tocotrienoli. La loro azione contro i radicali liberi e lo stress ossidativo è ormai nota: come evidenziato da numerosi studi, queste sostanze possono prevenire l’insorgenza di malattie croniche come problemi cardiaci, diabete e alcune forme tumorali. Hanno inoltre un ruolo fondamentale nel proteggere la vista, dal momento che riducono il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile (principale causa di cecità tra gli anziani).

Gli antiossidanti contenuti nei semi di annatto potrebbero rappresentare un ottimo alleato nella lotta contro il cancro. Diversi trial clinici, tra cui quello pubblicato sul Journal of Nutritional Science and Vitaminology, hanno evidenziato la loro efficacia nel sopprimere la crescita delle cellule tumorali e nell’indurre l’apoptosi, con particolare riguardo al cancro della prostata, del pancreas, del fegato e della pelle. Naturalmente sono necessari ulteriori studi sull’uomo prima di poter confermare l’azione antitumorale dell’annatto, ma i primi risultati sono promettenti.

Gli estratti di questi semi hanno inoltre efficacia antimicrobica: alcune ricerche hanno evidenziato come possano inibire la crescita di numerosi batteri, tra cui lo Stafilococco aureo e l’Escherichia coli. Sia come colorante che sotto forma di polvere, l’annatto potrebbe avere un futuro nell’ambito della conservazione degli alimenti. Infine, è in studio la sua azione antinfiammatoria – in alcuni casi questa sostanza si è rivelata utile nel ridurre i marker d’infiammazione nell’organismo.

L’annatto è sconsigliato in chi soffre di sindrome del colon irritabile, dal momento che può scatenare i suoi sintomi. È inoltre controindicato in gravidanza e in allattamento, perché non ci sono sufficienti prove della sua sicurezza. Il suo consumo potrebbe provocare una reazione allergica con manifestazione sintomatica tipica (prurito, gonfiore, mal di stomaco e pressione bassa). Consultate sempre il vostro medico per saperne di più, e interrompete immediatamente l’assunzione in caso di comparsa di effetti indesiderati.