Tutti sappiamo quanto sia importante tutelare la salute del cuore, ma cosa dovremmo fare di preciso? La prima cosa è misurare costantemente la pressione arteriosa del sangue, ovvero la forza che viene esercitata dal sangue sulle pareti arteriose per effetto delle contrazioni del cuore.
Tuttavia, a volte, possono essere rilevati in modo costante valori più alti rispetto a quelli considerati “nella norma” e questo indica la presenza di pressione alta, ovvero di ipertensione. Questa condizione, quasi sempre “silente” per via dell’assenza di sintomi evidenti, con il trascorrere del tempo può però mettere a rischio la buona salute del cuore.
Insieme alla Dottoressa Federica Vigliani Boglioni, Medico Chirurgo, Cardiologo, vediamo quando si considera la pressione alta e quali rimedi adottare.
Quando si considera la pressione alta
«Secondo le ultime Linee Guida della Società Europea di Cardiologia del 2018, l'ipertensione è considerata tale con valori sistolici in ambulatorio ≥ 140 mmHg e/o valori di diastolica ≥ 90 mmHg. Questo è il risultato di studi clinici in cui si è dimostrato che il trattamento dei pazienti con tali limiti di valori è benefico. Si tratta di valori validi per i giovani, per le persone di mezza età, per gli anziani, ma non lo è invece per i bambini e i teenager ove si usano scale diverse».
Diagnosi
«Sottolineo che, ai fini della diagnosi, viene presa in considerazione la pressione arteriosa misurata in ambulatorio. Se misurata invece a casa o con altri metodi, i parametri cambiano.
Preciso inoltre che stessi valori di pressione assumono un significato diverso in base alla persona e alla sua storia clinica. La decisione quindi di trattare la patologia in un modo piuttosto che in un altro, dipende sempre dalla valutazione del rischio cardiovascolare globale. Quest’ultimo, a parità di età, può essere infatti molto diverso in soggetti che presentano altri fattori di rischio (ad esempio il fumo e il colesterolo elevato)», spiega la dottoressa.
La pressione arteriosa viene misurata attraverso lo sfigomomanometro, un apparecchio adibito proprio a questo scopo. La diagnosi di ipertensione può essere poi completata con ulteriori esami che il medico può ritenere utili, come quelli per rilevare l’eventuale presenza di altri fattori di rischio, ad esempio il colesterolo alto.
Sintomi e conseguenze
«La manifestazione clinica può essere molto variabile. Spesso i soggetti sono del tutto asintomatici, quindi non sanno di essere ipertesi: ecco perché è fondamentale misurare la pressione. Nelle forme moderate e severe le manifestazioni comprendono:
- cefalea non particolarmente dolorosa, ma che procura una sensazione di pesantezza alla testa;
- sensazione di ottundimento;
- dolore al petto;
- mancanza di fiato;
- sensazione di batticuore.
Le emergenze ipertensive invece, si manifestano con valori molto alti di pressione e provocano complicanze encefaliche o cardiache o vascolari anche gravi», continua l’esperta.
«Come abbiamo visto, spesso l’organismo non invia segnali della presenza dell’ipertensione. Bisogna quindi essere innanzitutto consapevoli di questo, come anche che l’età o la predisposizione genetica rappresentano dei fattori di rischio di ipertensione essenziale. Dunque, anche se non ci sono dei disturbi, è bene fare delle misurazioni periodiche dei valori pressori.
A maggior ragione poi, se dovessero comparire i sintomi descritti sopra, la prima valutazione da fare è quella dei parametri emodinamici (pressione e frequenza cardiaca).
Ci sono inoltre delle forme rare di ipertensione arteriosa secondaria dovute ad altre malattie, ad esempio le malattie della tiroide o del surrene che si manifestano con altri segnali, rendendo a volte il quadro clinico complicato».
Cosa fare per abbassarla
«Nel momento in cui c’è una diagnosi di ipertensione, si procede con la valutazione degli altri fattori di rischio e del rischio cardiovascolare globale, con dei calcolatori dedicati. Successivamente, a seconda del rischio globale si decide l’iter terapeutico. Il primo passaggio poi è il cambiamento dello stile di vita laddove ci siano delle criticità (alimentazione, sovrappeso, fumo, scarsa attività fisica, abitudini voluttuarie), a cui segue una terapia farmacologica che deve essere ragionata e appropriata alle caratteristiche del paziente.
Ci sono numerosi farmaci efficaci, ma questi cambiano in base alla situazione del paziente e all’età (ad esempio una persona anziana, una giovane, una donna in gravidanza). Da evitare assolutamente è il fai da te o l’assunzione di un farmaco piuttosto che un altro perché un familiare già lo utilizza con buoni risultati. Una valutazione attenta sia strumentale che ematochimica del paziente, è imprescindibile per evitare brutte sorprese con l’inizio della terapia.
Rimarco inoltre l’assoluta importanza di una moderata attività fisica aerobica settimanale. La classica lunga passeggiata a passo svelto, se fatta regolarmente, è spesso più efficace di molte terapie», precisa la dottoressa Boglioni.
Cosa mangiare
«Consiglio sempre di seguire una corretta alimentazione. Le regole sono quelle che tutti conosciamo:
- ridurre l'apporto di carboidrati complessi e zuccheri semplici;
- evitare fritti e grassi saturi;
- evitare bibite zuccherate e dolciumi in genere;
- ridurre il più possibile cibi precotti e confezionati, ricchi di conservanti. A questo fine è utile controllare sempre le etichette con i valori nutrizionali riportati sul retro delle confezioni e verificare il contenuto di sodio, zuccheri, grassi saturi, conservanti.
Ci sono poi delle sostanze specifiche, come la liquirizia, che possono far aumentare i valori pressori se assunte in notevole quantità.
Un’alimentazione scorretta - che comprende un’assunzione importante di cibi industriali, carboidrati raffinati - e non bilanciata nelle sue componenti, incide sulla salute del cuore. I soggetti ipertesi spesso sono anche in sovrappeso/obesi, e questo connubio è quello che poi porta il soggetto a sviluppare le principali complicanze cardiovascolari di questa patologia: l'ictus e l'infarto cardiaco», conclude l’esperta.
In generale quindi, è bene tenere sotto controllo la salute del cuore seguendo uno stile di vita sano e soprattutto, misurando la pressione arteriosa del sangue.