Cuore: anatomia, fisiologia e come mantenerlo in salute

Uno stile di vita sano, a base di alimentazione varia ed equilibrata e attività fisica, può aiutarti a migliorare e mantenere la salute del cuore. Scopri i consigli da seguire

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Il cuore, l’organo attraverso il quale passano tutte le nostre emozioni è anche il motore pulsante della vita. La sua attività può essere paragonata a quella di una “pompa” che, senza mai arrestarsi, distribuisce ossigeno agli organi e ai tessuti e riceve anidride carbonica che poi invia ai polmoni. Tutto questo attraverso il sangue.

Con i suoi 5 litri circa di sangue al minuto, pompati quando il corpo non è in attività, il cuore opera in modo quasi impercettibile e senza mai fermarsi. Tuttavia, proprio come ogni singola parte dell’organismo, ha bisogno di essere protetto e monitorato perché possa godere di buona salute. Senza infatti le dovute precauzioni, a carico di questo organo possono svilupparsi condizioni in grado di metterne a rischio il benessere.

Anatomia del cuore

Il cuore presenta una struttura piuttosto complessa. Si tratta di un organo cavo e le sue dimensioni sono all’incirca quelle di un pugno chiuso di un uomo. È posizionato in modo leggermente inclinato a sinistra tra i due polmoni ed è circondato dal sacco pericardico (lo strato esterno del pepicardio). È poi composto da diversi strati di tessuto:

  • l’epicardio (lo strato più esterno);
  • il miocardio (lo strato intermedio);
  • l’endocardio (lo strato interno).

Il cuore è formato da un atrio destro e uno sinistro (cavità superiori), oltre che da un ventricolo destro e uno sinistro (cavità inferiori). I due atri ricevono il sangue dalle vene, mentre i due ventricoli pompano il sangue fuori dal cuore. Ci sono poi quattro valvole che fanno scorrere il sangue nella direzione corretta:

  • due valvole atrioventricolari, che permettono lo scorrere del sangue solo dall’atrio al ventricolo sottostante. La valvola di sinistra prende il nome di bicuspide, mentre quella di destra è definita tricuspide;
  • due valvole semilunari, ovvero quella aortica che fa passare il sangue dal ventricolo sinistro all’aorta e quella polmonare che consente il passaggio del sangue dal ventricolo destro all’arteria polmonare.

Fisiologia del cuore

Il cuore funziona come una pompa e questo gli permette di portare il sangue ricco di ossigeno (sangue arterioso) in tutte le parti del corpo, così da assicurare loro il nutrimento necessario. Il sangue carico di anidride carbonica torna poi al cuore, dove viene inviato verso i polmoni per “ossigenarsi”. Tutto questo è possibile grazie al rilassamento e alla contrazione continua di atri e ventricoli.

In un normale battito cardiaco i due atri si contraggono contemporaneamente, mentre i due ventricoli si rilassano. Quando questi ultimi si contraggono, i due atri si rilassano. La sistole è la fase di contrazione, mentre la diastole è la fase di rilassamento. Un battito cardiaco completo comprende la sistole e la diastole di entrambi gli atri e la sistole e la diastole di entrambi i ventricoli.

Principali malattie cardiovascolari

Come anticipato, il cuore e/o i vasi sanguigni possono essere interessati da diverse malattie, molto frequenti nella popolazione e in aumento con l’avanzare dell’età. Queste si suddividono in due macro-aeree:

  • le patologie congenite, ovvero quello che sono presenti fin dal momento della nascita;
  • le patologie acquisite, cioè che si sviluppano nel corso della vita.

Tra le principali malattie cardiovascolari rientrano:

  • quelle ischemiche cardiache, come l’angina pectoris e l’infarto del miocardio;
  • quelle cerebrovascolari, come l’ictus emorragico ed ischemico.

Entrambe le tipologie di malattie rappresentano, insieme al diabete, alle patologie croniche respiratorie, ai tumori, la prima causa di morbosità, invalidità e mortalità a livello globale, nonché una questione di grande rilevanza di sanità pubblica. Non fa eccezione l’Italia, dove le prime 3 cause di morte sono rispettivamente: le malattie ischemiche del cuore, le altre malattie del cuore e le malattie cerebrovascolari, anche se negli ultimi anni l’incidenza di queste patologie sta calando grazie alla prevenzione. Tuttavia, lo stile di vita come anche l’invecchiamento fisiologico, sono fattori che favoriscono un aumento di cronicità cardiovascolare.

Stando all’analisi dei tassi di mortalità per malattie ischemiche del cuore, negli uomini la mortalità emerge tra i 40 e i 50 anni per poi aumentare successivamente; nelle donne invece, inizia a partire dai 60 anni per poi crescere superati i 70. Dunque, nelle donne, le patologie cardiovascolari si presentano in media 10 anni più tardi, grazie anche alla protezione ormonale che perdura fino all’arrivo della menopausa.

Cosa fare per mantenere il cuore in salute?

La buona salute del cuore dipende dall’adozione (o meno) di uno stile di vita sano. Oggi, la grande varietà di prodotti alimentari disponibili in commercio può portare a lasciarsi andare a tentazioni, sì golose, ma anche poco salutari. E questo vale non solo per il cuore, ma anche per l’organismo in generale.

In più, si tende a condurre una vita sedentaria, che comporta poco movimento e, di conseguenza, minori possibilità di smaltire gli eccessi calorici. Da qui allo sviluppo di malattie cardiovascolari, il passo è breve. Anche per questo, gli esperti concordano nell’affermare che uno stile di vita basato su sregolatezze alimentari e su una ridotta attività sportiva ha un impatto negativo sulla salute del cuore.

Difatti, ad influenzare l’insorgenza di malattie cardiovascolari, ci sono fattori (non modificabili) tra cui:

  • genere;
  • familiarità;
  • età.

Tuttavia ce ne sono altri (modificabili), come appunto le abitudini seguite, che dipendono solo da noi. A questi ne vanno aggiunti altri tra cui:

Il primo passo da fare per migliorare e mantenere la salute del cuore, è quindi modificare il proprio stile di vita.

Ecco alcuni consigli pratici, suggeriti dagli esperti della World Heart Federation:

  • fare 30 minuti di attività fisica moderata per 5 giorni alla settimana. Oltre a contribuire alla prevenzione di infarto ed ictus, l’attività fisica è anche un ottimo modo per allontanare lo stress e mantenere il peso forma. Per aumentare i livelli di movimento quotidiano, è sufficiente scegliere di utilizzare le scale invece dell’ascensore o fare a piedi una parte del tragitto per andare al lavoro o per tornare a casa. Per quanto riguarda la pratica sportiva (che rappresenta solamente un aspetto del concetto più ampio di “attività fisica”, con cui si intende – come specificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità –  “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo” e che pertanto comprende anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici), bisogna invece tener conto di fattori individuali quali il livello di fitness e l’età. Infatti, l’esercizio fisico non dovrebbe mai prevedere stress, che potrebbe avere a sua volta ripercussioni negative sulla funzionalità cardiaca. Meglio quindi procedere gradualmente, soprattutto se si è stati fermi per diverso tempo. Come fare? Il consiglio è innanzitutto di ascoltare il proprio corpo e in secondo luogo, di farsi seguire da un istruttore fitness qualificato, che potrà indicare le attività più consone da praticare; oppure, in presenza di condizioni specifiche, è utile il consulto di un fisiatra o di un fisioterapista;
  • fare un controllo costante della pressione arteriosa e monitorare i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Se alti, possono infatti rappresentare un rischio per lo sviluppo di malattie cardiache;
  • evitare di fumare e tenersi lontani dagli ambienti pieni di fumo. Anche l’esposizione al fumo passivo, infatti, aumenta il rischio di infarto;
  • mantenere il peso forma ideale. Per monitorarlo, può essere d’aiuto calcolare il proprio BMI (Indice di Massa Corporea), che si ottiene dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per l’altezza al quadrato (in metri). Non è necessario pesarsi ogni giorno, ma in media una volta al mese;
  • mangiare in modo sano ed equilibrato. L’alimentazione deve prevedere un’ampia varietà di frutta e verdura di stagione (almeno 5 porzioni al giorno), come anche cereali, frutta secca e cibi con un basso contenuto di grassi saturi. Attenzione ai cibi preconfezionati che spesso prevedono l’aggiunta di sale e zuccheri e a non dimenticarsi di bere almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno;
  • gestire lo stress. Quest’ultimo, soprattutto nelle donne, può causare il restringimento delle arterie con conseguenze aumento del rischio di sviluppo di malattie cardiache;
  • ridurre l’assunzione di alcol;
  • assumere i farmaci prescritti dal proprio medico, se si è già affetti da malattie cardiovascolari.

Cibi che fanno bene al cuore

Il segreto per avere un cuore sano, è prestare innanzitutto attenzione ai cibi che portiamo in tavolaFrutta e verdura ad esempio, sono un vero concentrato di vitamine, antiossidanti e nutrienti, utili per il buon funzionamento del cuore. Senza contare il loro potere altamente saziante.

Tra gli altri cibi da inserire all’interno del proprio regime alimentare e che hanno la funzione di proteggere il cuore ci sono:

  • frutta secca;
  • olio extravergine di oliva;
  • legumi;
  • pesce azzurro (ha un alto contenuto di acidi grassi omega 3);
  • cioccolato fondente al 75%.

Per quanto riguarda il tipo di cottura, sono da prediligere quelle a vapore, al cartoccio, alla griglia o al forno, in base all’alimento da cuocere. Attenzione anche ai condimenti, che devono essere il più possibile semplici. Per insaporire le pietanze, via libera a un filo d’olio di oliva o alle spezie, dopo essersi assicurati di non esserne allergici.

L’ideale è consumare le giuste quantità di cibo in modo vario, prediligendo ad esempio le proteine vegetali a quelli animali e riducendo il consumo di grassi e carboidrati.

Per chi invece è reduce da una malattia cardiaca o chi è in sovrappeso o soffre di obesità, il consiglio è di impostare insieme allo specialista di riferimento una dieta adatta alle proprie necessità, che assicuri il giusto apporto di nutrienti.

Quali sono gli alimenti che fanno male al cuore

Ci sono cibi che, soprattutto se consumati con grande frequenza, possono minare la buona salute del nostro cuore. Ad esempio:

  • insaccati;
  • grassi di origine animale (burro, panna);
  • carni rosse;
  • cibi grassi o molto elaborati;
  • fritture;
  • alcolici/superalcolici;
  • bevande zuccherate.

Attenzione anche al consumo di sale, che deve essere il più parsimonioso possibile. Di conseguenza, meglio ridurre gli alimenti che ne contengono buone quantità, come il pane o in generale i prodotti da forno.

In definitiva, per migliorare e mantenere la salute del cuore, è indispensabile abbinare a un regime alimentare equilibrato, anche una buona dose di sport. In casi specifici, meglio farsi indicare da uno specialista una dieta ad hoc che tenga conto anche delle quantità. Inoltre, è bene monitorare la salute del cuore con controlli periodici dal cardiologo, in particolare in presenza di fattori di rischio come ad esempio obesità, familiarità, fumo, livelli alti di colesterolo e trigliceridi, ipertensione arteriosa.

 

Fonti bibliografiche