Pillola anticoncezionale: come funziona, quale scegliere ed effetti collaterali

Come funziona e quali sono gli effetti collaterali della pillola anticoncezionale? A questa e ad altre domande risponde l’esperta

Foto di Antonella Lobraico

Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

La sfera riproduttiva e quella della sessualità costituiscono un universo così frastagliato e ricco di sfaccettature da attirare tanta curiosità, ma anche numerose domande e dubbi. E la pillola anticoncezionale ne è parte integrante. Questo metodo contraccettivo pur essendo noto per la funzionalità appunto anticoncezionale, possiede allo stesso tempo vantaggi, ma anche effetti collaterali che è bene approfondire per un suo utilizzo consapevole.

Di grande nota è infatti anche la sua funzione terapeutica che però va valutata in base allo stato di salute generale della paziente. Essendo infatti a tutti gli effetti un farmaco, la pillola anticoncezionale deve essere prescritta dal ginecologo a seguito di attente anamnesi e se in linea con le aspettative e l’età della donna.

Abbiamo approfondito l’argomento con la dottoressa Elisabetta Colonese, Medico chirurgo, specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, terapia della Infertilità di Coppia.

Che cos’è

«È un metodo che previene le gravidanze e serve anche a controllare alcuni disturbi del ciclo mestruale come il ciclo irregolare, il ciclo abbondante oppure il dolore durante il ciclo. La pillola anticoncezionale può inoltre essere assunta per regolare l’equilibrio degli ormoni: questi a volte possono infatti essere squilibrati per un eccesso di ormoni maschili rispetto a quelli femminili».

Come sceglierla

«Dipende dalla paziente. Prima di prescrivere un qualsiasi tipo di anticoncezionale bisogna infatti valutare se la paziente è idonea o meno al tipo di contraccettivo che le proponiamo, ma dobbiamo anche capire se accetta quel tipo di contraccettivo. Quindi bisogna valutare se ci sono delle controindicazioni assolute o relative legate ad esempio alla pillola anticoncezionale.

Questo perché ci sono donne che non possono assumere gli estrogeni presenti nella pillola estroprogestinica come le pazienti obese, quelle che hanno patologie importanti della coagulazione, donne che hanno la cefalea con aura, donne epilettiche. In questi casi è necessario trovare altre soluzioni. Per le altre, invece, bisogna valutare se sono in salute, se non hanno fattori di rischio diversi, se non hanno problemi di pressione alta. In base alle condizioni della paziente si sceglierà quindi un contraccettivo in linea con la sua età e le sue aspettative. Qualora lo scopo sia solo contraccettivo invece, si prediligeranno quando possibile, pillole a basso dosaggio estrogenico».

Se invece la paziente necessita di una vera e propria terapia, come nel caso di una terapia ormonale o anche in presenza della sindrome dell’ovaio policistico, si sceglieranno delle pillole con un dosaggio un po’ più alto dell’estrogeno. Tutto questo viene valutato in corso di visita e di ecografia transvaginale.

Quali sono i vantaggi

«La pillola anticoncezionale previene le gravidanze indesiderate, controlla bene il ciclo, diminuisce (quasi annullando) la dismenorrea – cioè i dolori durante la mestruazione -, libera l’attività fisica della donna. Inoltre, la rende consapevole della sua fertilità e della sua sessualità, perché decide quando vuole diventare mamma».

La pillola anticoncezionale dunque, ha in sostanza il vantaggio di non avere grossi effetti collaterali.

Quali effetti collaterali può avere

«Generalmente gli effetti collaterali della pillola anticoncezionale sono molto blandi, ma dipende da persona a persona, perché come dico spesso alle mie pazienti la pillola è come un tubino: tecnicamente sta bene a tutti, ma potrebbe stare meno bene a qualcuno.

Gli effetti collaterali più comuni sono spotting (perdita di sangue tra un ciclo all’altro che può anche durare fino a 3 mesi dall’inizio dell’assunzione della pillola), cefalea, ritenzione idrica. Tutto questo si tiene a bada con una buona informazione nel momento in cui diamo la pillola alla paziente. Dunque le spiegheremo che dovrà fare più attività fisica, mangiare sano prediligendo le proteine vegetali, limitare il sale e il cibo spazzatura, bere almeno due litri di acqua al giorno. Io inoltre, associo quasi sempre un drenante».

L’assunzione della pillola anticoncezionale richiede quindi qualche accorgimento in più da parte di chi la assume, soprattutto in termini di stile di vita. Al bando dunque confort food, cibi già pronti e ricchi di sale e zuccheri aggiunti che potrebbero far salire l’ago della bilancia.

Fa ingrassare?

«Non è la pillola che fa ingrassare perché non fa aumentare il grasso, tuttavia in alcune pazienti può incrementare la quota d’acqua nel corpo, quindi la ritenzione idrica».

La ritenzione idrica può essere contrastata seguendo uno stile di vita sano e una buona alimentazione, effettuando di tanto in tanto dei massaggi linfodrenanti e assumendo se necessario un drenante. In questo modo la pillola può diventare una sorta di incentivo a vivere sano.

Quando è bene smetterla?

«Quando la donna desidera un bambino, se ci sono effetti collaterali o se si vuole cambiare metodo anticoncezionale».

Si può iniziare anche avanti con l’età?

«Generalmente si assume la pillola anticoncezionale fino ai 45 anni circa. In seguito bisogna valutare perché prenderla, dal momento che dopo i 43 anni le possibilità della donna di restare incinta è inferiore in media al 3%. La valutazione è fondamentale perché possono comparire problematiche di natura cardiovascolare, o ci può essere un aumento della pressione sanguigna: tutte condizioni che non sono compatibili con l’assunzione della pillola» conclude l’esperta.

In generale quindi, la pillola anticoncezionale è un metodo contraccettivo che porta con sé vantaggi anche di natura terapeutica. Non sono però da escludere eventuali effetti collaterali che è bene monitorare. In caso di dubbi o se si notano manifestazioni diverse dal solito legate alla sua assunzione, il consiglio è di parlarne serenamente con il proprio ginecologo.