Dieta del cioccolato: cos’è, come funziona e quanto di dimagrisce

La dieta del cioccolato del Dottor Sorrentino consente di perdere peso senza soffrire e rinunciare a soddisfare il palato

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

La dieta del cioccolato ideata dal Dottor Sorrentino, medico dietologo, è un approccio alimentare perfetto per chi vuole perdere i chili di troppo senza rinunciare a qualche piccolo peccato di gola. È l’ideale per chi ama i dolci e non vuole rinunciarci, nemmeno se deve seguire una dieta ipocalorica per dimagrire.

Il cioccolato è un prodotto a base di pasta di cacao, zucchero e burro di cacao. Si parte dai semi di cacao, che sono tostati, sbucciati e macinati per produrre la pasta di cacao. Questa pasta è poi mescolata con zucchero e burro di cacao per creare la miscela di cioccolato. Ci sono diverse varietà di cioccolato, come quello fondente, al latte e il cioccolato bianco, che si differenziano per la quantità di pasta di cacao, zucchero e burro di cacao.

Si tratta di un cibo non solo buono, ma anche ricco di proprietà nutritive, in particolare antiossidanti e polifenoli. Ciò che conta è scegliere un cioccolato di qualità, con poco zucchero e un’alta percentuale di cacao.

Nella dieta è bene comunque rispettare le dosi indicate dal nutrizionista, senza esagerare, consumando sempre il cioccolato insieme ad altri alimenti, soprattutto durante i pasti in cui sono presenti le verdure, per non aumentare la glicemia e dare il giusto sprint alla giornata.

Parliamo di dieta del cioccolato con il Dott. Biagio Flavietti, farmacista e nutrizionista.

Dieta del cioccolato: come funziona e cosa mangiare

Risponde il nostro nutrizionista: «Normalmente le diete ipocaloriche classiche prevedono uno spuntino che va considerato sui 20 g di cioccolato fondente la sera. Questo perché il cioccolato fondente aiuta a riposare cioè stimola la produzione di una serie di neurotrasmettitori che facilitano l’addormentamento. In chi soffre di reflusso gastroesofageo, va però regolata poiché il cioccolato se assunto la sera prima di coricarsi può dare un’azione reflussogena. Nella dieta del Dottor Sorrentino il cioccolato è aumentato a 60-70 g giornalieri, distribuito durante il giorno, non solo la sera.

Questo cosa permette? Sicuramente una maggior soddisfazione per chi deve sostenere la dieta, perché vedere il cioccolato all’interno dello schema alimentare è rassicurante, ma è come se lo ingannasse un po’. D’altro canto a livello della creazione della dieta vera e propria, tutte le diete che contengono un alimento che viene dato come se fosse una “concessione”, se da una parte ti regalano qualcosa, dall’altra parte te la tolgono. Quindi, cosa succede? Che nel computo giornaliero delle calorie saranno fatti dei tagli per quanto riguarda sia i carboidrati, sia i grassi dai pasti principali e dagli spuntini in modo da quadrare con la quota calorica. La cioccolata poi è un cibo ad alta densità energetica e di alto apporto calorico. Pertanto, non è semplice inserirla all’interno delle diete in quantità superiori ai 20-30 g al massimo».

Secondo questo approccio alimentare, invece, la quantità massima di cioccolato che si può consumare al giorno è 70 g, divisi fra spuntini, pranzo e cena. A colazione il classico menù di una dieta ipocalorica, con un frutto di stagione, uno yogurt magro e una tazza di tè verde che aiuta il metabolismo dei grassi; in alternativa si può optare per una tazza di latte parzialmente scremato con caffè e fette biscottate integrali.

A pranzo, un pasto a base di carboidrati, riso o pasta integrale, associato alle verdure, condite con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. A cena, invece, via libera alle proteine con carne bianca, pesce oppure legumi e un contorno di ortaggi.

Ed ecco che arriva il momento preferito dai più golosi: gli spuntini, in cui è concesso un quadratino di cioccolato fondente, da consumare anche alla fine di ogni pasto, per ritrovare l’energia giusta per affrontare la giornata. Sarebbe preferibile non mangiare il cioccolato a stomaco vuoto oppure la sera tardi. Il motivo è che a metà pomeriggio o a metà mattina il metabolismo è più attivo e riuscirà a bruciare più in fretta le calorie.

Il cioccolato migliore per la dieta è il fondente, con il 70-80% di cacao, poiché è più ricco di sostanze antiossidanti e adatto per tornare in forma, sempre però abbinato a una dieta ipocalorica.

Quanto cioccolato mangiare per non ingrassare

La dieta del cioccolato per dimagrire del Dottor Sorrentino prevede non più di 70 g di cioccolato al giorno, ma come afferma il nostro esperto, il Dott. Flavietti, la quota calorica del cioccolato, che conta almeno 540 kcal per 100 g di prodotto, va comunque sottratta dai pasti previsti: «Lo stesso discorso può essere fatto quando all’interno di una dieta ipocalorica classica c’è il giorno in cui si possono mangiare i latticini che in genere si cerca sempre di evitarli, perché calorici e comunque facendo “tagli” ad altri cibi. È possibile pertanto che non ci sia soddisfazione a livello di sazietà perché si sta mangiando un cibo che occupa poco volume nello stomaco. Al contrario, ad esempio, di un’insalatona o un bel piatto di verdure che grazie alla fibra aumentano il senso di sazietà.

Tornando alla dieta del cioccolato, ovviamente si dovrà scegliere un cioccolato di buona qualità, con pochi zuccheri, quindi fondente al 70-80%. Si consiglia comunque di inserire queste porzioni di cioccolato all’interno dei pasti, in cui ci siano alimenti con un indice glicemico non troppo alto e delle porzioni di verdura che vanno ad ammortizzare i picchi glicemici dati dal cioccolato».

In realtà, non ci sono alimenti che da soli fanno prendere peso. Si ingrassa perché il bilancio energetico non è in negativo, cioè se le entrate energetiche (il cibo e le bevande) sono più alte delle uscite (date dal metabolismo a riposo e dalla attività fisica).

Senz’altro ci sono alimenti che possiedono una maggiore densità energetica, quindi possono aumentare il peso, ma tutto dipende da quanto ne consumiamo e quante volte.

Insomma, la risposta è no, il cioccolato di per sé non fa ingrassare, dipende da quanto ne mangiamo in relazione alla nostra dieta e al nostro fabbisogno energetico.

Cioccolato a dieta

Per chi ama i dolci, una dieta che li esclude diventa un vero sacrificio e continue tentazioni da tenere a bada. Basta una giornata stressante e la voglia di dolce si riaffaccia con prepotenza.

I nutrizionisti sono sempre più propensi a concedere qualcosa di dolce quando si cerca di dimagrire e la cioccolata, come abbiamo visto, è uno spuntino perfetto. Ma come riuscire a farsi bastare un piccolo quadratino, in pratica un assaggio? C’è un trucco, semplice ed efficace che può aiutare anche i più golosi a vivere questo momento, questa piccola coccola quotidiana, senza sensi di colpa ma con soddisfazione. Basta mangiarlo molto lentamente, tutto qui. Un quadratino di cioccolata si può gustare in pochi secondi o in qualche minuto. Ciò che conta è farlo durare il più possibile. Se si assapora in pieno, si avvertono tutte le sfumature del gusto e il palato resta comunque appagato. Se in genere si è abituati a mangiare mezza scatola di cioccolatini o una barretta intera senza pensarci troppo, rallentando la masticazione è molto probabile fermarsi molto prima e non sentire la necessità di continuare.

Il cibo non deve diventare un nemico da combattere e nutrirsi un atto meccanico e ripetitivo. È possibile godere di piccoli piaceri anche durante una dieta dimagrante, migliorando il rapporto con l’alimentazione.

Cioccolato: proprietà nutrizionali e benefici

Il cioccolato è un cibo piuttosto calorico. Infatti 100 g di cioccolato hanno:

  • 540 calorie;
  • 34 g di grassi;
  • 5,8 g di proteine;
  • 56,7 g dizuccheri.

È poi ricco di sali minerali come potassio (300 mg), fosforo (186 mg) e calcio (51 mg), vitamina A (9 μg), folati (12 μg) e beta-carotene (54 μg).

Per essere definito fondente, il cioccolato deve contenere una percentuale di almeno 43% di cacao e 28% di burro di cacao. In quello extra fondente, invece, la quota minima di cacao dovrà essere del 75%, mentre nell’extra-amaro la pasta di cacao dovrà essere compresa in una percentuale tra l’85% e il 90%.

Deve le sue proprietà al contenuto in cacao e deriva dalla mescolanza di cacao, zucchero e burro di cacao, frutta secca (nocciole, mandorle, pistacchi, ecc.), pezzi di frutta o aromi.

La qualità quindi dipende dalle percentuali di cacao, ma anche dalla varietà del chicco, dalla provenienza geografica e dalla lavorazione cui è sottoposto per ottenere il prodotto finito, quello presente sugli scaffali dei supermercati e non solo.

Il cioccolato fondente per gli aspetti nutrizionali è migliore, perché i flavonoidi che contiene, se entrano in contatto con il latte, ad esempio, perdono parte delle loro proprietà. Contiene anche piccole quantità di anandamide, una sostanza con effetti simili alla marijuana. Alcuni studi, inoltre, indicano il cioccolato fondente come un cibo che potrebbe ridurre la voglia di dolce e favorire la sensazione di sazietà, cosa sicuramente utile per sostenere la perdita di peso.

In uno studio condotto da un team olandese e pubblicato su Regul. Pept. su 12 donne, annusare e mangiare cioccolato fondente abbassa l’appetito e i livelli di grelina, l’ormone che stimola la fame. Un’altra ricerca su un campione di 16 persone ha confrontato gli effetti del cioccolato al latte e del cioccolato fondente e ha scoperto che i partecipanti si sono sentiti meno affamati e più sazi e soddisfatti dopo aver mangiato cioccolato fondente. Inoltre, hanno anche consumato il 17% in meno di calorie nel pasto successivo, rispetto ai partecipanti che hanno consumato cioccolato al latte.

Tuttavia, sono necessarie altre ricerche per valutare come il cioccolato fondente possa influire sull’appetito e l’assunzione di cibo, rispetto ad altri alimenti.

Quello che si può comunque affermare è la presenza degli antiossidanti fenolici in ottime quantità rispetto alla maggior parte degli alimenti. I flavonoidi più rappresentati sono la catechina, epicatechina e procianidine. Si tratta di tutte sostanze che aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi e quindi lo stress ossidativo.

Si tratta di molecole di origine vegetale presenti anche in frutta, verdura, olio extravergine di oliva, semi, spezie, ecc. Secondo gli studi avrebbero diversi effetti protettivi per la salute comportando una riduzione del rischio di alcune malattie croniche.

Controindicazioni

Anche se il cioccolato fondente può offrire alcuni potenziali benefici per la perdita di peso, ci sono alcuni aspetti da considerare.

La prima cosa è che, come abbiamo detto, è molto calorico e ricco di zuccheri e grassi. Inoltre, alcuni tipi di cioccolato fondente contengono anche zucchero aggiunto, che non è molto salutare.Pertanto, anche se il cioccolato può essere inserito in una dieta ipocalorica, è importante scegliere varietà di alta qualità ed evitare di esagerare.

Inoltre, può peggiorare i sintomi del reflusso gastroesofageo, anche se molto dipende da quanto se ne mangia. Anche in caso di gastrite il cioccolato è un cibo off-limits. Questo perché contiene una certa percentuale di caffeina (non certo come il caffè) che può irritare le pareti dello stomaco, peggiorando i sintomi della gastrite.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta