A Sanremo 2025, dopo quarant’anni. I Duran Duran sono i super ospiti che aspettavamo, un po’ perché avevamo bisogno di riequilibrarci con il mondo e un po’ per sentirci meno vecchi e più edotti in materia musicale, vista l’età media dei Big. Io c’ero, direbbero molti di noi, ma a questo punto della vita mondiale spereremmo almeno in un io ho ascoltato da parte dei più giovani. E dire che sanno bene cosa significhi sentire una bella canzone, ma è difficile che se lo ricordino senza il giusto alert. E chi meglio di Simon Le Bon può aiutarci in questa operazione? Dopotutto il Festival è anche questo: un grande contenitore che unisce passato e presente per illuderci – magari – della speranza che in un futuro non troppo lontano ci siano altri ragazzi selvaggi, altre The Wild Boys.
I Duran Duran fanno esplodere l’Ariston
Invisible, Notorious, Ordinary World, Girls on Film: i Duran Duran calano il poker e non era difficile conquistare l’Ariston vista l’attesa che si è scatenata intorno al loro ritorno in Riviera. A quattro decenni dalla loro ultima partecipazione sotto Pippo Baudo, troppi una manifestazione importante come il Festival di Sanremo, un’eternità per chi è cresciuto con quella musica e ha costruito il suo sogno di vita in quegli anni ’80 di cui oggi non rimangono che un cumulo di macerie.
Simon Le Bon è ancora lui, troneggiante nella sua forma impeccabile con quella voce di velluto che ci fa ancora incespicare, mentre platea e galleria sentono forte l’eco della nostalgia che diventa realtà con Victoria De Angelis, che proprio da quel palco ha spiccato il suo primo volo altissimo verso il successo mondiale. A dispetto di chi la diceva finita, troppo presa da una nuova vita diversa da quella che ci aveva promesso, è ancora lì. È in piedi, su quelle scale, col basso imbracciato e Pyscho Killer che scorre tra le dita. Il metallo di quelle corde suona anche Girls on film, uno spettacolo inatteso ma anticipato dalle tante indiscrezioni che in queste ore si sono rincorse circa la sua possibile partecipazione.
Simon Le Bon: “Carlo sei il migliore di tutti”
Leggero imbarazzo per il leader dei Duran Duran, che si trova di fronte a Katia Follesa che si presenta in abito da sposa con un cartellone gigantesco in cui leggiamo “Sposerò Simon Le Bon”. Ma la scaletta incalza, non c’è tempo e c’è The Wild Boys da cantare. Proprio come 40 anni fa, quando il brano era uscito per lanciare l’album live Arena, torna la giacca di specchi ma il mood è decisamente diverso. Una band in grande spolvero, la giacca di specchietti pure, ce ne fossero di più di momenti come questo. “Grazie Italia, Sanremo!”, dice Simon Le Bon, che saluta tutti e riceve il Premio della Città di Sanremo.
Torna ancora Katia Follesa, Le Bon sorride stanco perché non ne può più. La gag non riesce benissimo ma alla fine si baciano. Il pensiero corre a Maria De Filippi con Robbie Williams ma la memoria è corta e certamente ci saranno stati altri baci in passato. Come quello tra Pippo Baudo e Luciana Littizzetto, per esempio. E fortunatamente, dopo i Duran Duran, si va in pubblicità.