Eurovision 2025, che ruolo ha Topo Gigio

Dopo la serata dei duetti di Sanremo 2025, Topo Gigio torna in tv al fianco di Lucio Corsi ma con un altro ruolo. Cosa fa a Eurovision 2025

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 12 Maggio 2025 12:25

C’è chi porta l’accompagnatore musicale, chi un portafortuna, chi il proprio mondo in valigia. L’Italia, all’Eurovision 2025, porterà Topo Gigio. Sì, proprio lui: il pupazzo più tenero della televisione italiana, testimone gentile di un’immaginazione infantile mai del tutto sopita. Ed è lui, con la sua vocina garbata e un’inclinazione per la poesia, a essere stato scelto come spoke person, il volto — anzi, il musetto — che leggerà i voti dell’Italia in diretta mondiale da Basilea.

L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa di presentazione della leg italiana della kermesse, con il vice direttore dell’Intrattenimento Prime Time, Claudio Fasulo, a ufficializzare quella che sembrava solo una voce di corridoio. E invece no: “Sono il primo topo che partecipa a una conferenza stampa”, ha scherzato Topo Gigio in un video, tra i sorrisi dei presenti. Ma dietro l’ironia, una scelta che racconta molto dell’approccio italiano a questa edizione del contest: affettuoso, imprevedibile e quasi poetico.

Lucio Corsi con Topo Gigio a Eurovision 2025

A Basilea, tra il 13 e il 17 maggio, salirà sul palco Lucio Corsi, secondo classificato a Sanremo con Volevo essere un duro. Il cantautore toscano, con il suo stile surreale e profondamente umano, ha chiarito che l’obiettivo non è vincere, ma “fare bene musica, suonare come si deve, essere sinceri”. Un’attitudine rara in un mondo dove spesso la performance si mangia il significato di tutto.

Corsi ha raccontato di voler puntare sul contenuto, anche visivamente: sul palco sarà affiancato dal fido Tommaso Ottomano e userà i sottotitoli per far arrivare il testo della sua canzone anche a chi non conosce l’italiano. È un gesto quasi politico, quello di difendere la parola nella terra del suono, e testimonia la serietà con cui l’artista affronta Eurovision 2025: “La classifica non mi interessa“, ha detto con chiarezza disarmante, “mi interessa far bene il mio mestiere”.

Un team fuori dagli schemi

Topo Gigio non sarà lì per caso. È parte di un immaginario preciso, un team affettivo che Lucio Corsi porta con sé. Già protagonista della serata delle cover a Sanremo, dove aveva duettato con lui in Nel blu dipinto di blu, il piccolo pupazzo rappresenta l’aspetto fiabesco del progetto artistico del cantautore. “È una squadra che segue Lucio, tutti gli amici di Lucio sono benvenuti, topi compresi”, ha detto con ironia Fasulo.

Ma al di là della battuta, c’è un messaggio chiaro. Eurovision può essere anche un racconto, un gioco serio, un momento in cui la nazione si mostra attraverso un artista, la sua musica, e i suoi simboli. E allora Topo Gigio non è un’idea bizzarra, ma un richiamo emotivo profondo, uno sguardo gentile su un evento che sa essere feroce e spettacolare.

I commentatori di Eurovision 2025

A dare voce e opinione all’Italia saranno Gabriele Corsi, ormai veterano della manifestazione, e BigMama, la vera sorpresa di quest’anno. Prima concorrente sanremese a diventare commentatrice dell’Eurovision, ha raccontato di voler affrontare questa nuova sfida con curiosità e coraggio. “Uscire dalla zona comfort mi fa crescere”, ha detto.

BigMama ha anche risposto alle polemiche nate da alcune sue dichiarazioni recenti, ribadendo il proprio sostegno a Lucio Corsi e sottolineando l’importanza di portare una visione più internazionale nel giudizio italiano. In un Eurovision sempre più fluido e globale, anche il ruolo del commento evolve, si fa più personale, riflessivo, perfino affettivo.

L’Italia, insomma, non si limita a partecipare a Eurovision 2025: la trasforma in un’occasione culturale, in un piccolo viaggio dentro l’identità nazionale fatta di arte, gioco, canzone d’autore e tenerezza. La scelta di Topo Gigio, apparentemente marginale, è in realtà un colpo di teatro intelligente, un atto di coraggio narrativo in un mondo spesso ingabbiato nelle regole del mainstream.

Forse non vinceremo, forse sì. Ma l’importante, davvero, sarà vedere un topolino con gli occhi grandi pronunciare i voti italiani con dolcezza, mentre Lucio canta di fragilità e libertà. E in quel momento, tra un voto e un ritornello, potremmo anche ricordarci che l’arte non ha bisogno di urlare per farsi sentire. Basta un pupazzo e una buona canzone.