Lui la tradirà sempre, lei lo veglierà fino alla fine: storia di Jackie e John

C'erano una volta Jackie e John, e quel mito della perfezione che nascondeva ombre e segreti mai portati totalmente alla luce

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Tutti hanno parlato di lei, ieri e oggi. Lo fanno la stampa e i media digitali, per ricordarla, celebrarla e comprenderla. Perché lei è stata la moglie di John Fitzgerald Kennedy, poi la sua vedova, ma è stata anche un’icona di stile molto apprezzata e amata, almeno fino al momento in cui ha scelto di diventare la signora Onassis. Ma chi lo sa se con tutte quelle parole scritte e pronunciate, il mondo intero sapeva davvero cosa si nascondeva dietro al sorriso patinato di Jacqueline Kennedy.

Forse non c’era la consapevolezza o forse era davvero più facile far finta di non vedere perché il mito della perfezione, incarnato da Jackie e John, non poteva crollare in mille pezzi. Quella della ex first lady degli Stati Uniti, in particolare, era una vita agiata senza alcun dubbio, ma non priva di rinunce, sacrifici e sofferenze vissute con il massimo stoicismo. A partire dall’accettazione di tutti i tradimenti di suo marito, passando per i problemi di fertilità, fino alla rinuncia della sua personale carriera.

Jacqueline Kennedy e JFK: il mito della perfezione

Al di là dei segreti nascosti, del finale tragico da teatro greco, delle critiche e dagli applausi, non possiamo negare che Jackie e John abbiano incarnato e dato vita al mito della perfezione. Un principe e una principessa che vestivano abiti moderni e che vivevano in un castello a forma di Casa Bianca. Una coppia potente, come nessuna mai prima di quel momento, che prefigurava un mix and match vincente sotto ogni punto di vista e che però nascondeva, dietro alla bellezza e all’icona, tutte le ombre e i fantasmi del matrimonio.

Jacqueline Kennedy e JFK
Fonte: Getty Images
John e Jackie Kennedy – Fonte Getty Images

Jacqueline Kennedy: l’amore sopra ogni cosa

Ci sono due tipi di donne: quelle che vogliono il potere nel mondo e quelle che vogliono il potere in amore.

Le parole pronunciate da Jackie, in questa emblematica affermazione, ci fanno immaginare che la first lady stesse parlando anche di se stessa. Di certo l’amore per lei ha contato molto, o forse tutto, come dimostra la scelta di restare per tutta la vita accanto a quell’uomo e ai suoi tradimenti. E come lei stessa ripeteva: “La prima volta ti sposi per amore, la seconda per i soldi, la terza per la compagnia”.

JFK è stato il primo marito di Jacqueline, il secondo sarà l’armatore greco Onassis. Il terzo, invece, non arriverà mai.

Moderni e bellissimi: una favola contemporanea

Jackie e John erano belli, giovani e alla moda e probabilmente queste caratteristiche hanno contribuito a creare la leggenda. Così è stato per la loro modernità: fu la prima coppia politica a mostrarsi ai cittadini, a interagire con loro. Quella che sfoggiava completi istituzionali e tailleur dettando la moda, come quello rosa firmato Chanel che verrà macchiato dal sangue di John quel tragico e ultimo giorno insieme. Una favola contemporanea, almeno all’apparenza, ma senza un lieto fine.

Le ombre e i segreti del matrimonio

Jackie e John erano invidiati e invidiabili. Quello che però accadeva quando la porta di casa si chiudeva dietro di loro e le uscite ufficiali lasciavano spazio all’intimità, nessuno può saperlo o quasi. Certo il mistero della Casa Bianca era fitto, ma in parte era stato svelato dalle parole della stessa Jackie: “Non credo che ci siano uomini fedeli alle loro mogli”. Faceva forse riferimento ai tradimenti del marito con Marilyn Monroe? La diva, comunque, non sarebbe stata l’unica, insieme a lei anche Judith Campbell, fidanzata del boss mafioso Sam Giancana, hostess e assistenti.

La fine di un mito senza tempo

Il 22 novembre del 1963 a Dallas, Jackie indossò il suo tailleur preferito, quello rosa di Chanel. John chiese che la capote della macchina non venisse abbassata affinché tutti avessero potuto ammirare la bellezza della moglie, del resto l’immagine era tutto.

Poi tre colpi di fucile cambiano il corso della storia: quel giorno morì il John Fitzgerald Kennedy politico e nacque il mito di JFK. Nel terrore e nell’incredulità della folla di cittadini accorsi in strada, Jackie prese coscienza della fine e abbracciando suo marito, con sole tre parole, cristallizzò il mito: “Ti amo Jack”.

Jackie, coniugata poi Onassis, morirà il 19 maggio 1994 per un tumore, a 65 anni non ancora compiuti.