Alessandra Amoroso a San Siro: “Donne, siate quello che volete essere”

L'artista di Galatina ha chiuso il primo concerto a San Siro della sua carriera. Il messaggio di Alessandra Amoroso per le donne

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

200 concerti, 49 dischi di platino e tutta la voglia di mettersi ancora in gioco. Alessandra Amoroso ha conquistato San Siro dopo 14 anni di carriera, spinta in avanti da quella vittoria ad Amici di Maria De Filippi che l’ha lanciata. E ora, a distanza di molto tempo da quella coppa sollevata con tanto orgoglio, l’artista di Galatina non è più quella ragazza fragile che aveva conquistato il cuore di tutti.

Lo sguardo liquido, il sorriso e le ginocchia che (quasi) tremano sono rimaste le stesse. Se si guarda indietro, vede tutto quello che ha davanti. Proprio come chi costruisce il proprio futuro tassello dopo tassello, successo dopo successo, delusione dopo delusione. Un percorso, il suo, fatto di gloria ma anche di tante cadute. E di quella costante paura di non essere abbastanza.

Alessandra Amoroso si prende San Siro: il suo messaggio per le donne

La scaletta è lunghissima e, in parte, era già stata annunciata. Ma qui non si parla solo di musica. E, andando oltre le inutili polemiche della vigilia, Alessandra Amoroso ha dimostrato di meritare quel palco. In pieno. Non solo per il rapporto incredibile che ha con il suo pubblico, ribattezzato Big Family con grandissimo amore, ma per quella sua capacità di farsi comprendere da tutti.

La sua musica è un linguaggio semplice, è un racconto che include tante vite. Lo ha fatto interpretando i suoi più grandi successi, da Comunque Andare a Urlo e non mi senti (bellissima), per atterrare sulle ultime hit che l’hanno riportata a essere se stessa. Camera 209 è quasi un’operazione di rinascita, che appare addirittura dolorosa se quel brano non trasmettesse un’energia travolgente. È uscita dalla sua gabbia, ancora, quella che la teneva costretta in una musica fatta di circostanze e doveri. Si è liberata dal tormentone estivo, di quelli che martellano e invadono l’airplay radiofonico, per proporre una hit tutta sua.

In questo lunghissimo cammino fatto di corse e tante cadute, Alessandra Amoroso non poteva dimenticare le donne. Quelle che ha sempre supportato, sul palco e sotto il palco: “Penso a quante volte mi hanno detto che non ce l’avrei fatta. Da donna mi rivolgo alle donne: amatevi anche nel momento peggiore, anche quando state facendo l’ultimo passo. Fatevi rispettare. Siate libere di essere quello che volete”.

Alessandra Amoroso, la rinascita dopo il periodo buio

Il timore di non essere all’altezza, la paura di non farcela, il successo che l’ha travolta e se l’è quasi mangiata viva. Alessandra Amoroso ha vissuto di certo mille vite ma oggi, se è la donna che è diventata, lo deve anche a quella ragazza che ha affrontato tutto con grande coraggio. A quella ragazza che è rimasta dietro le porte chiuse perché era troppo presto. Ha subito i giudizi di chi non l’ha capita, si è fatta domande alle quali ha dovuto dare risposta solo con il tempo.

Ho sofferto di alopecia da stress. È successo subito dopo Amici, quando sono stata travolta da tutto e venivo giudicata per ogni cosa”, aveva dichiarato, ma dal retaggio della vincitrice del talent non si è mai davvero liberata. Anzi, è una medaglia che oggi si appunta al petto. È un valore aggiunto, ricordarsi da dove si è partiti, per crescere: “Sono orgogliosa di essere nata ad Amici, ma sono contenta di non esserci rimasta incastrata: per tutti oggi sono una cantante, non la vincitrice di un talent. Maria ogni tanto mi chiede di tornare, magari come vocal coach, ma ho ancora troppo da imparare, prima di insegnare. Sto zappando lungo il mio percorso. A fatica, più lentamente perché ho deciso di non fare tv, di non cercare scorciatoie e puntare solo sulla musica”, aveva dichiarato.

Quel terreno che sta coltivando è apparso fertilissimo. Sono stati in 42mila ad acclamarla. Del resto, è sempre stata abituata ai grandi numeri. Anche di recente, quando ha affiancato le sue colleghe (Laura Pausini, Giorgia, Emma, Elisa, Fiorella Mannoia e Gianna Nannini) a Campovolo  per Una. Nessuna. Centomila, concerto monumentale organizzato a sostegno delle donne vittime di violenza. E ancora i palasport, nei quali tornerà in autunno, i teatri e l’ombra di Sanremo che avanza. Non è detta l’ultima parola.