Re Carlo ha appreso con tristezza la notizia della morte di Karim Aga Khan, suo amico personale da anni, scomparso il 5 febbraio a Lisbona. Ma nonostante il lutto, il Sovrano ha mantenuto fede ai suoi doveri istituzionali, visitando il centro della comunità polacca di Hammersmith, nella zona ovest di Londra per conoscere in modo più approfondito la sua cultura.
Re Carlo in lutto per Karim Aga Khan
Re Carlo conosceva personalmente Karim Aga Khan, morto all’età di 88 anni, ed era costantemente in contatto con la sua famiglia. Secondo fonti vicine a Palazzo, il Sovrano avrebbe contattato privatamente i parenti di Aga Khan, che lascia tre figli, per esprimere le sue più sentite condoglianze.
L’Aga Khan era un amico di lunga data della Regina Elisabetta II. I due condividevano la passione per le corse dei cavalli che guardavano spesso insieme al Royal Ascot. Tra l’altro, l’imam era il proprietario di Shergar, il cavallo da corsa vincitore del Derby che fu rapito dalla sua scuderia irlandese nel 1983 e mai più ritrovato. Nel 2008 la defunta Regina organizzò una cena in suo onore a Buckingham Palace.
Karim Aga Khan e il legame con la Famiglia Reale
Considerato un capo di Stato, l’Aga Khan ricevette il titolo di “Sua Altezza” da Elisabetta II nel luglio 1957, due settimane dopo che suo nonno, l’Aga Khan III, lo aveva inaspettatamente nominato erede della dinastia familiare lunga 1.300 anni come leader della setta musulmana ismailita.
Nel 2019 William e Kate Middleton lo incontrarono durante un evento a Londra all’Aga Khan Centre dove erano importanti leader imprenditoriali, musicisti, chef e artisti britannico-pakistani.
Re Carlo non si ferma malgrado il lutto
Nonostante fosse molto vicino all’Aga Khan, Re Carlo ha tenuto fede agli impegni in agenda. Si è quindi presentato alla associazione culturale della comunità polacca di Londra dove ha avuto modo di parlare con un veterano della Seconda Guerra Mondiale, che ha 101 anni.

Il Sovrano è rimasto molto colpito da Eugenius Niedzielski che aveva prestato servizio nella 1ª divisione corazzata polacca durante la seconda ondata di sbarchi nella campagna del D-Day. Il veterano ha raccontato: “Ho detto al Re che ci siamo incontrati in Normandia a giugno, quando ero lì per l’80° anniversario del D-Day, e oggi gli ho raccontato tutto del mio periodo in guerra. E lui mi ha ringraziato“.
Tra l’altro, la visita al centro polacco è avvenuta una settimana dopo il viaggio a Cracovia di Carlo, per commemorare l’80esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Alla cerimonia erano presenti numerosi Monarchi e Capi di Stato.
Durante la sua permanenza nell’associazione culturale polacca, il Re ha incontrato anche Joanna Ciechanowska, artista e direttrice della galleria POSK, e le ha promesso i suoi acquarelli, confessando però che “non ha dipinto niente della Polonia”.
Sua Maestà è stata piacevolmente omaggiata da un mazzo di tulipani che gli sono stati consegnati da una bimba.