Tripofobia: cos’è e come si cura la paura dei buchi

Guardare o pensare a fori ravvicinati vi provoca disagio, disgusto o ansia? Potreste soffrire di tripofobia, la paura dei buchi

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

La tripofobia è letteralmente la paura dei fori, ovvero la fobia per i buchi ravvicinati. Chi soffre di questa strana fobia prova una forte avversione quando vede superfici con fori molto ravvicinati o raggruppati. Si tratta dunque di una paura visiva che causa sensazioni ed emozioni negative semplicemente guardando fori vicini tra loro come i piccoli buchi caratteristici dei baccelli di fiore di loto, delle spugne di mare, dei coralli. La fobia può manifestarsi anche in seguito alla visione degli alveoli del pane, dei buchi del formaggio svizzero, di alcuni frutti come la melagrana, fragola o guaranà o della schiuma formata da acqua e sapone. Le persone che soffrono di questo disturbo possono provare disagio anche vedendo il manto maculato di alcuni animali o tessuti a pois.

Cause

Non è ancora del tutto chiaro quali siano le cause della tripofobia ma esistono alcune ipotesi in merito. Questa fobia potrebbe svilupparsi come risposta alla paura innata verso piante o animali velenosi. Un’altra teoria ipotizza che sia una paura legata alla naturale avversione verso malattie contagiose della pelle: non a caso, chi soffre di tripofobia può non sopportare la vista di una pelle butterata o ricoperta da cicatrici da acne. La tripofobia potrebbe dunque essere collegato a meccanismi di difesa, anche se non è noto perché solo una piccola parte della popolazione abbia paura dei buchi. Potrebbero esistere fattori di rischio, cioè condizioni che possono aumentare la possibilità di sviluppare questa fobia. Le persone che soffrono di ansia, ansia sociale, depressione, crisi di panico, sembrano essere più soggette ad avere paura dei buchi. Come tutte le fobie, anche la tripofobia viene diagnosticata da medici e psichiatri, anche se per questa particolare fobia non esiste ancora una diagnosi specifica; il terapeuta può però riconoscerla come paura generale e offrire supporto per superarla.

Sintomi

Le persone che soffrono di tripofobia possono mostrare svariati sintomi alla vista o anche solo al pensiero di buchi ravvicinati. Questa fobia può infatti provocare sensazioni di disagio, disgusto, ansia e angoscia. Nei casi più gravi possono manifestarsi anche vere e proprie crisi di panico, nausea, vertigini, tremori, brividi e pelle d’oca, oltre a sudorazione eccessiva, battito cardiaco accelerato, annebbiamento della vista e necessità di allontanarsi dall’immagine che provoca tali sintomi. Quando le sensazioni scatenate dalla tripofobia sono lievi e non provocano particolare disagio, può non essere necessario un intervento, ma se questa particolare fobia causa un malessere profondo che peggiora la qualità della vita, può essere utile intervenire per lavorare sulle cause che la scatenano.

Come si cura

Per cercare di superare tripofobia o paura dei buchi può essere utile rivolgersi a uno psicologo. La psicoterapia può aiutare a trattare in generale tutte le fobie, lavorando su eventuali stati di ansia e insicurezze. Già solo parlare con qualcuno delle proprie paure può aiutare a superarle, ma a volte confidarsi con le persone care non è semplice poiché si teme il giudizio degli altri o perché non si riceve l’aiuto sperato. Rivolgersi a un professionista è senza dubbio più semplice e più efficace e insieme al terapeuta si può decidere quale sia l’approccio migliore per affrontare e superare la paura e per imparare a gestire l’avversione verso determinate immagini che scatenano sensazioni e sentimenti negativi come disgusto e angoscia. È possibile che il medico consigli anche una terapia farmacologica o fitoterapica di supporto per ridurre l’ansia. Per quanto riguarda i rimedi naturali contro le fobie si possono impiegare estratti naturali di iperico e zafferano, che aumentano il tono dell’umore, oppure preparazioni a base di passiflora, tiglio, melissa, lavanda e biancospino per ridurre l’ansia. Meglio invece evitare tutto ciò che è stimolante, che può aumentare l’agitazione o peggiorare l’umore come caffeina e alcool.

In caso di tripofobia e altre paure irrazionali possono poi funzionare bene anche l’attività fisica e il movimento in generale, le tecniche di rilassamento come la meditazione, gli esercizi di respirazione, lo yoga, i bagni di foresta e in generale tutto ciò che può essere utile a ridurre lo stress, incluso dedicarsi a hobby rilassanti come il giardinaggio o l’uncinetto. Attenzione anche ad alimentazione e sonno, due aspetti fondamentali per eliminare lo stress. Una dieta sbilanciata, povera di nutrienti essenziali, mette sicuramente sotto stress il corpo e anche la mente: al contrario, un regime alimentare sano ed equilibrato aiuta l’organismo a gestire nel migliore dei modi lo stress e in generale a funzionare meglio. Per quanto riguarda il riposo, invece, non vanno sottovalutati i disturbi del sonno. Dormire poco e male ha infatti una serie di ripercussioni a catena su corpo e mente: rende nervosi, irritabili, affaticati e sicuramente più soggetti a soffrire di ansia e disturbi dell’umore.