Perché su Instagram si parla di programma e non di dieta? Oggi proviamo a rispondere a questa domanda che sorge abbastanza spontanea a chi girovagando sui social si imbatte in centinaia di profili che continuano a parlare di questi misteriosi programmi. Ma cosa sono davvero? Non sarebbe più semplice parlare di dieta? Ecco cosa si nasconde dietro a questa definizione e perché il più delle volte non c’è nulla di esplicito.
Indice
Il profilo tipo
C’è Carla che non si amava quando pesava 119 kg, ma che ora finalmente si vuole bene con un peso stabile di 64 kg ottenuto senza rinunce. C’è Francesco, con il camice bianco che ti mostra che 5 bicchieri di vino rosso hanno le stesse kcal di un avocado toast. E poi chiameremo Silvia la sportivona che tra un allenamento e l’altro non rinuncia mai alla preparazione di un dolce fit con yogurt greco, noci e fondente. Insomma i nomi e i casi citati sono ovviamente un’invenzione, ma fortemente ispirata alla realtà proposta sui social più pop dove fioccano profili dedicati all’alimentazione, alla salute e al benessere. Ma sanno davvero di che cosa parlano?
Uno sguardo più attento
Ma chi sono questi esperti di nutrizione? Dietisti professionisti, dietologi, biologi nutrizionisti? Ovvero persone abilitate per la legge italiana a prescrivere diete e piani nutrizionali? Basta guardare alla pagina profilo per scoprirlo. Perché è proprio da qui che si possono distinguere i profili da cui diffidare. Solitamente gli influencer di turno, che non sono medici autorizzati a prescrivere diete, si definiscono “Healt coach”, “Diet coach”, “Coach del metabolismo”, “Cheto coach” e chi più ne ha più ne metta. Insomma ruoli che esistono solo sui social e che per la legge italiana non sono autorizzati a somministrare diete, integratori e nemmeno farmaci, come succede nella peggiore delle ipotesi.
Cosa c’è dietro a programma?
Sia che si parta da una storia di rinascita personale, sia che si vada a costruire un profilo del tutto somigliante a quello di un professionista, l’obiettivo è quello di guadagnare da questa attività (il più delle volte illecita). Il come dipende da cosa avviene dopo l’inizio della conversazione con gli utenti che solitamente sono chiamati a manifestare il proprio interesse attraverso una parola chiave nei commenti. Gli influencer infatti spesso invitano a commentare con parole con frasi spiritose come “ho sempre fame” chi desidera essere contattato in direct o comunque in chat per scoprire il fatidico e misterioso programma. E da qui partono le vendite. La vendita di una consulenza per ottenere una dieta, un piano alimentare personalizzato, magari con il supporto di integratori o pasti sostitutivi ovviamente venduti dal sedicente esperto. Nella migliore delle ipotesi, ma è una casistica che riguarda solo i fitness influencer, si può ricevere il piano per un allenamento personalizzato, l’unica consulenza legale tra quelle sopraindicate.
L’arcano è risolto
Si chiamano programmi e non diete perché chi le propone non è autorizzato a parlare di dieta. Potremmo dilungarci per ore sul dibattito circa la necessità di regolamentare certe attività social, ma non è quello che ci interessa ora. Piuttosto è il momento di mettere a fuoco quali sono i nostri obiettivi e qual è la strada che vogliamo intraprendere per raggiungerli. In un mondo di iper specializzazione dove scegliamo di fare la manicure dall’onicotecnico e snobbiamo il parrucchiere di quartiere per rivolgerci all’hair stylist, siamo sicuri di voler affidare la nostra salute a chi di salute non ne sa abbastanza? Al di là del tema dei soldi bene o mal spesi, ne facciamo ovviamente una questione di salute, di benessere, ma anche di consapevolezza verso noi stessi.
Perché affidarsi a un programma può essere pericoloso
Affidarsi a un “programma” anziché a un percorso nutrizionale personalizzato e supervisionato da un professionista abilitato può essere non solo fuorviante, ma pericoloso. Diete sbilanciate promosse da influencer senza alcuna competenza medica o nutrizionale rischiano di compromettere il metabolismo, generare carenze nutrizionali gravi e alterare il rapporto con il cibo. L’utilizzo disinvolto di integratori, spesso venduti come scorciatoie miracolose, può sovraccaricare fegato e reni, interferire con la funzione ormonale e creare squilibri elettrolitici, soprattutto se combinato con pasti sostitutivi iperproteici o ipocalorici. Il corpo umano ha bisogno di equilibrio e varietà: eliminare interi gruppi alimentari o seguire protocolli standardizzati senza una valutazione clinica è scientificamente scorretto e rischia di produrre effetti contrari a quelli desiderati, come aumento della massa grassa, perdita di massa muscolare e un rallentamento del metabolismo basale.
E se il programma sono farmaci venduti sottobanco?
Nel panorama sempre più opaco del benessere social, il passo tra un “programma” alimentare discutibile e la vendita illecita di veri e propri farmaci è ormai brevissimo. Alcuni influencer, spacciandosi per esperti, promuovono online bustine drenanti ad azione rapida, composti dimagranti ad effetto termogenico estremo e, nei casi più gravi, perfino iniezioni che promettono gli stessi risultati dell’Ozempic, un farmaco antidiabetico la cui molecola, la semaglutide, è stata trasformata in fenomeno virale per la sua azione anoressizzante. Il problema? L’Ozempic è un medicinale soggetto a prescrizione medica, indicato per persone affette da diabete di tipo 2, e l’utilizzo off-label in soggetti sani è non solo sconsigliato, ma potenzialmente pericoloso. Le imitazioni vendute online, spesso prive di tracciabilità e provenienti da canali illeciti, possono contenere principi attivi in dosaggi non controllati o sostanze tossiche. In Europa si sono già registrati casi di gravi effetti collaterali, e non sono mancate le conseguenze fatali: decessi riconducibili all’assunzione di questi “preparati” venduti sottobanco. Quindi non stiamo dicendo semplicemente di diffidare da chi li propone, ma di segnalare questi profili pericolosi alle autorità competenti proprio come si farebbe davanti ad altri illeciti.
I profili giusti
Sui social non ci sono solo scorciatoie pericolose: se si sa cercare, si possono trovare anche voci autorevoli e professionisti seri, che usano questi canali per fare informazione e accompagnarci, con competenza e rispetto, verso un rapporto più sano con il cibo e con il nostro corpo. Parliamo di nutrizionisti, dietisti e dietologi regolarmente abilitati, riconoscibili per titoli di studio verificabili, iscrizione agli albi professionali e, soprattutto, per un linguaggio chiaro, scientifico ma mai giudicante. Seguirli può diventare un modo per accedere a contenuti utili e sensati, dai consigli su come leggere un’etichetta alle verità sulle mode alimentari, e magari per iniziare, con consapevolezza, un percorso personalizzato. Perché prendersi cura di sé non significa affidarsi al primo “programma” online, ma scegliere chi, della salute, ha fatto una professione.
Fonti bibliografiche
- #programmaperditapeso, #programmaperte, #programmaperdipeso, Instagram
- Could a tax on unhealthy products sold for weight loss reduce consumer use? A novel estimation of potential taxation effects, PubMed
- Long Island Woman Arrested For Selling Misbranded And Adulterated Weight Loss Drugs, Including Ozempic, On TikTok, Justice.gov
- WHO issues warning on falsified medicines used for diabetes treatment and weight loss, World Health Organization