Le proprietà nutrizionali del pollo: tante proteine e pochi grassi

Recentemente la scienza ha dimostrato che il consumo di carne di pollo non si associa a un aumento del rischio delle malattie del benessere

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Il pollo è uno degli alimenti più amati dagli italiani: adatto all’alimentazione delle persone in ogni fase della vita, dallo svezzamento alla dieta in età geriatrica, possiede proteine nobili di alta qualità, un contenuto in grassi piuttosto basso ed è stato ritenuto dagli esperti un cibo che, a tutti gli effetti, non si associa a un aumento del rischio delle malattie del benessere.

Cosa contiene

La carne di pollo ha una componente proteica definita “nobile”, ossia presenta cioè tutti e nove gli amminoacidi essenziali che l’uomo non è in grado di sintetizzare e che deve assumere attraverso la dieta. 

Il contenuto in grassi, specialmente se si elimina la pelle, è invece piuttosto basso. Nei tagli più magri il tenore lipidico del pollo si aggira intorno all’1%. A questo bisogna aggiungere che i grassi del pollame sono costituiti, in proporzione elevata, da acidi grassi favorevoli dal punto di vista nutrizionale, soprattutto mono e polinsaturi. Nel pollo, solo circa un terzo dei grassi totali è composto da saturi ai quali vengono attribuiti effetti negativi per la salute. Inoltre, rispetto alle altre carni, quelle avicole contengono quantità rilevanti di grassi polinsaturi, come gli omega 6 e omega 3. Per questo motivo, infatti, in gran parte dei paesi occidentali dove il consumo di pesce (fonte di elezione degli omega 3) è piuttosto limitato, si stima che le carni avicole costituiscano una fonte importante di questi acidi grassi.

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