Eliminare il sale si può, con il peperoncino

Così abbassi la pressione, combatti ritenzione idrica e cellulite e migliori l’umore. Parola dell’esperto

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Benefici del peperoncino

È l’anima “hot” della gastronomia italiana: il peperoncino. Conosciuto per la sua azione preventiva nei confronti delle malattie cardiache grazie alla sua capsaicina, non tutti sanno che questa portentosa spezia può essere usata in cucina anche per ridurre l’utilizzo del sale. E noi italiani di sale ne consumiamo veramente troppo, circa 10 grammi al giorno (secondo l’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare), a fronte dei 5 grammi quotidiani raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Non dimentichiamo che un consumo eccessivo di sodio determina un aumento della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie quali infarti e ictus; tumori dell’apparato digerente e osteoporosi.

Un alleato ai fornelli

Una cucina basata su un giusto impiego di aromi, come il peperoncino ed altre spezie, permette di ridurre la quantità di sale e grassi di condimento. I vantaggi per la salute sono evidenti: il minor utilizzo di grassi consente di preparare piatti più digeribili, mentre un uso ridotto del sale mette al riparo dal rischio di ipertensione e di ritenzione idrica e cellulite. Inoltre, i cibi cotti col peperoncino possono essere conservati relativamente a lungo. Questo spiega anche perché più ci si sposta in regioni dal clima caldo, maggiore sia l’uso di peperoncino e altre spezie. A suggerirlo è il prof. Pier Luigi Rossi, medico specialista in scienza della alimentazione e medicina preventiva ad Arezzo, che da oltre 40 anni si occupa dello studio delle reazioni biochimiche sul nostro organismo degli alimenti che assumiamo. Nel suo libro “Intestino, il sesto senso del nostro corpo” (Aboca) ha dedicato un intero capitolo sui benefici di questi alimenti per la salute.

Aumenta il senso di sazietà e favorisce la digestione

Il peperoncino si rivela un alimento prezioso anche per l’igiene e il benessere intestinale. Per esempio, le sue sostanze – così come accade con altre spezie ed erbe aromatiche – sono in grado di agire su una particolare area del cervello, favorendo il piacere e la sazietà sensoriale, e nell’intestino promuovono la digestione dei carboidrati, dei grassi e soprattutto delle proteine. 

Amico dell’umore

Così profumato, saporito e colorato, non tutti sanno che tra le virtù del peperoncino (e delle spezie in generale), sicuramente una tra le più importanti è quella di migliorare l’umore. Merito di alcuni suoi principi attivi, come la capsaicina, che hanno la capacità di stimolare le cellule sensoriali gustative e olfattive presenti nell’intestino. Una volta ingerito, questo organo è capace di registrare l’arrivo dell’alimento e, attraverso il nervo vago, trasmette l’informazione al cervello. È così che comincia la produzione di endorfine, sostanze che hanno un’azione simile a quella della morfina e fungono da antistress, rilassando l’organismo e scacciando la malinconia. 

Un alleato contro i chili di troppo

Mangiare il peperoncino rosso piccante allunga la vita o, meglio, riduce la mortalità, in particolare quella dovuta alle malattie cardiache e all’ictus. A suggerirlo è uno studio dell’università del Vermont pubblicato sulla rivista Plos One. Ci sono diverse spiegazioni possibili alla base dei benefici di questo alimento per la salute. Una di queste è che la capsaicina abbia un ruolo nei meccanismi che prevengono l’obesità e le malattie cardiovascolari. Inoltre, possiede delle proprietà antibatteriche che possono influire, indirettamente, sulla flora intestinale. Infine, contiene anche sostanze nutrienti, come vitamina B, C e pro-vitamina A, che contribuiscono ad avere un effetto protettivo sull’organismo.

Meglio il pepe o il peperoncino? 

Al Nord gli amanti del piccante preferiscono il pepe, mentre al Centro-Sud è il peperoncino rosso a farla da padrone. Entrambi, usati nelle dosi corrette, vantano una buona azione protettiva sull’organismo, ma non c’è dubbio – secondo il prof. Pier Luigi Rossi – che il peperoncino abbia una marcia in più. Unica accortezza: coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo o di gastriti acute con acidità gastrica è bene che si astengano dal peperoncino, dal pepe e dalle altre spezie che aumentano la secrezione di succhi gastrici. In questi casi, per ridurre l’uso del sale si possono utilizzare delle erbe aromatiche o il “saporito” gomasio.