Perché ai funerali ci si veste di nero (e il bianco è vietato)

A ogni evento il suo dress code, è questione di galateo, di tradizione... di gusto. Ma allora perché ai funerali ci si veste di nero?

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Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

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Non c’è ragione che tenga: ai funerali ci si veste di nero. Più ce n’è, meglio è. Nere le scarpe, nere le gonne, nere le giacche. Una questione di gusto? In parte. Come per ogni tradizione e ogni regola non scritta, alle spalle di una scelta così rigida e (quasi) obbligata si celano ragioni di tipo storico, sociale e soprattutto culturale. Dopotutto per tutto c’è una ragione, anche per il dress code. Ma c’è un altro aspetto interessante: perché invece alcuni colori sono assolutamente vietati? Perché vestirsi di bianco a un funerale sarebbe come indossare il fucsia a un matrimonio?

Perché ai funerali ci si veste di nero

Il nero raccoglie su di sé una simbologia cromatica interessante. Si tratta del colore che più facilmente associamo, non a caso, al lutto e alla morte. Per esempio i recenti funerali di Silvio Berlusconi non hanno fatto eccezione, come dimostrano le foto degli invitati (a parte un’eccezione di cui parleremo più avanti). Ma la sua definizione di colore dell’ultimo saluto ha una storia lunga e socialmente connotata che vale la pena approfondire. Anche perché questo utilizzo è diffuso ampiamente soprattutto nella cultura occidentale: spostandoci fuori dall’Italia e dall’Europa scopriremmo che in altri paesi e culture le cose stanno in modo molto diverso. Ma allora perché per noi è così fondamentale (anche se meno di un tempo) vestirci di nero quando subiamo un lutto o partecipiamo a una cerimonia funebre?

I figli di Silvio Berlusconi ai funerali del padre
Fonte: Getty Images
I figli di Silvio Berlusconi ai funerali del padre

Le radici dell’usanza vengono fatte risalire all’epoca romana. Allora, chi subiva la perdita di un familiare indossava vesti molto scure, spesso povere, senza ostentare ornamenti o tessuti particolarmente preziosi. Esisteva infatti una legge che vietava loro di indossare abiti pregiati in tali occasioni. Un uso del coloro che non si perdette nel tempo, ma continuò nel Medioevo, il nero veniva con ancora più forza, nella tradizione cristiana, associato alla perdita. Nello stesso periodo però, in altre parti d’Europa, a essere considerati i “colori della tristezza” erano le tonalità sul marrone, perché meno costose da ottenere sui tessuti. A dare la svolta, in fatto di stile, fu Maria Stuarda, che, al proprio funerale, volle le damigelle vestite di nero. Sembra che proprio da allora sia considerato un segno di rispetto verso il defunto.

Lorella Cuccarini ai funerali di Maurizio Costanzo
Fonte: IPA
Lorella Cuccarini ai funerali di Maurizio Costanzo

Sembra che a contribuire alla definizione del nero come colore da indossare ai funerali siano stati principalmente due fattori, evidenziati dagli esperti di storia anglosassone. Da una parte la rivoluzione industriale, che permise la produzione di massa di abiti appositi per tali celebrazioni, che, tra le altre cose, cambiarono totalmente connotati, deviando a poco a poco verso tessuti costosi e impreziositi, quasi a determinare uno status per chi li indossava. Dall’altra il consolidamento di alcune norme sociali, che codificarono le consuetudini legate ai periodi di lutto fino all’inizio del Novecento in maniera piuttosto rigida.

Perché è vietato vestirsi di bianco ai funerali

Insomma, nell’immaginario collettivo della cultura del nostro Paese, è il nero il colore obbligatorio da utilizzare ai funerali. Ancora oggi infatti simboleggia la perdita, la tristezza, il dolore. Ma su una cosa bisogna essere onesti: la regola non è più tanto forte come una volta. L’abitudine, consolidata dall’immaginario collettivo costruito attorno a film e serie tv per cui indossare abiti scuri non solo durante la celebrazione, ma anche dopo, specialmente al Sud, si è ammorbidita, fino a consentire, senza timore di giudizio, anche altri colori. Certo, senza esagerare: un colore fuori posto può subito sembrare irrispettoso o fuori luogo. Per esempio ci sono ancora colori sconsigliati, come il bianco (anche se durante alcuni periodi storici e in determinati luoghi geografici veniva utilizzato proprio per le occasioni più tristi). Per tale ragione, durante i funerali di Stato di Silvio Berlusconi ha fatto scalpore la presenza di Maria De Filippi, presentatasi in camicia bianca, visibilissima e, a detta di molti, terribilmente out of context. In realtà la conduttrice Mediaset aveva una motivazione ben precisa per vestirsi così, data dalle istruzioni di Berlusconi stesso, che incoraggiava tutti a vestirsi con abiti chiari, preferibili a quelli scuri. De Filippi, dunque, decisamente assolta.