Suffragette, il film sulle donne che hanno cambiato la storia

Ci sono le madri, le mogli e le nonne. Ci sono le figlie. Ci sono le donne delle classi colte e benestanti, e quelle che lavorano dalla mattina alla sera. Così diverse e così unite in un'unica missione: rivendicare i nostri diritti

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Ci sono Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson e Anne-Marie Duff. C’è anche Meryl Streep. E la presenza, da sola, di un cast così stellare, basterebbe a farci decidere di guardare la pellicola in loop. Ma la verità è che Suffragette è molto di più.

È la storia reale e senza fronzoli di tante donne, di ceto sociale e provenienza diversa, unite da un’unica missione, quella di combattere per rivendicare i loro diritti, e quelli di tutte noi. Ispirato alla nascita del movimento delle suffragette, il lungometraggio della regista Sarah Gavron, racconta la passione, il coraggio e la sofferenza delle militanti inglesi.

E non è solo la storia di Emmeline Pankhurst interpretata da una grandiosa e fugace Meryl Streep, leader e cuore delle suffragette attiviste e fondatrice del movimento delle Women’s Social and Political Union, nonché donna che ha cambiato la storia, come ci si potrebbe aspettare, no. Perché la pellicola porta alla luce tanti altri profili sommersi e dimenticati, o comunque mai evidenziati. Sono quelli di donne anonime che scelgono di uscire dalle loro case e da quelle fabbriche che rappresentano una prigione, di scendere per le strade e urlare in piazza per far sentire la loro voce. Perché ci sono anche loro. Perché vogliono la parità, perché vogliono il diritto di voto, quello che oggi abbiamo!

Ci sono le madri, le mogli e le nonne. Ci sono le figlie. Ci sono le donne di ogni età e di ogni ceto sociale, ci sono quelle delle classi colte e benestanti, che potrebbero restare nella loro condizione adagiata ma non lo fanno. E ci sono quelle che, invece, lavorano dalla mattina alla sera.

C’è Maud (Carey Mulligan), che è una giovane donna dell’East End londinese che lavora in una lavanderia da quando ha 7 anni ed è vittima di continui abusi da parte del suo capo. Lei, e le altre, vogliono la stessa cosa: rivendicare i loro diritti.

Ecco cosa racconta Suffragette. Un film che parla della nascita del movimento e del coraggio di tantissime donne che alternano azioni pacifiche a piccole guerriglie. Le stesse che drammaticamente vengono insultate, picchiate e pure arrestate. Solo perché vogliono cambiare le regole, solo perché vogliono crearne di nuove.

Servendosi di un cast stellare, la regista sceglie di non indorare la pillola, ma di raccontare la realtà nuda e cruda, fatta di violenze e sofferenze, di coraggio e di indifferenza da parte degli altri, mentre loro, le suffragette, lottano per i loro diritti e per quelli di tutte noi.

E no, il lungometraggio di Sarah Gavron non è solo un film femminista che dà voce alla rabbia di chi, ancora oggi, combatte contro gli stereotipi di genere, ma è un vero e proprio manifesto universale che fa emergere con prepotenza tutte le difficoltà di chi deve combattere contro i pregiudizi, di chi vuole scegliere. Di chi cerca la parità.

Anne-Marie Duff in Suffragette
Fonte: iStock
Anne-Marie Duff in Suffragette