La dieta per una pelle sempre giovane

La dott.ssa Beatrice Giorgini, medico estetico, ci svela i segreti per viso radioso, giovane, disteso e una pelle perfetta e splendente

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

La bellezza della pelle passa attraverso il benessere psico-fisico. Basta guardarsi allo specchio dopo periodi di sedentarietà, bagordi alimentari o intensi momenti di stress: la cute – specialmente quella del viso – appare asfittica, rilassata, possono comparire borse e occhiaie sotto gli occhi, assume un aspetto stanco. E se uno stile di vita di questo tipo viene protratto per lungo tempo, si verifica un vero e proprio “break-point”, il punto di non ritorno. 

Oggi, grazie ai progressi della medicina estetica, è possibile riconquistare un aspetto più giovane, radioso e naturale. Ma da sola può non bastare se non vengono attuati dei comportamenti amici della pelle legati allo stile di vita. Parola della dott.ssa Beatrice Giorgini, medico estetico e autrice del libro “Sempre giovane mai rifatta” (Eternage), nel quale ribalta completamente l’approccio alla materia, sfatando i pregiudizi e i luoghi comuni che solitamente accompagnano questa branca medica. 

“Sono convinta che il nostro stato di salute influisca sul nostro aspetto, soprattutto dopo i quarant’anni. Una persona che non sta bene, con patologie croniche o abitudini malsane non ha mai un viso radioso, giovane, disteso e una pelle perfetta e splendente”, afferma l’esperta. “Chi desidera davvero attingere alla giovinezza, se non eterna, almeno duratura, deve prendersi cura del proprio corpo ogni giorno. Per ritrovare la salute e la forma ottimale, dobbiamo prestare attenzione a tutto ciò che è necessario per migliorare, cioè: cibo, esercizio fisico, depurazione, idratazione, umore e qualità della vita”. 

La dieta della longevità 

E negli ultimi anni proprio l’alimentazione, grazie all’epigenetica (ossia lo studio dei potenziali cambiamenti dell’espressione genica attraverso le abitudini quotidiane, tra cui il cibo che ogni giorno portiamo in tavola) ha assunto un ruolo importantissimo nel benessere psico-fisico e nell’invecchiamento poiché capace di modulare i geni coinvolti in reazioni chiave nella salute cellulare.

Come alimentarci, dunque, per favorire la salute della pelle e ritardare l’invecchiamento?

“L’alimentazione ha senza dubbio un ruolo importantissimo nel preservare la salute e la longevità”, – spiega la dott.ssa Giorgini. “Difficilmente però le persone riescono a seguire regimi dietetici rigidi o privazioni, per questo penso che sarebbe già positivo riuscire ad attenersi con continuità a poche semplici regole, quali: 

  • mangiare quantità moderate
  • scegliere alimenti freschi e biologici ed evitare cibi pronti
  • seguire una dieta quasi vegetariana/pescetariana
  • ridurre l’assunzione di carne
  • insaccati
  • latticini
  • grassi saturi
  • zuccheri
  • prodotti da forno
  • alcolici e bevande zuccherate o edulcorate”.

L’importanza dell’idratazione

Fondamentale, poi, bere in quantità adeguate. “L’acqua – racconta il medico estetico – ha un ruolo essenziale per la vita ed è coinvolta nel controllo di tutte le principali reazioni fondamentali per mantenere il corpo in salute. La maggior parte delle persone non beve abbastanza, mangia pochi alimenti ricchi di acqua quali frutta e vegetali e assume molta caffeina e alcolici che hanno un intenso effetto disidratante. Ne consegue che molte persone sono fortemente disidratate. La disidratazione cronica è responsabile dell’alterazione di numerosi processi e di tantissimi sintomi”.

La dose ideale? “Sarebbe consigliabile bere almeno otto bicchieri grandi di acqua al giorno (circa 2 litri) – suggerisce l’esperta – e bere ogni volta che si ha sete, si pratica attività sportiva o si verifica un’aumentata perdita di liquidi”.

Mangiare meno per vivere meglio

Dovremmo poi porre maggiore attenzione alle quantità di cibo che ingeriamo e la frequenza con il quale lo facciamo. 

“In questo periodo storico – continua la dott.ssa Giorgini – l’uomo è più che mai “sovra-alimentato”: mangiamo troppo e troppo spesso. Se pensiamo al passato, anche solo ai tempi dei nostri nonni o bisnonni, all’inizio del secolo scorso, le persone mangiavano poco e spesso andavano a letto con la fame, pur avendo una vita molto più attiva della nostra. Ridurre la quantità di cibo che ingeriamo e saltare un pasto ogni tanto sembrano avere grandi benefici per la salute. Sono molte le teorie sugli effetti benefici del digiuno intermittente o di quello controllato, che sottolineano come lasciare l’organismo senza cibo per un certo periodo di tempo, abbia la capacità di attivare la rigenerazione cellulare, stimolare l’eliminazione di tossine, ridurre l’infiammazione cronica, proteggere dagli effetti collaterali della chemioterapia, ridurre i valori ematici del colesterolo e la glicemia.

“Mangiare poco e in modo sano conclude l’esperta – ci fa sentire da subito più leggeri, energici e vitali; permette di perdere peso, regolarizza l’intestino, migliora l’aspetto e produce numerosi altri effetti positivi, evidenti fin dai primi giorni. Non ultimo, prendersi cura del proprio corpo crea condizioni eccellenti per avere una mente attiva e brillante e un umore sereno ed equilibrato”.