Fangoterapia: benefici, a cosa serve e come si fa

La fangoterapia è una terapia alternativa e complementare che usa il fango per trattare problemi di pelle e dolori muscolari e articolari

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 12 Marzo 2017 08:00Aggiornato: 28 Settembre 2023 16:35

Cos’è

La fangoterapia è una terapia alternativa e complementare che utilizza applicazioni di fango sulla pelle di viso e corpo. Nella fangoterapia non viene impiegata argilla, ma vero e proprio fango. Il fango è composto da acqua e da una miscela di terra, limo, minerali e argille, mentre l’argilla è solo una parte del fango. Tra i fanghi maggiormente utilizzati nella fangoterapia troviamo sicuramente i fanghi del Mar Morto, un lago salato che fornisce un fango caratterizzato da una combinazione praticamente unica di minerali. Altri fanghi usati nella fangoterapia sono, ad esempio, i fanghi vulcanici, i fanghi di palude, i fanghi di silice come quello proveniente dall’Islanda.

La fangoterapia è utilizzata per trattare una serie di condizioni della pelle e non solo. Sebbene non si tratti di una terapia medica in grado di guarire da malattie, è comunque un ottimo rimedio coadiuvante che può aiutare a migliorare l’aspetto e la salute della pelle e alleviare i sintomi tipici dell’infiammazione.

Benefici e a cosa serve

La fangoterapia viene sfruttata per le proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche del fango, particolarmente spiccate nel fango del Mar Morto. Questa terapia alternativa è utilizzata soprattutto per alleviare affezioni cutanee, ma non solo. La fangoterapia può infatti aiutare a migliorare le lesioni provocate da psoriasi, dermatite e in generale da infiammazioni e irritazioni della pelle. In ambito cosmetico, la fangoterapia è molto utilizzata per ridurre le impurità della pelle: grazie alle proprietà assorbenti del fango e alla presenza di minerali le maschere viso a base di fanghi assorbono il sebo in eccesso, riducono la carica batterica a livello dell’epidermide, regolano la produzione di sebo e migliorano l’azione barriera della pelle. Per tutti questi motivi trovano impiego nei trattamenti per la pelle grassa, impura o acneica, che presenta punti bianchi, punti neri, brufoli o che appare lucida e spessa. Maschere viso a base di fango vengono però usate anche in assenza di problemi dermatologici, semplicemente per mantenere la pelle giovane e in salute, prevenendo irritazioni e invecchiamento prematuro, quindi arrossamenti, rughe, macchie della pelle, perdita di tono ed elasticità.

Impacchi di fango sul corpo vengono invece effettuati per alleviare i sintomi di artrite, artrite reumatoide, artrite psoriasica e in generale per ridurre il dolore e il gonfiore dato da infiammazioni a carico di articolazioni e muscoli. Può essere utile ricorrere alla fangoterapia ad esempio se si soffre di mal di schiena, dolore cervicale, oppure in seguito a traumi e piccoli infortuni che causano dolore muscolare e articolare come strappi o distorsioni.

Come si fa

La fangoterapia viene effettuata in centri benessere e centri estetici ma può essere praticata anche a casa, acquistando e applicando i fanghi su viso e corpo in modo autonomo. L’uso del fango sulla pelle è del tutto simile a quello dell’argilla. Il fango va applicato sulla pelle pulita, stendendolo sul viso o sul corpo con le mani oppure con un pennello o con una spatola. Le maschere per il viso al fango si applicano come le maschere all’argilla, stendendo un sottile strato di prodotto sulla pelle ed evitando il contorno occhi. Sul corpo, invece, il fango può essere applicato su porzioni di pelle infiammata o irritata, sulle aree colpite da acne, sulla zona dell’inguine che presenta follicolite, su cisti e brufoli. In caso di dolori muscolari o a carico di articolazioni, il fango si applica direttamente sull’area dolente, quindi su schiena, collo oppure su ginocchia, gomiti, spalla eccetera.

In genere il fango viene lasciato in posa fino a che indurisce, di solito non oltre quindici minuti sul viso o per tempi superiori sul corpo, fino a trenta o quaranta minuti. Quando si fanno fanghi sul corpo, la loro azione può essere potenziata dal massaggio o dal calore. Al termine del tempo di posa, viene risciacquato con acqua. Dopo il trattamento la pelle appare liscia, morbida e più luminosa, grazie all’azione esfoliante e purificante del fango. Una volta rimosso l’impacco di fango non è consigliato applicare sulla pelle creme ricche di profumo o prodotti cosmetici contenenti alcool. Se si vuole si può massaggiare del semplice olio, meglio se neutro e non arricchito con oli essenziali.

I trattamenti di fangoterapia possono essere ripetuti da una fino a tre volte a settimana sul corpo, mentre le maschere viso al fango si effettuano di solito una volta alla settimana o una volta ogni due settimane.

Controindicazioni

Gli impacchi con il fango sono sconsigliati alle persone che presentano sensibilità: per accertarsi di poter ricorrere alla fangoterapia, meglio effettuare un piccolo test applicando poco prodotto sulla pelle dell’avambraccio, lasciando in posa per circa un quarto d’ora e risciacquando. Successivamente si osserva la reazione nell’arco di ventiquattro ore; il fango può essere usato se non compaiono arrossamenti, prurito o altri segni di irritazione.

In ogni caso i fanghi devono essere utilizzati solo esternamente, non ingeriti e vanno applicati sulla pelle integra, quindi sono da evitare in caso di tagli, ferite, escoriazioni. Gli impacchi al fango non andrebbero effettuati nemmeno subito dopo la ceretta; per calmare le irritazioni post depilazione, meglio ricorrere a creme e oli da massaggio lenitivi, arricchiti ad esempio con olio essenziale di lavanda. L’applicazione dei fanghi non va praticata troppe volte nell’arco della settimana o lasciando il fango in posa per tempi eccessivi, soprattutto sul viso: un uso frequente o tempi di posa troppo lunghi potrebbero infatti seccare eccessivamente la pelle.