Come mai gli occhi lacrimano col freddo?

La lacrimazione abbondante nelle giornate fredde e secche è una risposta difensiva degli occhi alle temperature rigide e alla mancanza di umidità

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cosa sono le lacrime e a cosa servono

Le lacrime sono secrezioni dell’occhio composte principalmente di acqua in cui sono dispersi sali minerali, vitamine, proteine e lipidi. Il liquido lacrimale è infatti formato per oltre il 98% da acqua e contiene inoltre cloruro di sodio e bicarbonato di sodio che conferiscono il sapore salato alle lacrime, proteine che consentono l’adesione delle lacrime alla cornea, una piccola quantità di grassi che servono a evitare la rapida evaporazione delle lacrime e, infine, lisozima, un enzima antibatterico.

Le secrezioni dell’occhio sono prodotte continuamente dalle ghiandole lacrimali, che secernono lacrime basali, grazie alle quali l’occhio rimane costantemente idratato e lubrificato. La funzione del liquido lacrimale è quello di nutrire gli occhi, proteggerli dalle aggressioni esterne e dai microorganismi patogeni e mantenerli idratati, anche per evitare attriti dovuti ai movimenti oculari e delle palpebre. In alcune situazioni, le ghiandole producono lacrime in eccesso: è il caso, ad esempio, della lacrimazione che avviene durante il pianto, dovuta a emozioni forti, oppure delle lacrime generate in risposta a determinate condizioni, tra cui il freddo.

Perché gli occhi lacrimano quando fa freddo

Quando gli occhi sono sottoposti ad un’aggressione da parte di agenti esterni, si innesca un processo irritativo e di conseguenza, una reazione di difesa con alterazione del film lacrimale. La reazione tipica dell’occhio è quella di aumentare la produzione di lacrime, una risposta utile ad esempio per “diluire” eventuali agenti chimici o per eliminare corpi estranei che potrebbero compromettere la salute e l’integrità dei tessuti dell’occhio. Durante i mesi invernali si verificano condizioni che possono alterare i processi di lacrimazione poiché quando le temperature sono particolarmente rigide, se c’è vento o se il clima è secco l’occhio può disidratarsi e andare incontro a fenomeni irritativi o infiammatori. La stessa cosa succede quando l’occhio è costretto a sbalzi di temperatura tra ambienti chiusi e aperti, tipici della stagione fredda o quando è sottoposto a un’intensa luminosità ambientale, ad esempio osservando un paesaggio innevato. Quando fa freddo e il clima è secco, dunque, l’occhio risponde producendo maggiori quantità di liquido lacrimale a scopo protettivo e per contrastare l’evaporazione dell’acqua che riveste la cornea. Questo meccanismo consente da una parte di mantenere una buona visibilità, nitida e chiara anche in condizioni avverse e, dall’altra, di prevenire danni alle strutture dell’occhio. Generalmente la lacrimazione è moderata, spesso è poco o per nulla percepita e non provoca grandi disagi, ma in alcuni casi può divenire eccessiva e causare fastidio.

Nelle persone predisposte, o anche se si vive in luoghi particolarmente inquinati, si può infatti soffrire di un’importante iperlacrimazione che costringe ad asciugare spesso gli occhi e che può rendere difficile, ad esempio, indossare le lenti a contatto. Se l’eccessiva lacrimazione avviene quando gli occhi sono affetti da congiuntivite allergica, orzaiolo o altre problematiche, poi, l’eccesso di liquido può peggiorare l’infezione poiché lo sfregamento continuo degli occhi – magari con le mani poco pulite – rischia di aumentare l’irritazione oculare.

Cosa fare

Se si soffre di iper lacrimazione in modo importante, tale da pregiudicare la qualità della vita, è bene rivolgersi al proprio oculista di fiducia per una visita di controllo che escluda o accerti disturbi a carico dell’occhio e delle ghiandole e dei dotti lacrimali. In assenza di problematiche, per prevenire l’eccessiva lacrimazione è sempre indicato seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, poiché i nutrienti introdotti con la dieta influenzano ovviamente anche la salute e il funzionamento degli occhi.

Un aiuto “dall’esterno” per proteggere gli occhi dal freddo e dal vento può essere l’uso di un paio occhiali, in grado di schermare dall’aria fredda, dai raggi UV, e dall’eccessiva luminosità ambientale, oltre a contribuire a mantenere la giusta umidità attorno all’occhio. Durante i mesi invernali o nelle giornate particolarmente fredde, con vento forte e luminosità intensa (ad esempio in caso di neve), si può ricorrere a colliri formulati anche con ingredienti naturali, come acido ialuronico dall’azione idratante ed estratti di elicriso, fiordaliso, eufrasia e camomilla, dalle proprietà antinfiammatorie e calmanti. I colliri sono particolarmente utili per mantenere la corretta idratazione nelle giornate caratterizzate da temperature rigide e con scarsa umidità, evitando secchezza oculare, arrossamento e irritazioni che possono portare l’occhio a lacrimare in modo eccessivo. Allo stesso modo, se si indossano lenti a contatto è bene utilizzare lacrimi artificiali o colliri idratanti e lenitivi. Se l’abbondante lacrimazione rende difficoltoso portare le lenti, si può valutare di alternare l’uso delle lenti con quello degli occhiali.