Carlo Conti su Sanremo 2026: “Qualche brano sta già arrivando”

Carlo Conti si prepara al ruolo di direttore artistico di "Sanremo 2026" e svela di aver ricevuto già qualche canzone

Foto di Paola Landriani

Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 24 Maggio 2025 10:06

A pochi mesi dalla fine di Sanremo 2025, è già tempo di fare i primi ragionamenti sulla prossima edizione del Festival, che anche per l’anno 2026 vede al timone in veste di conduttore e direttore artistico Carlo Conti.

Il presentatore, nel corso della prima giornata del Festival della Tv, a Dogliani, ha voluto dire la sua sulla kermesse musicale più amata d’Italia e di come, in qualche modo, si stia già lavorando in vista del 2026.

Carlo Conti parla di Sanremo 2026

Sanremo è Sanremo, si sa. E Carlo Conti, direttore artistico e conduttore in carica, ha fatto un bellissimo lavoro nel corso del Festival 2025: un evento che lo ha rivisto animare un palco amatissimo, impegnativo che, ogni anno, porta con sé entusiasmo, grande musica e anche qualche piccola grande polemica.

Elementi che lo rendono variegato, inimitabile e punta di diamante del palinsesto Rai anche per il 2026, nonostante il bando aperto anche alle altre reti. Ma il Festival, come spiega anche Carlo Conti, ha una storia importantissima legata visceralmente sia al territorio, sia alla Rai. “È inscindibile il festival da Sanremo, la Rai ha bisogno del festival e Sanremo della Rai. Lo spiegamento di forze che riesce a mettere in campo, non solo nelle cinque serate, è enorme, è una macchina organizzativa incredibile. Una nuova esperienza sensoriale, a casa tua. D’altra parte un evento deve essere un evento”.

E come ogni grande evento che si rispetti, i protagonisti assoluti della kermesse stanno già lavorando alle canzoni da portare sul palco: “Qualcosa sta già arrivando. Qualcuno mi ha mandato dei brani direttamente o tramite le case discografiche. Dai Big o presunti tali ne arrivano 500, altri 600 dalle Nuove Proposte e altrettanti dall’Area Sanremo. Per i giovani ho il supporto di una commissione. I Big, invece, li sento solo io. Accentro molto su alcune cose, è vero, altre le delego a un gruppo di lavoro fantastico di cui mi fido e con cui lavoro da tempo” spiega Carlo Conti.

Carlo Conti, la gestione delle emozioni a Sanremo

Un lavoro impegnativo, lunghissimo, quello del direttore artistico di Sanremo. Ma Carlo Conti, si sa, è un professionista ormai ben rodato. Il palco del teatro Ariston lo conosce bene, e il suo ritorno dopo Amadeus e le sue incredibili edizioni, ha confermato che il pubblico non ha nulla di cui preoccuparsi.

Io vivo Sanremo come una grande festa. Non mi sono mai posto il problema di fare meglio di chi mi ha preceduto. Per me l’obiettivo è fare un bel festival, qualche punto in più o in meno di share non cambia la mia vita. Ho la fortuna che la sera appena metto la testa sul cuscino mi addormento e non mi sveglio fino al mattino. Solo a fine novembre mi capita di svegliarmi perché mi viene in mente qualche ritornello di canzone che ho escluso. Sento molto la responsabilità della scelta delle canzoni“.

Un responsabilità importante, nata anche e soprattutto dalla voglia di creare una festa per tutti, al di là delle possibili e inevitabili critiche: “Qualunque cosa viene amplificata anche trasformata. È una panna che si monta e si autoalimenta. Oggi con i social i commenti si fanno in tempo reale. È come quando gioca la Nazionale di calcio e tutti diventiamo ct”.