Il Festival di Sanremo resta in Rai, nessuna candidatura da Mediaset e Discovery

La Rai è l'unica in gara per il Festival di Sanremo ma si attende una nuova sentenza: ecco gli scenari per le prossime tre edizioni della kermesse musicale

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Luca Incoronato

Giornalista

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Pubblicato: 19 Maggio 2025 19:31

Cosa accadrà al Festival di Sanremo? Probabilmente nulla. Tanto clamore per quanto riguarda il bando ma, alla fine, l’unica a partecipare è stata la Rai. Ora si attende la sentenza del Consiglio di Stato per scoprire l’ultima parola in merito.

Il bando del Festival di Sanremo

Si sta decidendo il futuro del Festival di Sanremo, per le edizioni 2026, 2027 e 2028. Mediaset, come ribadito in passato da Pier Silvio Berlusconi, non ha fatto alcun passo per tentare di strappare la kermesse musicale alla rete nazionale. A sorpresa, però, neanche Nove ha provato l’arrembaggio.

Nessun grande investimento con Amadeus di ritorno sul palco dell’Ariston, come paventato da alcuni (pochi). Sarebbe stata una chance ghiotta ma, al tempo stesso, rischiosa. Un accordo triennale con possibilità di rinnovo fino al 2030 (al massimo).

Il bando lanciato dal Comune di Sanremo, in ottemperanza alla sentenza del Tar che l’ha obbligato a indire una gara per l’uso del marchio, è scaduto oggi, 19 maggio 2025. L’esito è stato quello atteso da tutti ma l’ultima parola si fa ancora attendere. Occorre infatti aspettare giovedì 22 maggio.

È infatti prevista la pronuncia del Consiglio di Stato. Dovrà esprimersi in merito alla sentenza del Tar. Qualora venisse annullato il merito, la gara salterebbe del tutto. La Rai, di fatto, tornerebbe a essere partener del Comune. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire.

L’alternativa alla Rai

Non è però da escludere uno stravolgimento dello status quo. Il Consiglio di Stato potrebbe confermare la sentenza di primo grado. In questo caso il bando resterebbe attuale, con tutte le sue condizioni. Qualcosa di non vantaggioso per la Rai. Nello specifico il Comune mira al riconoscimento di una somma non inferiore a 6 milioni e 500mila euro, più i proventi pubblicitari.

In questo scenario, si apriranno le negoziazioni, come precisato dal sindaco Alessandro Mager. La Rai proverà ovviamente a ridurre le pretese del Comune, conscio del fatto d’essere l’unico concorrente. Come detto, c’è in ballo il corrispettivo economico, non inferiore a 6,5 milioni di euro, ma non solo. La rete dovrebbe infatti corrispondere una percentuale di almeno l’1% su tutti gli introiti provenienti dagli accordi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi. Sottoscrivendo inoltre:

  • l’impegno a riprendere e trasmettere le manifestazioni Sanremoinfiore;
  • l’impegno a riprendere e trasmettere un’altra manifestazione a scelta del Comune;
  • realizzare e trasmettere in diretta (o in lieve differita) a proprie spese, almeno altre due
  • manifestazioni concordate con il Comune, di cui una nel periodo estivo;
  • partecipazione al Festival dei due vincitori di Area Sanremo e dell’Orchestra sinfonica;
  • organizzazione di un evento per la posa della targa del vincitore in via Matteotti di ogni edizione del Festival.

Di certo occorrerà trovare una via intermedia e la si troverà. Del resto risulta chiaro come nessuno voglia correre questo rischio. L’idea di un Sanremo su una rete differente potrebbe infatti allontanare il pubblico, invece di intrigarlo. Un azzardo che nessuno in Italia può permettersi, Mediaset, Nove, Sky o altri.