Cali di pressione, sintomi da non trascurare e rimedi naturali

I cali di pressione sono un problema che colpisce moltissime persone. Ecco come riconoscerli e trattarli, anche con rimedi naturali.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Il calo di pressione è un disturbo molto comune. Si tratta di un problema che colpisce moltissime persone e che si manifesta sotto forma di un’improvvisa sensazione di debolezza, che può essere accompagnata da un incremento della frequenza cardiaca. Stanchezza, difficoltà a rimanere in piedi e giramenti di testa: questi sono solo alcuni dei sintomi dei cali di pressione. Ne soffrono moltissimi individui, anche chi non ha particolari problemi di salute.

Può bastare, infatti, anche un repentino cambiamento di posizione, ad esempio da sdraiati alla posizione eretta, per sperimentare questa sensazione, spiacevole ma tendenzialmente non pericolosa per la salute. A volte, però, dietro un calo di pressione possono nascondersi patologie più gravi ed è bene prestare sempre attenzione a questo disturbo e conoscerne le cause.

Quali sono i principali sintomi di un calo di pressione?

Quando la pressione si abbassa, generalmente, l’organismo sperimenta sintomi aspecifici. I sintomi insorgono specialmente quando ciò avviene in maniera particolarmente rapida. Tra i principali ci sono:

  • senso di instabilità
  • capogiri
  • nausea
  • vertigini
  • vista annebbiata
  • spossatezza
  • sensazione di mancamento che può trasformarsi in un vero svenimento o sincope.

È sufficiente una lieve variazione di pressione rispetto ai livelli fisiologici per sviluppare questi sintomi che sono espressione di un insufficiente apporto di sangue al cervello. Seppur generalmente benigni e a risoluzione spontanea, in alcuni casi i cali di pressione possono essere secondari a condizioni patologiche ben più serie. Ad esempio, la pressione si riduce quando sono in corso sanguinamenti, gravi reazioni anafilattiche o stati di infezione.

Il corpo, privato dell’ossigeno indispensabile per svolgere le sue funzioni fisiologiche,
può subire gravi danni, anche permanenti, ai suoi organi vitali, come cuore e cervello, a causa dell’instaurarsi di stati di shock.

Quando allarmarsi e contattare immediatamente un medico? Quando ai già elencati sintomi del calo pressorio si aggiungono anche:

  • sudorazione fredda
  • cute fredda, umida, pallida
  • affanno e respirazione superficiale
  • polso debole e rapido
  • stato di confusione mentale

In generale, quando i sintomi della bassa pressione non si risolvono rapidamente, è bene rivolgersi ai servizi di emergenza. Uno stato di shock può essere fatale se non trattato adeguatamente, quindi è essenziale chiamare soccorsi in modo tempestivo quando i sintomi da bassa pressione sembrano aggravarsi in maniera preoccupante.

Quali sono le cause dei cali di pressione?

Misurare i valori della pressione sanguigna è una strategia efficace per comprendere lo stato di salute di un individuo. Con “pressione” si intende un parametro che offre numerose informazioni sia sullo stato di salute della pompa cardiaca, sia sull’integrità e il buon funzionamento del sistema vascolare.

I valori pressori che vengono rilevati nel corso della misurazione sono due: la pressione sistolica e la diastolica.

  • La pressione sistolica o “massima” corrisponde alla fase di contrazione del muscolo cardiaco e, in condizioni di riposo, dovrebbe essere uguale o inferiore a 120 millimetri di mercurio (mmHg). Generalmente sono considerati ideali valori che si aggirano sui 100-125 mmHg.
  • La pressione diastolica o “minima” viene misurata nella fase di rilassamento del cuore ed è solitamente pari a 80 millimetri di mercurio (mmHg). Anche in questo caso, i suoi valori possono variare e generalmente sono accettati come nella norma valori diastolici da 80-89 mmHg.

L’improvvisa riduzione dei valori pressori può essere causata da molti fattori. Ecco un elenco dei principali, da indagare con l’aiuto di uno specialista nei casi più gravi.

  • Ipotensione ortostatica: spesso i cali di pressione sono dovuti a un improvviso cambio di posizione. Infatti, quando si cambia posizione (da sdraiati a seduti o in piedi e così via), i meccanismi di regolazione cardiovascolare da parte del sistema nervoso si attivano in modo da aumentare l’attività simpatica del cuore e dei vasi periferici, per scongiurare il calo di pressione. Non sempre il meccanismo agisce tempestivamente, soprattutto nei soggetti predisposti.
  • Gli individui che soffrono di ipotensione sono più propensi a sperimentare cali pressori. In questo caso, i valori della pressione arteriosa sono di molto inferiori a quelli considerati lo standard: in condizioni di riposo la pressione massima o sistolica è intorno ai 90 mmHg e quella minima o diastolica è intorno ai 60 mmHg. Molto frequente nel sesso femminile, si presente solitamente in giovane età e rende più vulnerabili ai cali di pressione.
  • L’attività fisica troppo intensa o sforzi troppo prolungati possono far aumentare la pressione a livelli particolarmente alti e interrompere bruscamente l’esercizio potrebbe provocare un abbassamento di pressione repentino. Per questa ragione è sempre consigliabile effettuare un momento di defaticamento prima di terminare qualsiasi esercizio fisico.
  • Il clima particolarmente caldo e umido è un fattore che predispone a sviluppare cali di pressione. In questi casi, infatti, il corpo mette a dura prova i propri sistemi di termoregolazione e a soffrirne sono soprattutto gli individui già predisposti all’ipotensione. In un ambiente eccessivamente caldo e afoso, infatti, il sistema nervoso autonomo fatica ad attuare efficacemente i meccanismi di termoregolazione. All’aumentare della temperatura, i vasi sanguigni risultano più dilatati e aumenta lo sforzo che l’organismo deve compiere per mantenere una pressione adeguata.

Se esiste una predisposizione all’ipotensione, questi meccanismi possono essere insufficienti, e il soggetto può sperimentare i sintomi tipici del calo di pressione.

  • La disidratazione è un altro fattore di rischio. Spesso causata dal caldo intenso, avviene quando il corpo disperde più liquidi di quanti ne introduca. Si tratta di un fenomeno che può presentarsi anche in caso di vomito, diarrea, febbre, uso di diuretici e attività fisica eccessiva.
  • Chi soffre di problemi cardiaci è più portato a manifestare i sintomi del calo di pressione. Capita nei soggetti bradicardici o, più raramente, in quelli che sviluppano un arresto cardiaco o una disfunzione delle valvole cardiache.
  • Alcuni problemi endocrini possono generare cali bruschi di pressione. Parliamo, ad esempio, dei problemi alla tiroide o alle paratiroidi, di ipoglicemia, di insufficienza surrenalica o del diabete.
  • Spesso i cali di pressione sono legati all’’alimentazione squilibrata o a carenze nutrizionali come quelle che riguardano la vitamina B-12 e l’acido folico.
  • Gli stati infettivi più gravi dell’organismo (setticemia) possono creare squilibri nel sistema di regolazione della pressione.
  • Una perdita copiosa di sangue può causare abbassamenti nella pressione: può accadere durante il ciclo mestruale o a causa di ferite o emorragie interne.
  • Alcuni gravi reazioni allergiche portano ad anafilassi e causano repentini e importanti cali di pressione accompagnati da altri sintomi come problemi di respirazione, prurito o gonfiori alla gola.
  • In gravidanza è più facile manifestare cali di pressione a causa delle trasformazioni a carico dell’apparato cardiovascolare e delle variazioni ormonali.
  • Anche un periodo di stress è in grado di causare sbalzi pressori.
  • A provocare il disturbo possono essere anche alcune classi di farmaci, come i diuretici, i beta bloccanti, i farmaci per il morbo di Parkinson, gli alfa bloccanti, gli antidepressivi o i trattamenti per la disfunzione erettile.

Come diagnosticare un calo di pressione?

È sempre utile monitorare la pressione sanguigna con periodicità regolare, per cogliere in tempo i segnali di eventuali ipotensioni. È possibile misurare la pressione arteriosa in farmacia o al proprio domicilio, utilizzando un misuratore automatico di ultima generazione. Superati i 40 anni è bene tenere attentamente monitorati i valori pressori, come buona pratica di prevenzione.

Quando si è soggetti a episodi di pressione bassa è un’ottima idea quella di consultare uno specialista che possa raccogliere un’accurata anamnesi e, all’occorrenza, prescrivere opportuni esami di laboratorio e diagnostici per fare luce sulle origini del disturbo. Quali possono essere questi test?

  • Un esame del sangue per controllare la glicemia, i globuli rossi e i livelli di cortisolo, il numero di globuli rossi.
  • Un elettrocardiogramma, anche sotto sforzo.
  • Un esame delle urine per verificare la presenza di infezioni.
  • Un holter pressorio per misurare la pressione nelle 24 ore.
  • Una stimolazione ortostatica passiva, per escludere che i cali pressori derivino da malfunzionamenti del sistema nervoso autonomo.
  • Una TAC o una radiografia al torace, per escludere la presenza di problemi ai polmoni o al cuore.

Cosa fare in caso di calo di pressione?

Quando i cali di pressione sono episodi sporadici e di lieve entità o derivanti da cause note e non pericolose, non è necessario intervenire con trattamenti specifici. In alternativa, è essenziale indagare più a fondo per comprendere le cause del problema e stabilire se esista una patologia sottostante che necessita di approfondimenti e cure specifiche. Solo in rari casi è indispensabile ricorrere a farmaci per aumentare la pressione, poiché esistono numerose strategie per prevenire i cali pressori e curarli con efficacia.

Nel caso in cui si manifesti un calo di pressione, può essere opportuno far stendere il soggetto, sollevandogli le gambe e lasciandolo così per qualche minuto, sino a quando la situazione non si risolva. Può essere anche sufficiente restare seduti per permettere all’organismo di recuperare le sue normali funzionalità.

I cali di pressione spesso si verificano d’estate, quando si suda molto e non si beve abbastanza. Per questo è necessario bere acqua a temperatura ambiente e a piccoli sorsi, per garantire all’organismo un’idratazione sufficiente. Bere un bicchiere d’acqua è molto utile: questo attiva gli osmorecettori epatici connessi con le afferenze nervose simpatiche, favorendo la vasocostrizione periferica, incrementando la pressione arteriosa e riportando la pressione a livelli normali. Potrebbe essere utile aggiungere all’acqua un pizzico di sale o porre qualche granello sotto la lingua, per far sì che il corpo lo assimili più rapidamente.

Nei pazienti diabetici in trattamento insulinico potrebbe essere utile invece aggiungere un po’ di zucchero nell’acqua.

Per prevenire i cali di pressione può essere opportuno consumare frutta secca o verdura fresca da sgranocchiare. Altri alimenti che possono essere utili sono le banane, i datteri, il melone, le pesche, l’uva e le mandorle. Se si ha la pressione bassa, a tavola non devono mai mancare nemmeno le patate, gli spinaci e le zucchine.

Infine, un altro rimedio naturale d’emergenza particolarmente efficace è la liquirizia, perfetta per aumentare la pressione. Chi soffre di ipotensione dovrebbe acquistarla in erboristeria e tenerla sempre con sé a portata di mano.

Altre buone pratiche per scongiurare il rischio di sviluppare un calo pressorio sono quelle di evitare bruschi cambi di posizione e di non bere alcolici in maniera smodata.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Cosa fare in caso di calo di pressione?

È bene stendersi, mantenere le gambe sollevate e riposare qualche istante in questa posizione. È utile anche bere un bicchiere d’acqua oppure consumare frutta o verdura. Tra i rimedi naturali, la liquirizia è efficace nell’aumentare la pressione.

Come evitare i cali di pressione?

Evitare i cambi di posizione rapidi, non praticare attività fisica intensa negli ambienti caldi e umidi, evitare la disidratazione e gli stati di stress. Occorre monitorare i valori pressori e sottoporsi ai controlli raccomandati per la propria età.

A cosa è dovuto il calo di pressione?

Ad una riduzione nella capacità del sistema cardiovascolare di pompare sangue. Quando i valori scendono sotto i 120/80 mmHg è possibile che gli organi ricevano una quantità inferiore di sangue, scatenando i sintomi del calo di pressione.